Vecchia canzone
Non avere paura
Gli ulivi
Pattinatori
Francesco (ricordati di noi)
Nevicano
Quasi come le rime
Il mio modo di esserti fedele
Il fuoco e la neve
Questa notte

Francesco (ricordati di noi)

(Renzo Zenobi) 


Francesco prestami un poco della tua pazienza

ne ho bisogno che piove dalla tua partenza

piove sulle ragazze di ieri in vacanza

sulle guerre incollate a figurine in una stanza

dammi la comprensione per difendermi

da proiettili di frasi dette senza ragione.

 

Francesco donami un poco della tua dolcezza

per capire gli artisti senza sregolatezza

che mangiarono immagini e dipinsero il pane

le marine ventose con due suore lontane

che cantarono ciechi solo l'anima

che accordarono le corde sopra scatole strane.

 

Noi ricordati di noi

con ali grandi quanto l'ombra di una mano

che anche con gli occhiali i miracoli noi non vediamo

che nemmeno da vicino sentiamo crescere il grano.

Noi ricordati di noi

che da piccolo scrivemmo spesso a Babbo Natale

noi con le scarpe di mio fratello ormai strette da portare

col cappotto che copriva noi gli indiani a carnevale

onde giovani che studiavano a scuola per diventare mare.

 

Francesco vendimi la pace della tua ubbidienza

te la pago con fiori di buone intenzioni

con pensieri d'amore coltivati a distanza

con le lagrime dolci di milioni di nomi

dammi la forza dopo l'ultima sconfitta

un bucaneve che trema la vento della tua carezza.

 

Noi ricordati di noi

con ali grandi quanto l'ombra di una mano

che anche con gli occhiali i miracoli noi non vediamo

che nemmeno da vicino sentiamo crescere il grano.

Noi ricordati di noi

che da piccolo scrivemmo spesso a Babbo Natale

noi con le scarpe di mio fratello ormai strette da portare

col cappotto che copriva noi gli indiani a carnevale

onde giovani che studiavano a scuola per diventare mare.