Gli scritti di Antonio Pezzullo
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RAF IN CONCERT
“Self Control 40th Anniversary – Tour Teatrale”
Martedì 4 novembre 2025 si è tenuto al teatro “Cartiere Carrara” di Firenze un bellissimo concerto di Raf nell’ambito del “Self Control 40th Anniversary – Tour Teatrale” con cui l’artista pugliese ha celebrato i 40 anni di “Self Control”, la straordinaria hit del 1984 che lo lanciò a livello nazionale ed internazionale.

La tappa di Firenze era particolarmente sentita dall’artista, dato che Raffaele Riepoli (il suo vero nome) iniziò la sua carriera artistica proprio a Firenze, nel gruppo dei Cafè Caracas.

Come lui stesso ha ricordato in un’intervista che ha preceduto il tour: «Per me Firenze è l'inizio, la città dove ho cominciato a suonare, a divertirmi con le band e a cui sono estremamente legato… portare Self Control 40th Anniversary nei teatri significa dare vita a un dialogo sensazionale con chi mi segue da sempre e con chi ha scoperto la mia musica più di recente. Nei teatri, ogni nota e ogni parola trovano spazio per respirare, regalando emozioni ancora più intense. Questo nuovo capitolo del tour è il modo perfetto per celebrare 40 anni di storia, condividere ricordi e rivivere insieme quel percorso che è stato una parte della vita di tante persone. Ogni sera sarà una festa ma anche un momento di riflessione su tutto quello che la musica ci ha dato e continua a darci - non vedo l’ora di salire sul palco e incontrarvi da vicino, come sempre, attraverso le mie canzoni».

Il programma del tour prevedeva sedici appuntamenti live per celebrare, nella particolare atmosfera teatrale, una carriera ricca di classici e una hit che è restata sempre sulla cresta dell’onda.
Ritornando alla magica serata di Firenze, questo concerto è stato per me una specie di “debito di riconoscenza” che dovevo a questo grande artista, che mi ha “accompagnato” sin dalla mia gioventù grazie ai suoi tanti successi di quel periodo felice. Solo per fare un esempio, l’album “Collezione Temporanea” del 1996, la raccolta che sintetizzava mirabilmente tutta la sua produzione musicale fino ad allora, mi ricorda ancora oggi - con affetto - il periodo in cui da giovane neo laureato venni a lavorare all’isola d’Elba, che poi sarebbe diventata la mia isola adottiva!

Come tante altre volte, anche stavolta ho assisto al concerto insieme a mio fratello Pasquale: sin da ragazzini, ne abbiamo visto così tanti insieme che ormai ne ho perso il conto!
Sul palco di Firenze, Raf ha dimostrato – ancora una volta – di essere un musicista ed un cantante coi fiocchi che, nonostante gli anni, non ha perso la sua straordinaria voce, la sua voglia di emozionarsi e di farci emozionare, il legame col suo pubblico più affezionato che lo ha sempre seguito sin dai tempi di Self Control.

Finalmente, una decina di minuti dopo le 21:00, il sipario si è aperto come in una classica opera teatrale, al punto che mi ha ricordato i leggendari inizi delle commedie del grande Eduardo: dal buio assoluto, il palcoscenico s’illuminava a poco a poco e andava in scena la “commedia” della vita. Analogamente, da un sipario buio si è passati alla luce delle prime note di una bellissima musica.
Il concerto non poteva non aprirsi con le chitarre acustiche della splendida Sogni, un brano che può essere definito il manifesto programmatico del cantautore pugliese: «…sognala una vita che vuoi non smettere mai...fai che sia infinita e così tu digli di sì...»
I brani si sono succeduti amabilmente, tra cui la bellissima Stai con Me, una delle più belle canzoni d’amore di Raf, che però qui è stata eseguita in uno stile unplugged asciutto e genuino, spogliata della sua originale veste sinfonica ma egualmente affascinante, come a dimostrare che le belle canzoni non hanno bisogno di essere troppo rielaborate per essere apprezzate, lo sono sempre, in qualsiasi versione.

Anche la quasi mistica Oggi un Dio non ho è stata eseguita in versione acustica, accompagnata da leggere percussioni e dal suono di una morbida tromba, che sarà protagonista in molti brani del concerto.
Raf ha continuato con Via, in una versione acustica “in purezza”, mentre con Iperbole è passato ad una versione più sinfonica, con effetto-luci davvero spettacolari che hanno arricchito il fascino della canzone.
Con l’affascinante Dimentica, una delle canzoni relativamente più recenti, tratto dall’album “Passeggeri Distratti” del 2006, si è chiuso idealmente la prima parte del concerto.
A questo punto, è necessario aprire una fondamentale parentesi sulla quarantennale carriera dell’artista che iniziò, a cavallo tra gli anni 70 e gli anni 80, come componente dei Cafè Caracas, un gruppo punk rock nato a Firenze, di cui faceva parte come cantante e bassista. Nel 1984 esordisce come solista con l’omonimo album “Raf”, tutto in inglese, che contiene il brano Self Control, che diventa il suo primo successo discografico: inoltre, grazie alla versione interpretata dall’americana Laura Branigan, il brano raggiunge la vetta delle classifiche di diversi paesi in tutto il mondo. Self Control diventa così un piccolo capolavoro “italo-disco”, una pietra miliare della musica italiana, ancora oggi attualissimo. Nasce da un giro di chitarra rock e segna l’inizio di un decennio cult dell’artista.

Prima con il singolo Gente di Mare (con Umberto Tozzi) del 1987 e poi col suo secondo album del 1988 “Svegliarsi un anno fa”, l’artista inizia a cantare in italiano e vira decisamente verso il pop. Seguono successi uno dietro l’altro come Inevitabile Follia, Ti Pretendo, Cosa resterà degli anni Ottanta, Anche tu (con Eros Ramazzotti), Interminatamente, Siamo Soli nell’immenso vuoto che c’è (e tanti altri) che culminano con l’album capolavoro “Cannibali” del 1993, da cui sono tratti brani celeberrimi come Il Battito Animale, Due, Stai con Me, a cui seguono altri come Sei la più bella del Mondo, È quasi l’Alba, Dentro ai tuoi Occhi, contenuti nell’album “Manifesto” del 1995, che idealmente chiude la prima parte della sua carriera: la conseguente e bellissima raccolta di successi intitolata “Collezione temporanea” semplicemente certifica questo primo periodo d’oro.

Dopo una pausa di tre anni, nel 1998 ritorna con un album di brani inediti, di rottura col passato, intitolato “La Prova”, che segna idealmente l’inizio della seconda parte della sua carriera. Grazie alle innovative e pregnanti sonorità prodotte dalle splendide chitarre del maestro Giacomo Castellano, l’album svolta decisamente verso il rock con testi più profondi ed impegnati. Questa rivoluzione inizialmente spiazza completamente il proprio affezionato pubblico: anche per questo l’album non ottiene il riscontro delle vendite precedenti. I testi sono scritti tutti da Raf che sforna tre singoli di livello come Vita, Storie e Pensiero di un Alieno, La Danza della Pioggia e Little Girl dedicata alla figlia. Inoltre, ci sono anche brani dalle tematiche più intimistiche come Jamas (dedicato a Che Guevara) e molto forti come La Prova. È l’inizio di una grandiosa “trilogia rock” che continua con il successivo album capolavoro “Iperbole” pubblicato del 2001, da 
cui sono estratti le splendide Via, Nei Silenzi e Infinito, quest’ultima grande hit nazionale che vince il Festivalbar 2001. Chiude la splendida trilogia, l’album “Ouch” del 2004, da cui sono estratti i singoli Area da Niente, Superstiti e In Tutti i miei Giorni. Il trend più maturo dell’artista continua con l’album “Passeggeri Distratti” del 2006, tra cui spicca una canzone intensa come Dimentica. In ogni caso, gli album successivi, seppur di minor successo, non hanno mai abbassato il livello qualitativo della sua arte musicale.
Ritornando alla serata di Firenze, nella seconda parte del concerto la numerosa band che l’accompagnava, composta da cinque elementi, ha portato al massimo la potenza espressiva degli strumenti musicali: sono diventati i veri protagonisti insieme alla splendida voce di Raf.

Essa è iniziata con una sequenza micidiale e serrata di successi, che ha portato il pubblico progressivamente in estasi, dalla splendida Due a Gente di Mare (che Raf compose con Umberto Tozzi), da Sei La Più Bella del Mondo al celeberrimo Il Battito Animale, dalla malinconica Cosa Resterà degli Anni ‘80 fino alla scatenata Ti Pretendo.

Il crescendo di hit è arrivato fino al gran finale con Self Control, l’iconico brano diventato un vero e proprio fenomeno evergreen, che rappresenta ancora oggi un inno al senso di libertà che continua a viaggiare nell’etere e ad essere cantato anche dalle nuove generazioni!

A questo punto lo spettacolo sembrava finito, gli artisti erano andati via dal palco ma noi abbiamo atteso fiduciosi il bis finale! Nel buio uno spettatore giunto ormai sotto il palco (indovinate un po' chi è? :-), ha gridato: «Raffaele, portaci nell’Infinito!» Come per magia, sul palcoscenico le luci si sono riaccese e sono partite le prime note di Infinito, uno dei brani più intensi dell’artista. Il concerto si è chiuso con le immagini degli spettatori entusiasti proiettate sugli schermi del teatro, grazie alla telecamera portatile che lo stesso Raf teneva in mano nella parte finale del brano. L’ovazione finale del pubblico è stata meritatissima!

Grazie alle due ore abbondanti di concerto, Raf ha ripercorso buona parte della sua grande carriera musicale, scandita da un metronomo di successi lungo 40 anni, con 14 album pubblicati in studio, più di 20 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Siamo usciamo felici e soddisfatti dal teatro, nonostante l’ora tardi ed il fatto che ci aspettavano ancora due ore di viaggio per il rientro.
Ma la musica, si sa, è gioia e fratellanza…
Antonio Pezzullo
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