Francesco

Francesco, prestami un po’ della tua pazienza,

per capire le ragioni degli altri,

per dare la pace dell’ubbidienza

anche agli uomini furbi e scaltri.

Dammi la comprensione per difendermi

dai proiettili di frasi dette senza ragione;

dammi la forza per non arrendermi

di fronte ad ogni forma d’incomprensione.

Ricordati di noi, dovunque siamo,

con ali grandi quanto l’ombra di una mano,

di noi che i miracoli non li vediamo

e che non sentiamo crescere il grano.

Ricordati di noi, con le nostre emozioni,

che aspettiamo i regali di Babbo Natale,

credendo di essere stati più buoni,

che mettiamo strane maschere a Carnevale,

per nascondere i nostri difetti,

che coltiviamo la nostra arroganza,

disponibili solo a fare dispetti,

mandando l’umiltà in vacanza.

Francesco vendimi la tua ubbidienza

in cambio di fiori di buone intenzioni,

di pensieri d’amore coltivati a distanza,

di lacrime di pietà e buone azioni.

Dammi la forza per superare gli affanni,

fammi dimenticare il rimpianto

per il lungo percorso degli anni

ed asciuga le lacrime del nostro pianto.

Ricordati di noi che abbiamo un nodo in gola

e che la tua umiltà vogliamo imparare,

come onde che studiano a scuola

per diventare mare.

Giuseppe Stillo da un'idea di Renzo Zenobi

Vecchia canzone 

Non avere paura

Gli ulivi

Pattinatori

Francesco (ricordati di noi)

Nevicano

Quasi come le rime

Il mio modo di esserti fedele

Il fuoco e la neve

Questa notte

Vecchia canzone (2)