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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo









LED ZEPPELIN, i sovrani dell'hard rock!


      Questa "pillola" musicale è dedicata ai "Sovrani" dell'hard rock!

      Una delle canzoni più belle e famose di tutta la storia del rock è Stairway to Heaven dei Led Zeppelin, tratta dal loro album "Led Zeppelin IV" del 1971. La canzone ha la struttura di una grandiosa "suite" musicale composta da vari movimenti: inizia con l'introduzione di una chitarra acustica e flauto dolce e si trasforma gradualmente in un intermezzo di chitarra elettrica, esplodendo poi nella parte finale in un emozionante hard rock!
      Nella speciale classifica delle 500 milgiori canzoni di sempre, la rivista musicale Rolling Stone l'ha inserita al 31' posto, mentre il celebre "assolo di chitarra" in esso contenuto, eseguito da Jimmy Page, secondo gli esperti ed appassionati, si contende con quelli presenti in Hotel California (Eagles) e Comfortably Numb (Pink Floyd) il titolo di migliore in assoluto di tutti i tempi. Altrettanta leggendaria è l'interpretazione vocale di Robert Plant, qui al culmine della sua potenza: il suo modo di cantare ha influenzato tutti i gruppi hard rock successivi e riscosse anche l'ammirazione di Freddie Mercury che lo definì "il cantante più originale del suo tempo".

      I Led Zeppelin erano composti da: Robert Plant (voce e armonica), Jimmy Page (chitarre), John Paul Jones (basso, tastiere) e John Bonham detto "bonzo" (batteria e percussioni). Erano 4 musicisti straordinari, basta solo dire che tutti e quattro sono considerati tra i massimi musicisti "di sempre" nelle loro rispettive categorie. Una tale concentrazione di geni musicali in un'unica band ha solo pochissimi esempi nella storia!

      Abbastanza curiosa è la storia della loro formazione. Tutto nacque da un giovanissimo chitarrista molto virtuoso, che grazie al suo talento si affermò velocemente nell'ambiente londinese, lavorando inizialmente come turnista in varie case discografiche: Jimmy Page. La sua prima significativa esperienza in un gruppo fu con gli Yardbirds, la storica band in cui avevano fatto parte in precedenza sia Eric Clapton che Jeff Beck. La band si sciolse agli inizi del 1968 ma aveva ancora contrattualmente dei concerti da fare. Jimmy Page per non perdere quegli introiti decise di rifondare il gruppo chiamandolo New Yardbirds. Per prima chiamò a farne parte un amico che aveva conosciuto tra i musicisti turnisti londinesi, che suonava sia il basso che le tastiere: John Paul Jones. Dopo aver tentato senza successo di chiamare cantanti affermati a farne parte, una sera assistendo ad un concerto rimase folgorato da Robert Plant, un giovane cantante di una band sconosciuta, gli Hobbstweedle, che aveva una voce potente in stile rock blues. Una volta entrato, lo stesso Plant suggerì a Page il nuovo batterista: si trattava di un suo amico un po' stravagante, un tipo che nessun locale voleva far esibire perchè suonava la batteria in maniera fragorosa ma era davvero bravo: John Bonham.

      Già dalle prime prove, i quattro capirono di essere fatti l'uno per l'altro e decisero di fondare una nuova band. La chiamarono Led Zeppelin (nome che scelsero su una frase pronunciata da Keith Moon, il batterista degli Who). Il gruppo debuttò il 26 dicembre del 1968, a Denver, negli USA, come supporter di una tournèe di due note band allora sulla cresta dell'onda, ma ben presto queste ultime furono oscurate dalla freschezza dei Led Zeppelin: mai un gruppo aveva suonato il blues con tanta grinta. I loro adrenalinici concerti erano conditi da urla e suoni assordanti a un ritmo indiavolato. Saranno proprio queste esibizioni dal vivo a decretarne il successo, insieme ai loro primi leggendari dischi.

      Il loro primo omonimo LP "Led Zeppelin" presentava questo nuovo modo di suonare il blues. Il gruppo, pur attingendo inizialmente a piene mani a diversi brani non inediti come ad es. "Dazed and Confused", quest'ultimi sembravano nuovi grazie al loro incedere pesante, riempendoli di riff di chitarra molto tecnici. Ma furono i brani inediti a decretarne il successo come "Good Times Bad Times" e "Communication Breakdown", che presentavano riff di chitarra di Page che entreranno nella storia, sorretti dalle vere e proprie "esplosioni" della batteria di Bonham; la grandissima voce, rauca e sensuale, di Plant faceva il resto.

      Nel 1969 uscì il secondo disco "Led Zeppelin II" che si apriva con una risata e col celebre riff di "Whole Lotta Love", che diventò subito uno dei loro primi pezzi iconici che avrebbe tracciato la strada dell'hard rock e dell'heavy metal! Atri capolavori nel disco erano "Heartbreaker" e "Moby Dick", dove nel primo abbiamo un celebre assolo centrale di Page senza accompagnamento mentre nel secondo c'è uno dei più grandiosi assoli di batteria di tutti i tempi. Il disco ebbe un grande successo commerciale e curiosamente fu quello che scalzò "Abbey road" dei Beatles dal primo posto delle classifiche di tutto il mondo, come una specie di passaggio del testimone tra la band che aveva caratterizzato gli anni 60 a quella che invece avrebbe caratterizzato tutti gli anni 70.

      "Led Zeppelin III" uscì nel 1970 e conteneva uno dei brani più duri della band: "Immigrant song", con una voce così potente di Plant che sembrava un urlo di battaglia dei Vichinghi che erano citati nel testo. "Since I've Been Loving You" è uno dei migliori brani blues della storia, raggiunge un pathos degno dei migliori artisti del genere: il protagonista assoluto, ancora più di Plant che si esibisce in una delle sue migliori prestazioni, è Jimmy Page che con la sua chitarra produce un suono particolare, creando un effetto umano e sofferente.

      Fu proprio durante il tour di supporto al loro terzo disco che i Led Zeppelin vennero in Italia per un concerto che si rivelò un fiasco organizzativo. Il 3 luglio 1971, al Pala Vigorelli di Milano, il gruppo era ospite del Cantagiro e doveva esibirsi dopo gli artisti italiani. Il concerto iniziò però molto prima del previsto scatenando l'ira di chi era ancora in fila per i biglietti. Si crearono diversi scontri e tafferugli che costrinsero la band ad interrompere l'esibizione e scappare dal palco per motivi di sicurezza. A seguito di questo sfortunato episodio, non si esibiranno mai più in Italia.
      Nel 1971 uscì "Led Zeppelin IV" che in realtà è un disco che non ha mai avuto un titolo ma i fan lo chiameranno in questo modo seguendo la numerazione precedente. Esso rappresenta ancora oggi la summa di tutti i generi toccati fino ad allora. Da molti è ritenuto il loro capolavoro assoluto. Presenta uno dei più bei "lato A" della storia della musica. L'onore di aprire questo capolavoro tocca a Plant con il suo leggendario urlo selvaggio e sensuale in "Black Dog", un fenomenale hard-blues seguito dal celebre riff di Page. Subito dopo parte un altro capolavoro dal titolo "Rock And Roll", che conferma la grandezza dell'hard rock creato dal gruppo. "Battle of Evermore" è una specie di ballata medioevale su base acustica che precede il loro capolavoro più celeberrimo, ossia quel "Stairway to Heaven" descritto all'inizio.

      Il successivo LP "House of Holy" uscì nel 1973 ed è considerato un episodio minore nella loro discografia anche se contiene comunque ottimi brani rock come "The song remains the same" e l'acustica "The rain song".

      "Physical Graffiti" è un doppio album che uscì nel 1975 e fu un altro grande successo per la band. Fu però l'ultima volta in cui il Dirigibile volò in alto: inizierà subito dopo la parabola discendente. Il disco contiene ottimi brani come "House of Holy" (che doveva essere la track list dell'album precedente), "Ten years ago" e il loro brano più lungo "In My Time Of Dying", dove si tenta un ritorno al blues tradizionale di ben 11 minuti. Ma il brano più bello del disco è sicuramente "Kashmir", un inno maestoso dove la parte da leone la fa John Paul Jones con le sue tastiere d'influsso orientaleggiante. Non è da meno la sensuale voce di Plant. "Kashmir" resterà uno dei brani di maggior effetto e successo dei Zeppelin, di grande fascino, che ispirerà tanti artisti successivi.

      "Presence" del 1976 fu un album registrato un po' troppo frettolosamente ma presenta comunque qualche ottimo brano come "Achille's last stand". La loro parabola discendente era dovuta ad una serie di fattori: Jimmy Page e John Bonham erano sempre più presi dai loro problemi personali e nel frattempo la musica si stava evolvendo: i generi che avevano fatto da padrone negli anni 70 come il Rock progressive e l'Hard rock venivano soppiantati da altri generi come la disco music ed il punk.
Nel 1979 esce "In Through The Out Door" che è un disco poco felice: il gruppo cambia quasi completamente pelle, abbandonando la vecchia strada. E' il disco dove sono poco "presenti" sia Page che Bonzo a causa dei loro problemi di dipendenza da droga ed alcol. Inoltra la voglia di apparire "alla moda" a tutti i costi li porta a snaturare il loro tipico sound facendo un uso intensivo dei sintetizzatori. Eppure, nonostante tutto, riescono a sfornare un brano struggente come "All my love", che Plant scrive a ricordo della prematura scomparsa del figlioletto e John Paul Jones rende memorabile con le sue tastiere. Fu l'ultimo disco prima della tragica morte di Bonzo che avverrà nel 1980. I restanti tre membri decideranno di non continuare più, sciogliendo la band.

      "Coda" nel 1982 sarà il loro ultimo album postumo, che raccoglie i pezzi che non erano stati inserite per qualche ragione nei precedenti album.

      Dopo lo scioglimento, pochissime sono state le "Reunion" successive. La prima - poco entusiasmante - avvenne durante il concerto del "Live Aid" del 1985. La più importante fu invece quella del 2007 all'O2 Arena, tempio della musica londinese, dove Jason Bonham suonò la batteria al posto del celebre padre. Questo concerto ha avuto anche il record mondiale delle prenotazioni di biglietti: in circa 48 ore arrivarono oltre venti milioni di richieste per un'arena che poteva contenere solo ventimila posti! Come i Beatles per gli anni sessanta, i Led Zeppelin hanno caratterizzato tutto il decennio successivo, diventando la band più influente degli anni settanta. Ancora oggi è considerato, secondo la celebre rivista Rolling Stone, "il gruppo più heavy di tutti i tempi, indiscutibilmente uno dei gruppi più duraturi della storia del rock". Nel 1995 sono entrati a far parte nella "Rock and Roll Hall of Fame".

      I Led Zeppelin sono stati un ideale anello di congiunzione fra il rock psichedelico e l'hard rock. Se è vero che molti brani del loro repertorio sono caratterizzati per la loro "durezza", con elementi mistici e particolarmente energici, è pur vero che diversi brani sono caratterizzati da composizioni più "leggere", a volte sperimentali, a volte giocose, dove si fa ampio uso degli strumenti acustici, con molti guizzi romantici e virtuosismi strumentali, come ad esempio nella stessa "Stairway to heaven".

      Anche il cinema di Hollywood ha attinto a piene mani: brani leggendari come "Rock and Roll", "Black dog", "Immigrant song" e "Kashmir" sono stati utilizzati come colonne sonore di numerosi film di successo come Godzilla, John Carter, Thor, Iron man, Star Trek, ecc.

      L'eredità musicale lasciata dai Led Zeppelin è stata enorme ed ha influenzato numerosi gruppi successivi, anche celebri, come i Queen, AC/DC, Gun 'n Roses e Nirvana per fare gli esempi più famosi.

      Il successo di vendite dei loro dischi a partire dagli anni 70 è stato strepitoso. Con oltre 300 milioni di dischi venduti, la band si è aggiudicata dieci dischi d'oro e novanta dischi di platino. Inoltre, i Led Zeppelin sono l'unico gruppo musicale, assieme ai Beatles, ad aver ottenuto almeno quattro dischi di diamante.

      Il "martello degli Dei" continua a colpire...

Antonio Pezzullo