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A questo cielo capovolto che tutti chiamano mare
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Ragazze di Settembre

A questo cielo capovolto che tutti chiamano mare

(Renzo Zenobi) 


Quanti inverni ho visto andare e foglie e amori tramontare
a questo cielo capovolto che tutti chiamano mare
ho incontrato vecchi amanti un po' più svelti un po' più lenti
vecchi amici che si fanno compagnia e vanno avanti.

Sono stanca di onde tra i capelli eh sì io ricomincio
io vorrei che fosse già fra un anno e un anno sta passando
passano le stelle a cavallo tra la terra e il vento
una cade come glicerina scivola sulla tua guancia.

Vecchio amore che ci gonfi con le frecce gli occhi e il cuore
come quando in una notte un po' d'insonnia e il temporale
ci spaventano e tra i lampi noi ci sentiamo circondati
occhi chiusi, occhi fini, occhi addormentati.

Il bambino e l'autostrada mi guardano dal ponte
mentre ritornavo e un treno parallelo tutto acceso
voglio comperarti una pianta che non muoia mai
e poi voglio regalarti occhiali che non si perdono mai.

Siamo un raggio della luna due lampare alla corrente
fragili come l'estate che si spaventa quando arriva settembre
stringi i denti che domani è il primo giorno di mare grosso
tienti stretta e i pescherecci già ritornano nel porto.

E domani ti ci porto e ti regalo il carnevale
dove tu potrai guardarmi dal mio lato migliore
ma una sera un vento dolce ti portò quasi un dolore
un po' di sabbia ed un coriandolo sul cuore.