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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo








AG4IN - Lo Scudetto della resilienza


Napoli Campione d’Italia 2024-2025


Un parallelo con la storia delle “Legioni Cannensi”



La “Resilienza”, chiamata anche forza d'animo o flessibilità, indica un insieme di qualità mentali e caratteriali, sia innate che acquisite, che consistono nella capacità psicologica di saper rispondere in modo adattivo a traumi e difficoltà.
Se c’è una definizione che si può dare a questo sorprendente quanto inatteso successo della SSC Napoli è proprio questa: il 23 maggio 2025 il Napoli ha vinto, dopo una competizione lunga, sofferta ed incerta fino all’ultima giornata, lo Scudetto della “Resilienza”, il quarto della sua gloriosa storia.


Analizziamo nel dettaglio l’evento.

Dopo la “marcia trionfale” del Napoli di Luciano Spalletti che, nel Campionato 2022-2023, portò alla vittoria del terzo Scudetto dopo un’attesa di ben 33 anni, nel successivo Campionato 2023-2024 si era verificata una vera e propria “debacle”.
In effetti, dopo il conseguimento del terzo scudetto, si erano verificate le defezioni dell’allenatore Spalletti e del direttore sportivo Giuntoli. Senza una guida tecnica sicura, il Presidente aveva avuto la presunzione di poter fare quasi tutto da solo, facendo scelte errate, ingaggiando un allenatore non all’altezza come Rudy Garcia e non rinforzando la squadra che invece perdeva pezzi importanti. Queste scelte sbagliate le avrebbe pagate pesantemente a fine stagione con la disfatta più grande della sua gestione: il decimo posto è stato, peraltro, il risultato peggiore nella storia del Campionato italiano riferito ad una squadra “Campione in carica”, in questo modo tagliata fuori da tutte le competizioni europee.
Alla luce di queste premesse, l’insperato “riscatto sportivo” del Napoli nella stagione 2024-2025 ha qualcosa di storico, quasi leggendario. La straordinarietà dell’impresa mi fa venire in mente un pezzo di storia, che mi ha sempre affascinato, come quello delle leggendarie “Legioni Cannensi”.
Durante la seconda guerra punica, la penisola italica fu messa a ferro e fuoco dai cartaginesi. Il presuntuoso Senato romano era convinto di poter fermare l’invasione guidata da Annibale, uno dei più grandi geni militari della storia di tutti i tempi, semplicemente ingrossando a dismisura il numero dei soldati delle legioni, senza mettere alla loro guida un generale capace, scelto per la sua bravura e non per la sua appartenenza politica. Dopo le prime sconfitte romane, quest’ultimi erano convinti di poter finalmente fermare Annibale allestendo il più grande esercito mai schierato nella celeberrima battaglia di Canne (in Puglia), che invece registrò la più grande sconfitta nella storia dell’antica Roma. I soldati romani che riuscirono a scampare all’immane carneficina furono condannati col marchio dell’infamia: il Senato attribuì a quei legionari sopravvissuti la principale causa della disfatta, legionari che avevano l’ulteriore colpa di non essere morti in battaglia. Quest’ultimi vennero così esiliati per molti anni nella provincia di Sicilia, lontani da casa e dalle loro famiglie, formando le cosiddette “legioni cannensi”, in pratica gli scarti dell’esercito che nessuno console romano voleva più comandare. Il Senato ipocritamente scaricò le colpe dell’enorme disfatta sul poco valore di quei legionari, mentre il console sopravvissuto, Varrone, vero colpevole della disfatta per la sua incapacità e poca prudenza in battaglia, fu perdonato.
Al contrario, il Presidente Aurelio De Laurentis, riconoscendo i propri errori nella disfatta della scorsa stagione, ad inizio stagione 2024-25 ha innescato la scintilla del riscatto scegliendo oculatamente, insieme al giovane direttore sportivo Manna, il migliore “condottiero” sportivo che esisteva sul mercato, ossia l’allenatore Antonio Conte, chiamato ad una missione quasi impossibile, cioè quella di risollevare le sorti di una squadra ormai sfiduciata e poco motivata, al punto che molti calciatori volevano andar via.


Sappiamo che dopo la disfatta di Canne, passò molto più tempo affinché il Senato imparasse finalmente la lezione, affidando ad un console capace come Publio Cornelio Scipione il compito di risollevare le sorti di quella guerra che sembrava perduta.
Come il geniale condottiero romano che, da grande stratega e motivatore senza pari per profonda conoscenza di cose e di uomini, intuì per primo le grandi potenzialità e l’immensa voglia di riscatto delle legioni Cannensi, così Antonio Conte, a tempo di record, ha compreso le potenzialità di quel gruppo di calciatori sfiduciati e vinti, infondendo loro nuovi stimoli ed entusiasmi.
Ne è scaturito così un Campionato italiano inaspettato e bellissimo, come non si vedeva da decenni, con continui colpi di scena, in una lunghissima battaglia con una grande e potente rivale come l’Inter, che “sul campo” era tecnicamente superiore al Napoli. Con il sudore e la fatica, il Napoli di Conte si è però, a poco a poco, ripreso dopo una prima sbandata.

Come Scipione, che lentamente era riuscito ad ottenere in Spagna le prime vittore sui potenti eserciti cartaginesi, il condottiero Conte è riuscito a guidare la squadra tra molte difficoltà, tanti infortuni, cessioni dolorose nel corso stesso del campionato come quella pesantissima di Kvara: privarsi del suo miglior giocatore sembrava una resa senza condizioni. Eppure, Conte ed i suoi ragazzi non hanno mollato, hanno resistito ad oltranza.
I colpi di scena si sono susseguiti nel corso del lungo campionato, dove entrambe le rivali si rincorrevano, rimpallandosi il primato.
Si è arrivati così all’entusiasmante “scontro finale” delle ultime giornate, degno della leggendaria e decisiva battaglia di Zama, che vide lo scontro finale, epico, tra i due più grandi generali dell’antichità, Scipione ed Annibale.
Come a Zama, alla fine ha prevalso la Resilienza. Proprio quei legionari/calciatori che erano stati additati come i perdenti di Canne/Napoli, grazie alla loro enorme voglia di riscatto, alla saggezza ed al carisma dei loro condottieri, hanno resistito sul campo con una forza di volontà ben superiore alle loro capacità tecniche. Quegli uomini si sarebbero fatti ammazzare tutti sul campo piuttosto che cedere proprio all’ultimo davanti alla presenza dei loro carismatici condottieri, che avevano fortemente creduto in loro.
Il finale è noto. A Zama il ritorno della cavalleria romana sul campo di battaglia formalmente decise l’epico scontro a favore dei romani ma i cavalieri niente avrebbero potuto fare se non ci fosse stata l’eroica resilienza dei legionari cannesi, oltre ogni misura.
Come Annibale, anche l’Inter aveva combattuto benissimo ma era stata sconfitta da qualcosa che non aveva previsto: l’estrema resilienza dei calciatori del Napoli e del suo grande condottiero.


La “cavalleria azzurra”, nell’ultima partita decisiva del campionato col Cagliari, è stata idealmente rappresentata da Scott McTomnay e Romelu Lukaku, guarda caso i due nuovi acquisti fortemente voluti ad inizio stagione dal generale Conte e che il Presidente De Laurentis stavolta aveva saggiamente ascoltato ed assecondato.


Il “trionfo”, magnifico, è stato celebrato con i massimi onori.

Scipione ed i suoi legionari ebbero uno dei più grandi trionfi nella storia dell’antica Roma: la prima parte si svolse già durante la marcia di ritorno dei legionari che dalla Sicilia ritornarono fino a Roma. Qui furono i protagonisti del più grande trionfo che i romani avessero celebrato per un proprio console-generale. In suo onore fu coniato il titolo di Africano, massima onorificenza istituita per la prima volta proprio in quest’occasione, dal nome del popolo vinto.




Il trionfo di Conte ed i suoi calciatori non è stato di meno. Dopo la lunga notte della partita Napoli-Cagliari di venerdì 23 maggio, culminata con la premiazione sul campo dei Neo Campioni d’Italia mentre la città di Napoli veniva invasa pacificamente da milioni di tifosi che festeggiavano ovunque, la grande festa si è ripetuta lunedì 27 maggio, dove si è verificata la più grande sfilata trionfale mai vista, trasmessa persino in diretta TV: il bus scoperto dei calciatori del Napoli ha sfilato in un mare di folla, oltre 300mila tifosi in festa, sul lungomare di Napoli, in uno scenario d’incomparabile bellezza, mostrando al mondo uno spettacolo ineguagliabile ed una “cartolina di Napoli” magnifica ed indimenticabile.


Grazie ragazzi, Grazie magnifica gente, Grazie Presidente, Grazie Napoli!

Campioni d’Italia AG4IN!

Antonio Pezzullo