Renzo Zenobi, Canzoni sulle pagine

Sono trascorsi ben 18 anni dall'uscita del precedente disco di inediti di Renzo Zenobi. Era il 1995, l'anno di Proiettili d'argento (per un cuore di lupo). Ma in questo lungo periodo Renzo non ha chiuso le porte alla musica, continuando a fare concerti e a scrivere nuove canzoni per altri cantanti ma anche per sè stesso. Dieci di queste canzoni inedite, più due già uscite in passato e ripresentate in una nuova versione, sono il contenuto della sua ultima fatica discografica, Canzoni sulle pagine. Come si intuisce dal titolo, non si tratta di una semplice opera musicale perché il cd è accompagnato da uno splendido libro in brossura e di grande formato che contiene, oltre a tutti i testi delle canzoni della discografia di Renzo, anche una bella prefazione di Claudio Baglioni, una breve biografia a cura dell'amico Pino Stillo, alcuni aneddoti e dichiarazioni su Renzo da parte di personaggi famosi e infine delle foto d'epoca dall'album di famiglia.

Forse per la prima volta in un disco di Zenobi la protagonista è la Musica, quella con la M maiuscola. Siamo distanti anni luce dai format e dai talent sponsorizzati da produttori e discografici, o dalle marcette dell'ultimo Sanremo astutamente proposte da cantanti alla ricerca della strada più facile verso il successo commerciale; ma siamo lontani anche dal concetto classico di canzone d'autore, voce e chitarra, tipici della prima produzione di Zenobi che, non dimentichiamolo, muove i primi passi al Folkstudio, fucina dell'intellighenzia cantautorale degli anni '70.
I testi presentanto contenuti meno impegnativi rispetto a lavori come A Silvia o Chiari di luna, ma sono ricchi di delicata poesia, e la sapiente amalgama fra i versi e il suono raggiunge livelli di perfezione, complice l'inusitata opulenza di strumenti ed orchestrali quale non si vedeva dai tempi di Bandierine, l'album del 1978 curato musicalmente da Ennio Morricone.
La gradevolissima veste musicale dei pezzi si deve anche all'apporto di due ottimi arrangiatori, Alberto Antinori e Francesco Falcioni. Gli strumenti impiegati sono viola, violino, violoncello, archi, pianoforte, contrabbasso e sax, oltre all'imprescindibile chitarra magistralmente suonata in prima persona. E c'è poi l'inconfondibile voce di Renzo, con quella erre finita chissà dove che guarnisce di garbata eleganza queste amabili canzoni.

Con questo lavoro Renzo si conferma una figura unica nel panorama cantautorale italiano, un artista che segue esclusivamente l'ispirazione e il proprio gusto, infischiandosene delle mode e fedele solo al suo impareggiabile istinto di artefice musicale. E ci regala una manciata di canzoni destinate a restare a lungo nei nostri lettori, e per sempre nei nostri cuori.

Il 30 marzo 2012 a La Spezia, nell'ambito della prima rassegna della storica e nuova canzone d'autore, Renzo ha ricevuto il premio Amilcare Rambaldi alla carriera dall'associazione Aspettando Godot.
In questa foto Renzo esibisce la targa premio con un gruppo di fans.
Queste la motivazioni del riconoscimento:
Per avere reso in poesia assoluta tutto il suo universo intimo, dal palcoscenico del leggendario Folkstudio fino ai giorni nostri…
Per essere stato, e continuare ad essere, il romantico più convincente della canzone d’autore Italiana, quando la parola romanticismo non ha nulla a che vedere con la banalità e la prevedibilità.
Per i testi delle sue canzoni, semplici e profondi, e le delicate e ineguagliabili armonie con cui li ha rivestiti, trascinandoci nel suo mondo poetico con delicati accordi di poesia.
Per averci regalato la sua onestà poetica ed intellettuale, lasciando trasparire chiaramente che Renzo Zenobi è uno che non ha ci ha mai mentito con le sue canzoni…
A Renzo Zenobi, premio Amilcare Rambaldi alla carriera, da parte degli amici di sempre…

Il ritratto

Come due comete

Eravamo noi

Mi scriveri ti scrivero'

Franci

Io ti regalo una canzone

Un amore in cronaca

La fine dell'estate

Questa casa piu' piccola

E ancora le dirai ti voglio bene

La fine di una storia

In un'altra citta'