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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo








TOP 10 DISCHI LIVE

ALCHEMY - Dire Straits



"Alchemy" è un disco live della band britannica dei Dire Straits che venne pubblicato nel 1984, a seguito della trionfale tournée mondiale che fece dopo l’uscita del loro 4° LP in studio “Love Over Gold”.

Le ragioni della nascita di questo primo disco live del gruppo sono spiegate dallo stesso leader Mark Knopfler che in un’intervista del 1984 affermava: “innanzitutto volevo avere una testimonianza dell'attività della band in quella determinata fase. In secondo luogo, una delle cose principali che i fan ci chiedevano era un disco dal vivo. Inoltre, mi domandavo se fossimo in grado di realizzare un album live genuino senza alterare alcunché con le sovra incisioni; e ci siamo riusciti.”


Questo doppio album live testimonia il periodo del massimo “stato di grazia” della band. L’album è considerato dai fan come un lavoro “mitico” nonché la migliore testimonianza del riconoscimento di "leggendario chitarrista virtuoso" che, da sempre, è unanimemente attribuito a Mark Knopfler.


Il live fu interamente registrato nello spettacolo del 23 luglio 1983 alla Hammersmith Arena di Londra, ad eccezione del brano Solid Rock che venne tratto dal concerto del giorno prima, sempre in quella sede. Il live è un affascinante “viaggio nel tempo” dove possiamo ascoltare come suonava realmente il gruppo nel suo massimo splendore: non vi sono sovra incisioni, non vi sono registrazioni alterate, né modifiche di alcun tipo. Perciò, non è raro ascoltare sporadici ronzii degli amplificatori o lo scorrimento delle dita sul manico di una chitarra che testimonia la genuinità della registrazione, al punto che a tratti sembra quasi un “bootleg”, ossia una registrazione amatoriale dei fan, mentre in realtà è una pubblicazione ufficiale e di grande pregio e qualità.


Come ci suggerisce il titolo dell’album, l’Alchimia è il filo conduttore del disco: in quest’esibizione se ne crea una davvero speciale, grazie a una band composta da grande talenti, formata dal chitarrista ritmico Hal Lindes, il tastierista Alan Clark, il batterista Terry Williams, il bassista John Illsey, una dei membri fondatori, guidata dall’altro fondatore, il fuoriclasse e leader carismatico Mark Knopfler.


Non di meno è la partecipazione straordinaria di alcuni musicisti che si aggregano a supporto del gruppo, come il grande sassofonista Mel Collins e altri. Si crea così una fusion sonora affascinante e geniale, che il pubblico adorante apprezza moltissimo.


Un accenno alla copertina dell’album che reca un particolare dipinto che si chiama “Alchemy 1974” dell’artista australiano Brett Whiteley, un autorevole esponente della pittura dell’espressionismo astratto. Lo stesso artista, su richiesta della band, integrò il disegno originale con alcune modifiche, tra cui una chitarra e i volti dei componenti del gruppo.


Passiamo ai vari brani della scaletta.

Siamo nel periodo del boom del Compact Disc che sta soppiantando il vecchio formato in vinile. Pertanto, seguirò quest’ordine.


CD1


Il primo brano è “Once Upon a Time in the West” , uno dei brani più suggestivi della band che presenta un’introduzione musicale leggendaria, che richiama vagamente le grandi colonne sonore di Morricone nei film western di Sergio Leone. La bellezza della chitarra di Mark, in profonda sintonia con la sensibilità interpretativa dello stesso, è abbagliante ed il brano rivela tutto il suo fascino classico.


Segue “Expresso Love”, un brano dal forte impatto rock, estratto dal disco Making Movies , il mitico album dalla copertina rossa con una piccola striscia azzurra, che è ritenuto uno dei grandi capolavori della band.


“Romeo and Juliet” ci rapisce con la sua meravigliosa e dolcissima melodia, che tanti cuori ha fatto e farà ancora innamorare. Quel sublime arpeggio di chitarra scorre come un ruscello d’acqua sempre fresca e limpida. E’ un brano che anche dal vivo non perde niente del suo fascino romantico, come l’intramontabile storia d’amore dei due giovani amanti di Verona a cui il testo chiaramente s’ispira.


“Love Over Gold” è una sorta di sequel del capolavoro precedente, dato che presenta un altro magnifico arpeggio di Knopfler che le conferisce un sound particolarmente romantico. La cosa strana è che, a differenza di tutte le altre canzoni di Alchemy che sono dilatate, questa versione live è un po' più breve rispetto al brano in studio, che peraltro dava il titolo all’apposito album.


Segue un altro brano celebre come “Private Investigations” dove Mark, con il suo aplomb e la sua tranquillità, conduce ancora una volta “lo spettacolo” della propria band, accendendosi all’improvviso come un vulcano in piena attività tramite le sue appendici naturali, ossia quelle dita incredibilmente rapide che dominano la sua magnifica Fender Stratocaster!


L’esplosione di tipo “pliniana” avviene però in occasione dell’esecuzione della versione più bella, lunga e spettacolare mai eseguita, di “Sultans of Swings” . Questo loro brano più celebre qui diventa un’opera d’arte stupefacente! Mentre la versione in studio è lunga circa sei minuti, qui viene dilatata fino ad una durata quasi doppia, grazie ad una nuova serie impressionante di assoli e ad una partitura di batteria resa assai più complessa dal batterista Terry Williams. Questa versione è diventata una specie di Sacro Graal degli assoli, considerata tale non solo dai fan della band!


CD2


Il secondo disco si apre con “Two Young Lovers” , un orecchiabile Rock & Roll ironico verso un certo tipo di amore immortalato dalle canzonette, dove il magnifico sax di Mel Collins è una gemma preziosa aggiunta al brano.


Segue un altro brano di punta del live “Tunnel of Love” , che è una bellissima versione più lunga, ma esce egualmente rafforzata dal confronto con l’originale. Un’altra versione memorabile del brano e dell’assolo, entrati di diritto nella storia della grande musica!


Un’altra perla del live è la bellissima “Telegraph Road” , anch’essa brilla di nuova e vivida luce. Il brano ha un assolo di grande suggestione, tra i più memorabili del gruppo.


“Solid Rock” è il potente rock tratto da Making Movies che delizia l’ascoltatore ogni volta che lo si ascolta. Questo brano fu l’unico preso dallo spettacolo del 22 luglio. Mark, in qualità di direttore artistico, decise di pubblicare dal vivo il secondo dei due spettacoli registrati, ossia quello del 23 luglio, perché semplicemente ricordava di essere stato il migliore, ad eccezione di questo brano!


I l concerto si chiude con un altro capolavoro: “Going Home”. Il brano esclusivamente strumentale, di grande bellezza, fu composto da Mark Knopfler come colonna sonora del film commedia Local Hero . Questa versione è particolarmente spettacolare perché la chitarra di Mark fa un vero e proprio “duello” musicale con il grande sassofonista Mel Collins. Una vera delizia!

Il brano è diventato popolare nel repertorio dei Dire Straits anche grazie alla loro scelta d’inserirlo come brano di chiusura di “Alchemy” e di altri concerti fatto nel corso del tempo!

Un’ultima curiosità: il brano è stato prescelto come inno (anche se non ufficiale) della squadra di calcio inglese del Newcastle!


Che cosa altro dire su questo memorabile live: forse esso non soddisferà i puristi della perfezione del suono live e vedrà nell’assenza di “ritocchi” un qualche tipo di difetto. Invece, come tutti i grandi live, questa genuinità rappresenta proprio il suo grande punto di forza, insieme all’enorme talento dei musicisti. L’enorme bagaglio emozionale contenuto in questo live affascina ancora oggi nonostante lo scorrere degli anni, poiché raffigura i Dire Straits nel massimo splendore della loro carriera. Il solo pensiero di non aver potuto esserci sotto quel palco potrebbe generare un po’ di rammarico ma alla fine l’ascoltatore resta completamente appagato di questo meraviglioso viaggio.


Antonio Pezzullo