Gli scritti di Antonio Pezzullo
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ELBA MUSIC AWARDS 2025
La serata finale della trilogia Portoferraiese con i “Pianeta Zero”

L’estate 2025 ha confermando che l’Elba Music Awards è ormai diventato il festival di musica Pop/Rock più seguito dell'isola!

L’originale manifestazione, nata da un’idea di Stefano Picchi, lui stesso artista ed organizzatore instancabile, ha avuto il grande pregio, sin dalla sua prima edizione, di unire le varie amministrazioni isolane nel condividere un format musicale itinerante, basato sulla partecipazione di “cover band” di grande livello, intramezzate da serate danzanti a cielo aperto.

Nell’edizione 2025 si è partiti da Procchio, nota frazione balneare del Comune di Marciana, esattamente da dove era nato il suo “embrione” nel 2022, nell’ambito dell’allora Marciana Music Festival. Combinazione volle che in quella prima occasione ero presente anch’io: fui talmente colpito da quel primo spettacolo, così ben organizzato e riuscito (che vedeva protagonista Lenny Jay, il tribute artist di Michael Jackson), che a fine concerto mi complimentai con il direttore artistico e contestualmente mi venne spontaneo fare l’invito e l’augurio di portare uno spettacolo simile anche a Portoferraio. L’anno successivo nacque l’Elba Music Awards: il direttore aveva fatto di meglio, portando il format non solo a Portoferraio ma anche negli altri comuni elbani!

L’edizione 2025 è stata caratterizzata da un evento nell’evento, che ha visto protagonista la città di Portoferraio, concentrando in tre giorni consecutivi, dal 3 al 5 di agosto, le proprie “tappe” dell’Elba Music Awards: una specie di festival nel festival.
L’esperimento è perfettamente riuscito sotto tutti i punti di vista. Le tre serate sono state un successo certificato da una grande partecipazione popolare. Piazza Cavour e dintorni sono state sempre stracolme, facendo registrare il tutto esaurito. Un pienone che ha piacevolmente sorpreso un po’ tutti, culminato con la serata finale del 05/08/2025 con i Pianeta Zero, una cover band ispirata dalla musica di Renato Zero.

"Era una sfida difficile da vincere, fare tre serate consecutive poteva risultare una scelta complicata, ma con un cast variegato e di altissima qualità il pubblico ha gradito e si è divertito" così ha dichiarato dal palco, nella serata finale, il direttore artistico Stefano Picchi. Lo stesso Sindaco di Portoferraio, Tiziano Nocentini, visibilmente soddisfatto per la grande partecipazione di pubblico, ha ringraziato i partecipanti e tutti coloro che hanno lavorato per la perfetta riuscita della manifestazione.

Dal punto di vista artistico, le tre serate musicali sono state davvero tutte di alto livello. Personalmente preferisco la “musica dal vivo” e per questo mi soffermerò solamente sul concerto della serata finale, che ho avuto la possibilità di seguire integralmente.

I “Pianeta Zero” si sono confermati una delle miglior cover band del grande sorcino della musica italiana. Quando ci si accosta ad un monumento come Renato Zero, il rischio di sfigurare è sempre dietro l’angolo ma la cover band toscana non ha sfigurato affatto, presentando uno spettacolo di ottimo livello.

Innanzitutto, ho apprezzato molto la scaletta della serata, che era composta da ben 21 brani, basata su un sapiente mix del Renato prima maniera, ribelle e trasgressivo, con il Renato vissuto e maturo, dove la scrittura è più meditata e sinfonica.

Il concerto è iniziato con un brano storico, che può essere considerato il suo “manifesto”, il più autobiografico del grande artista: “La Favola Mia”, tratto da uno dei suoi lavori discografici più significativi (Zerolandia), il cui testo (e musica) fa ancora emozionare dopo tanti anni.

Come Mi Vorresti e Vive Chi Vive e Cercami sono stati i successivi tre brani che la band ha eseguito per portarci nel mondo del Renato più maturo. In particolare Cercami, perfettamente eseguito, è ormai diventato un classico, il brano simbolo della sua rinascita artistica dopo diversi anni di appannamento.

La notissima Spiagge ha riportato i già entusiasti spettatori in un ambito a loro molto familiare, dato che quelle “bianche” di Portoferraio sono sicuramente tra le più belle dell’isola d’Elba!

Siamo Eroi e Fermo Posta sono brani (forse) meno noti al grande pubblico ma meritavano di essere riscoperti.

Magari ci ha riportato allo Zero più maturo, un brano che, come Cercami e Come mi vorresti, è ormai entrato stabilmente in tutte le scalette dei concerti di Renato.
Il concerto è proseguito con una sequenza micidiale di brani celeberrimi come Madame, Baratto, Il Carrozzone, A Braccia Aperte e Morire Qui, che hanno fatto emozionare e scatenare i tanti spettatori presenti.

A questo punto il bravissimo Federico Cammarata, voce molto fedele a quella di Renato, ha invitato il pubblico a cantare con lui uno dei brani più belli della discografica Zeriana, ossia quel Più Su che i presenti hanno cantato a squarciagola semplicemente a memoria, nonostante il testo scorresse sul maxi schermo del palco.
Motel, altro splendido brano del Renato prima maniera, ha continuato questa magia ed alchimia tra il palco ed il pubblico.

Un altro momento scatenante è stato quando sono stati eseguiti due classici come Resisti e Sbattiamoci, che hanno fatto ballare tutta la piazza: eppure c’è ancora chi dice che Renato Zero ha un repertorio noioso…evidentemente non lo conosce proprio.
Sulle note e sullo splendido testo di Amico, altro brano capolavoro dell’artista, si è avuto un nuovo momento molto intenso e coinvolgente.

Il gran finale non poteva non iniziare dal ritmo travolgente di Mi Vendo, uno dei brani più celebri, tratto del capolavoro “Zerofobia” del 1977 che lo fece conoscere al grande pubblico, per poi proseguire con Triangolo, il suo brano più famoso e tratto dall’altro album capolavoro “Zerolandia” del 1978.
Il concerto si è chiuso con Il Cielo, ossia lo stesso brano (tratto da Zerofobia) che molto spesso chiude anche i concerti di Renato Zero, insieme a “I migliori anni della nostra vita” che purtroppo, per una questione ancora aperta di diritti d’autore, la cover band ha scelto di non eseguire in pubblico.

Dopo oltre due ore di buona musica, gli spettatori ancora non avevano “mollato”. Sono rimasti incollati a quel palco fino alla fine!
Insomma, è stata davvero una bella serata musicale, grazie ad esecuzioni impeccabili di questi bravi musicisti che, molto affiatati tra di loro, spesso e volentieri hanno esibito il loro talento artistico con notevoli assoli e piacevoli “deviazioni” (ad es. una intro degli ACDC del chitarrista o un riff dance del tastierista). I musicisti si sono auto-presentati durante il concerto sulle note finali di “Resisti”, ma è doveroso presentarli anche qui: Emiliano Mammini alle chitarre, Valerio Dentone al basso, Enrico Angeloni alla batteria, Alex Bimbi alle tastiere e sintetizzatori e Federico Cammarata alla voce e nel ruolo di un intenso Renato Zero.

Mi ha colpito altresì la capacità camaleontica della band che, come il loro maestro ispiratore, riesce a rinnovarsi ogni anno e per ogni esibizione, favorita certamente anche dal repertorio immenso dell’artista. Nell’ambito dell’Elba Music Awards, è il terzo anno consecutivo che ascolto un loro concerto ed ogni volta riescono a sorprendermi con una “mise” diversa, con una scaletta che cambia ogni volta, pur senza mai stravolgerla, inserendo oculatamente sempre quei “brani simbolo” del maestro che non possono e non devono mai mancare in ogni esibizione.
Antonio Pezzullo
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