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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo










La Tomba del Cerbero nell’antica Liternum

Foto tratte liberamente dalla rete


Le ricerche archeologiche degli ultimi anni in Italia hanno portato alla luce due scoperte sensazionali!
La prima, avvenuta nel 2022, è stata quella del Santuario votivo etrusco-romano situato nel comune di San Casciano dei Bagni in Toscana, mentre la seconda è stata la scoperta della Tomba del Cerbero avvenuta nel 2023 nell’antica Liternum, oggi facente parte della frazione Lago Patria nel comune di Giugliano in Campania.
In questa “pillola archeologica” parliamo della seconda grande scoperta archeologica, avvenuta nel 2023 nel comune di Giugliano in Campania quando, durante i lavori per la realizzazione di una rete idrica, è stata rinvenuta un’antichissima tomba a camera ipogea, realizzata con blocchi di tufo, risalente all’epoca delle guerre puniche.



L’eccezionalità della scoperta della cosiddetta “Tomba del Cerbero” è dovuta al fatto che è stata ritrovata completamente intatta, con tutto il suo corredo funerario al completo, tra cui un altare con i vasi per le libagioni ed alcuni lettini funerari splendidamente dipinti.

Altra caratteristica eccezionale è stata la fortunata circostanza che la tomba si presenta anche riccamente affrescata con scene mitologiche, sia sulle pareti che sul soffitto.



Sulla parete frontale e principale della camera spiccano le due figure mitologiche di Centauri marini che sorreggono uno scudo (clipeo): proprio la presenza dello scudo ci racconta la celebrazione di una vittoria in battaglia. Secondo gli studiosi, il defunto potrebbe essere uno dei generali che facevano parte dell’esercito di Scipione l’africano.

Sulla parete opposta è raffigurato l'affresco che dà il nome alla tomba, ossia l'ultima delle dodici fatiche di Ercole che affronta il Cerbero, il mitologico cane a tre teste, che si trova al centro, mentre Ercole sta sulla sinistra ed Ermes a destra; infine, sulle pareti laterali ci sono le rappresentazioni di festoni che completano le bellissime decorazioni.




Intatto è stato ritrovato anche il corredo funerario, tra cui un altare con i vasi per le libagioni; su tre kline dipinti, ossia i lettini funerari greco-romani, sono stati rinvenuti i corpi inumati.
Nel 2024 è stato aperto il sarcofago probabilmente appartenente al capostipite: il corpo del defunto, rinvenuto in un ottimo stato di conservazione grazie al microclima del sepolcro, era in posizione supina, coperto da un sudario. All’interno della tomba, oltre al corpo, sono stati rinvenuti vari oggetti, tra cui vasi per unguenti (unguentaria) e strumenti per la pulizia del corpo (strigili), utilizzati per rimuovere sporco, sudore e oli. Con le ulteriori analisi in corso del DNA del defunto, gli archeologi potranno ottenere ulteriori informazioni.

Questa magnifica tomba si trova precisamente nel territorio dell'antica Liternum, la colonia romana fondata da Scipione l'africano, l’eroe che sconfisse Annibale, il geniale generale cartaginese che rappresentò la più grande minaccia nella storia dell’antica Roma.
Il leggendario Publio Cornelio Scipione si ritirò in esilio volontario proprio lì, nella sua colonia, sdegnato e rammaricato per il processo (passato alla storia come il processo agli Scipioni) che a Roma la parte politica avversa aveva architettato contro di lui e suo fratello, che avevano sempre servito lo stato romano con grande devozione. A Liternum vivevano altresì molti dei suoi soldati veterani, che avevano combattuto con lui durante la lunga campagna Annibalica.
Gli archeologi sono sicuri che in quella zona ci sono altre tombe, confortati dalle analisi georadar che sembrano indicare la presenza di altre strutture sepolte nel sottosuolo, con il probabile scenario di un complesso funerario molto più ampio e tutto da scoprire. Occorreranno notevoli risorse finanziarie per aprire una vera e proprio campagna sistematica di scavi archeologici.


Ara votiva dedicata a Scipione l’africano
Parco archeologico di Liternum

Lo scenario che si prospetta è molto affascinante. Nella futura ricerca archeologica si spera di trovare la più preziosa delle tombe, ancora non ritrovata, ossia quella del grande Scipione che, come è noto, scelse di morire nel napoletano, lontano dalla sua patria romana, per l'ingratitudine della sua patria. La leggenda vuole che proprio per questo fece incidere sulla sua tomba la celebre frase “Ingrata patria non avrai nemmeno le mie ossa”.
Al contrario, quella rude terra campana accolse con gratitudine e devozione le gloriose ossa dell'eroe invincibile, che ancora oggi sono custodite gelosamente. È certo che la sua tomba si trova sicuramente in quella zona anche se non si conosce il punto esatto: il suo ritrovamento sarebbe, probabilmente, la scoperta archeologica del secolo!


Antonio Pezzullo