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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo









Carlos Santana live

Lucca Summer Festival - 03/07/2025



In una serata caldissima e afosa, Carlos Santana ha ulteriormente “scaldato” o meglio “incantato” il numeroso pubblico del Lucca Summer Festival 2025 con le sue inconfondibili sonorità. Nel mondo della musica ci sono suoni immediatamente riconoscibili a tutte le latitudini. Uno di questi è l'inconfondibile chitarra di Santana, la principale protagonista di questa bella serata. Con una carriera che abbraccia oltre cinque decenni costellata di successi planetari, alle soglie dei suoi quasi ottant’anni, l’artista ha dimostrato che non ha ancora perso la sua straordinaria energia, unita al virtuosismo unico della sua chitarra. che ha lasciato un segno profondo nella musica contemporanea.


Il concerto-evento della serata rientrava nell’ambito del “Oneness Tour 2025” (che riprende il nome del suo secondo album da solista del 1979), la seconda ed ultima data italiana dopo quella precedente di Mantova.

Nonostante un caldo davvero asfissiante, Piazza Napoleone era strapiena quando il Re del “Rock latino” ha aperto lo show con la suggestiva Aurora Borealis che ha subito trasportato il pubblico in un’atmosfera particolare, basata sul richiamo delle radici e di una visione spirituale che da sempre accompagna la sua arte musicale.

La scaletta è stata un vero e proprio viaggio nel tempo: Soul Sacrifice non poteva non essere il suo punto di partenza dato che fu il brano che lo fece conoscere al mondo poco più che ventenne, durante il leggendario raduno di Woodstock del 1969: è il brano che da sempre incarna appieno l'energia e la potenza ritmica della sua musica.

Dai maxi schermi si sono contestualmente visti anche vari spezzoni dei filmati storici di Woodstock, che hanno sicuramente fatto emozionare i tanti spettatori con i “capelli bianchi” presenti. Ma non c’erano solo quelli, almeno a vedere tutti gli altri che assiepavano il PIT! Erano presenti anche quelli che non erano ancora nati ai tempi di Woodstock, come ad esempio i miei carissimi amici Giovanni e Barbara, anche loro fortunati spettatori, che definisco affettuosamente i “coniugi rock” che più rock proprio non si può!

Il concerto è proseguito poi con la carica tribale di Jin Go Lo Ba, travolgente cover (di un percussionista nigeriano) che ormai fa parte stabilmente del repertorio di Santana, infiammando la piazza con le sue percussioni ipnotiche.

Subito dopo c’è stato un medley che ha combinato due brani classici del suo repertorio come Black Magic Woman e Gipsy Queen, noti per il loro ritmo coinvolgente e le chitarre virtuose.



La prima grande esplosione collettiva si è avuta con la celeberrima Oye Como Va, accolta da un’ovazione del pubblico che ha fatto vibrare ogni angolo della piazza. È un brano iconico del repertorio dell’artista, con radici che affondano profondamente nella musica latina. Col tempo la canzone è diventata uno dei simboli del cosiddetto “Rock Latino” di cui Santana è il riconosciuto fondatore.

Il cuore latino della serata è proseguito all’ennesima potenza con la bellissima Maria Maria, tratta dal celebre album “Supernatural” del 1999 che rilanciò alla grande Santana alle soglie del terzo millennio. La canzone vinse il premio per la miglior interpretazione vocale di gruppo, ai Grammy Awards 2000, edizione durante la quale questo meraviglioso album di Santana vinse altri otto premi.

Il brano Foo Foo ha proseguito la fiesta con la sua energia contagiosa. Con Everybody’s Everything, si è passato ad un bel funky latino interpretato in modo elettrizzante e coinvolgente, fino a che la band ha lasciato spazio ad un memorabile assolo di Benny Rietveld, bassista storico di Santana, in una vera e propria esibizione tecnica dello strumento.
Uno dei momenti più intensi è stato quando Santana ha intonato le prime note di Samba Pa Ti, una delle melodie più toccanti e struggenti della sua carriera, che ha improvvisamente e sorprendentemente mixato con Europa, altro brano strumentale di straordinaria bellezza che ha commosso il pubblico con la sua melodia inconfondibile, probabilmente uno dei vertici più alti raggiunti nella sua carriera. Il mix è stato accompagnato dal volo di una colomba bianca virtuale apparsa sui maxi schermi, con la scritta “Pace in terra” sullo sfondo.

Ad un certo punto c’è stata anche una sorpresa: il pianista Paolo Rustichelli è salito sul palco per Get On, il brano del noto musicista italiano che Santana ha inserito nel suo ultimo album “Sentient”, regalando così un duetto inedito e carico di atmosfera, tra tastiere incantate e assolo infuocato.

Non sono mancati omaggi agli anni Sessanta e Settanta, come la reinterpretazione psichedelica di She’s Not There e l’energia rock di Hope You’re Feeling Better.

The Game of Love e Put Your Lights On hanno riportato il pubblico agli anni d’oro delle collaborazioni pop, mentre la celebre Corazón Espinado ha scatenato il pubblico in un ballo collettivo sulle note del successo condiviso con i Maná. Col tempo è diventato anch’esso uno dei brani più iconici dell’artista, tratto dall’album capolavoro “Supernatural”.

Il caldo nel frattempo aveva fatto registrare diversi mancamenti d’aria ad alcuni spettatori più anziani ma per fortuna tutto si è risolto per il meglio.

A questo punto c’è stato l’agognato bis che è stato un autentico trionfo, con due brani scelti non a caso: Toussaint L’Ouverture, che è stato impreziosito da un energico assolo dell’impressionante batterista Cindy Blackman, moglie dello stesso Santana, che ha lasciato tutti senza fiato e dimostrato la grande forza collettiva della band, che ha chiuso con un crescendo emozionante.

Dopo la presentazione dei musicisti, il concerto è stato chiuso con Smooth che ha mandato in delirio la folla, trasformando la piazza in una grande festa danzante sotto le stelle della splendida città toscana, che si è confermata ancora una volta una capitale della musica live!

In questa magnifica serata, la chitarra di Santana ha “parlato” direttamente all’anima degli spettatori, regalando una notte indimenticabile, con un mix di spiritualità, virtuosismo e messaggi di pace, in perfetto stile Santana. Un concerto che ha lasciato il segno.

Lunga vita e prosperità, Don Carlos!

Antonio Pezzullo