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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo









Un poeta da riscoprire: l’apparente oscura poetica del Meoni



In occasione di un'originale manifestazione culturale elbana in programma quest’estate, gli organizzatori hanno pensato, come evento clou, di proporre la partecipazione straordinaria del poeta elbano Meoni, con la pubblica lettura delle sue composizioni.

E’ inutile sottolineare che l’originale evento culturale merita tutta l’attenzione e l’incoraggiamento del caso. Sono un estimatore della “prima ora” del poeta di Carpani, i cui originali carmi sono stati pubblicati proprio su questo eccezionale sito web, che sta diventando un vero e proprio punto di riferimento culturale elbano, con buona pace di chi la pensa diversamente!

Essendo dunque uno “storico” conoscitore della complessa poetica del Meoni, mi sembra perciò doveroso preparare bene i potenziali e gentili spettatori che avranno l’onore di partecipare al grande evento, ciò al fine di far capire meglio che cosa si debbano realmente aspettare e per prevenire eventuali e spiacevoli “contestazioni” arricchite da insalate capricciose, tonno e pomodori, che sarebbero dettate per lo più dall’ignoranza, intesa nel senso di non conoscenza.

Al primo impatto, l’impressione generale è che la sua poetica sia piuttosto oscura.

In effetti, l’ascoltatore, all’udire dei primi carmi del poeta, s’evincerà che il pessimismo cosmico di fondo della poetica Meoniana surclassa quello Leopardiano, tanto che il grande poeta di Recanati al confronto si debba ritenere un vero e proprio buontempone!

I più attenti si accorgeranno altresì che la nobile ispirazione poetica, anche se risente dell’influsso del grande filone dei “poeti maledetti” della scuola francese, presenta comunque un elemento originalissimo che lo distingue da tutto e tutti. La sua poetica è infatti arricchita (e qui c’è l’elemento davvero “originale”) da quello che personalmente definisco il “grado di alcolicità”, particolarmente elevato, che traspare in ogni sua composizione.

Per le ragioni sopra esposte, i versi del Meoni sono di difficile impatto presso il grande pubblico, per lo più astemio alla grande letteratura, e perciò si apprezzano maggiormente, e sono quindi più godibili, solo dopo ripetute sbornie lettrici.

Solo dopo che è avvenuta questa necessaria e completa ubriacatura letteraria, l’ascoltatore percepirà la genialità della sua ispirazione. Perciò, quello che a loro potrebbe sembrare un "novello" poeta, in realtà si concretizzerebbe come un punto di riferimento nella vite (pardon…vita) quotidiana di tutti coloro che hanno perso ogni speranza d’uscire dalla porta della società conformista, astemia ed incapace di reagire.

Con queste doverose premesse, sono sicuro che i partecipanti sarebbero affascinati e rapiti da quella sbornia poetica, rendendo davvero memorabile quest'originale manifestazione culturale elbana.

W il poeta e la poesia sempre!

Antonio Pezzullo :-)