Di Quirico Home Page

Massimo Di Quirico

Dottore informatico

Home page | Poesia e prosa elbana (e non) | Canzone d'autore | Relax | Antonio Pezzullo | Link amici

 

Gli scritti di Antonio Pezzullo








L’appuntamento con la Storia



Dialoghi notturni

Ore 23.45 del 3 maggio 2023: sono a letto ma non riesco a prendere sonno. Riaccendo il telefonino e navigo sul giornale on-line sportivo CN24 che porta una sorprendente notizia: sono stati messi in vendita -last minute- gli ultimissimi biglietti di Udinese-Napoli, a seguito dello spostamento della partita. Sebbene scettico, apro l’App di Ticket-one per ricercare l’evento e incredibilmente, senza code in attesa, vedo alcuni biglietti disponibili!
Alle ore 23.54, scrivo un messaggio per mio fratello: “Gigì, ma tu in che settore stai a Udine?” Nonostante l’ora, mi risponde inviandomi una foto del suo biglietto dei Distinti, che aveva acquistato in largo anticipo, seguito da un altro messaggio: “Perché?” Rispondo con un’altra domanda: “A che ora partite domani da Livorno?” Risposta secca: “verso le 13.00”. Chiudo lo scambio: “Sto vedendo se riesco a prendere un biglietto per domani!”



Weekend inaspettato

Come in un flashback, ritorno un po' indietro.
Nel weekend appena trascorso erano accadute diverse cose: la partita Napoli-Salernitana, prevista per sabato, era stata spostata alla domenica per motivi di ordine pubblico. Di conseguenza, la successiva partita Udinese-Napoli, inizialmente prevista per il martedì, era stata spostata al giovedì, ossia al 4 maggio. Quella domenica il Napoli, pareggiando con la Salernitana, non era riuscito ad ottenere la certezza matematica dello scudetto, per cui la partita che probabilmente avrebbe assegnato il titolo di Campione d’Italia si era spostata al giovedì.
A seguito di questi eventi, si era aperta una teorica finestra per andare in trasferta ad Udine anche se prima di quella notte non ci avevo nemmeno pensato, visto che proprio il martedì ero appena rientrato all’Elba, dopo aver trascorso il weekend all’estero.
Ritornando alla notte del 3 maggio, dopo aver chiuso la conversazione con mio fratello, provo ad acquistare un biglietto ma, arrivato fino in fondo, non riesco a concludere la transazione per un problema bancario di manutenzione notturna. Mi dispero per la malasorte. Gli scrivo dicendo che purtroppo non sono riuscito a trovare un biglietto per la partita, l’ho solo sfiorato! Lui mi conforta dicendomi che i biglietti sono da tempo esauriti.



Lassù qualcuno mi ama

Ritorno a letto, cerco di prendere sonno ma dopo alcuni minuti mi rialzo, come se una voce mi avesse di nuovo svegliato dall’iniziale dormi-veglia. Provo a fare un ultimo, disperato tentativo, questa volta mi sposto nel soggiorno ed uso il PC. E’ mezzanotte e mezza passata, mi collego e miracolosamente riappare sul sito un biglietto libero di Tribuna centrale sud. Lo aggancio subito nel carrello, arrivo fino in fondo alla transazione, il pagamento stavolta va a buon fine e mi ritrovo il biglietto sull’e-mail! Un urlo di gioia si leva nella notte portoferraiese, spero di non aver svegliato nessuno!
Stavolta chiamo telefonicamente mio fratello e l’aggiorno sull’ultimo avvenimento. Ci diamo appuntamento all’indomani a Livorno verso le ore 13.00.
Prima di ritornare a letto, un ultimo pensiero mi passa per la mente: dopo aver assistito, sugli spalti dello stadio San Paolo, alle storiche vittorie del 10/5/1987 (1° scudetto) e 29/4/1990 (2° scudetto), ho la certezza che domani (anzi ormai oggi) sarà il giorno del 3° scudetto ed anche stavolta sarò presente sugli spalti: lassù qualcuno mi ama!


In viaggio

Dopo una frugale colazione, prendo il traghetto e prima delle ore 13 sono a Livorno. Pranzo velocemente con mio fratello. Subito dopo, saliamo sulla macchina di altri due amici, anche loro fratelli, Luigi e Andrea, e partiamo con grande entusiasmo per Udine. In tutti noi c’è tanta fiducia in questa trasferta, abbiamo la consapevolezza d’andare ad un appuntamento con la Storia. Come in quella lontana domenica di maggio quando vinse il primo storico scudetto, al Napoli basta solo un punto: corsi e ricorsi storici!
Durante il viaggio, ripercorriamo la grande stagione azzurra della squadra allenata da Spalletti, che ci ha dato soddisfazioni enormi. Ciascuno di noi ha visto diverse partite: io ricordo l’entusiasmante vittoria in casa con la Juve e quella in trasferta ad Empoli; i miei compagni di viaggio invece hanno visto le grandi vittorie in trasferta contro il Milan a San Siro e contro la Juve a Torino. Come negli anni d’oro, lo scudetto napoletano è passato per Torino: la squadra bianconera battuta due volte, in casa e fuori, è stato il superamento dell’esame di maturità del Napoli.
Il viaggio è lungo e nonostante il traffico intenso, un po' di code, arriviamo ad Udine poco dopo le 19. La partita inizierà alle 20.45.


Prima serata

Prima d’andare alla stadio, facciamo una breve tappa a casa di amici napoletani (che conosce Luigi) residenti ad Udine da molti anni. Luigi ha ricevuto un cortese invito esteso a tutti e perciò non possiamo rifiutare. Giovanni, la moglie Anna e figlio, ci accolgono calorosamente: pochi minuti insieme e già abbiamo la sensazione di conoscerli da una vita, tra napoletani è sempre così! Loro sono un pezzo di Napoli trapiantato ad Udine. Si cena in allegria e velocemente, dato che c’è poco tempo per la partita, con un menù rigorosamente partenopeo: una superba melenzana alla parmigiana (che bontà!) e vari rustici, tra cui un casatiello napoletano di una bontà “esaggerata”.


Lo spettacolo della Dacia Arena

E’ giunto il tempo di correre verso la Dacia Arena. Andiamo con l’auto di Giovanni che la parcheggia proprio nei pressi nel settore della Curva dell’Udinese! Proprio per questo, all’inizio non abbiamo idea di quanti napoletani ci siano perché vediamo solo tifosi dell’Udinese. Ma non appena andiamo oltre quel settore, scorgiamo un “fiume in piena” di tifosi colorati d’azzurro che provengono da tutte le direzioni. Dopo aver salutato i miei compagni, entro nel mio settore: Tribuna centrale sud. Qui basta poco per accorgermi che non sono affatto solo: quel fiume in piena è ormai diventato un mare d’azzurro, che ha invaso non solo la Tribuna centrale ma anche i Distinti (dove domina un grande striscione del Napoli Club Pula–Croazia). Ma è soprattutto nel settore della Curva Sud, alla mia destra, che vedo uno spettacolo senza pari: in pratica la Curva dello stadio Maradona si è spostata ad Udine, ci sono un’infinità di striscioni e bandiere che sventolano. In sintesi, alla Dacia Arena tre settori su quattro sono occupati in maggioranza dai tifosi del Napoli!
Prima dell’inizio partita, poco distante dal mio posto, faccio la piacevole conoscenza di Sergio e figlio, che abitano a Bologna. Mi raccontano che per il Napoli hanno fatto il giro d’Italia in pochi giorni, visto che domenica scorsa erano al Maradona per Napoli-Salernitana e oggi sono alla Dacia Arena. Speriamo che sia la volta buona!
Gli ultimi a sedersi accanto a me sono due tifosi sloveni. Il più grande parla anche un po’ d’italiano e, sorridendo, traduce all’altro il coro che i napoletani stanno ironicamente dedicando ai tifosi dell’Udinese: siete ospiti! L’altro ride di gusto ed annuisce: effettivamente, se la partita si giocasse in base al tifo, il Napoli avrebbe già stravinto!
Anche a bordo campo c'è una discreta folla di giornalisti e sportivi: vedo chiaramente Ciro Ferrara che è intervistato dalla conduttrice TV Diletta Leotta.


Primo tempo

Inizia il primo tempo e la partita si mette su binari abbastanza noiosi, fino a che, dopo una distrazione della difesa del Napoli, al 13’ lo sloveno Lovric dell’Udinese trafigge solo soletto il povero Meret che nulla può. Il boato che ne segue ci ricorda che ci sono anche i tifosi dell’Udinese sugli spalti!
Nonostante abbia segnato un loro connazionale, lo spettatore sloveno vicino a me, che parla bene l’italiano, profetizza: tranquilli che nel secondo tempo il Napoli segnerà nella stessa porta!
Il Napoli tenta di reagire subito ma nonostante qualche buona occasione (un fallo dubbio su Kvara in area di rigore, un bel colpo di testa di Osimhen che sfiora il palo) non riesce a segnare. Si chiude così un brutto primo tempo, non tanto per la forza dell’Udinese, che ha fatto un solo tiro in porta, ma per il fatto che il Napoli ha corso poco, non ha avuto una manovra travolgente dominando gli avversari, come faceva fino a qualche settimana prima. In questa prima frazione di gioco salvo solo la partita di Kim e Osimhen, gli unici più reattivi.
Nell’intervallo passo davanti a Sergio e figlio: dato che lo vedo un po’ preoccupato, al ragazzo gli dico di avere fiducia perché il Napoli è una grande squadra e sicuramente nel secondo tempo reagirà.


Secondo tempo

Nel secondo tempo il Napoli entra in campo con un altro piglio. Aumenta subito la velocità e l’intensità del gioco e schiaccia l’Udinese nella propria area. Al 52’, dall’ennesimo calcio d’angolo, nasce il pareggio del Napoli: Elmas calcia per Rahmani che di testa fa la torre per Anguissa, il quale rimette un cross che attraversa tutta l’aerea dell’Udinese arrivando fino al limite dell’area dove Kvara di prima tira in porta. Silvestri respinge come può ma Osimhen come un predatore, sulla respinta, la piazza in rete. Il boato che si leva dalla Dacia Arena è impressionante! Il bomber nigeriano corre felice verso il pubblico azzurro e tutti i compagni di squadra lo abbracciano. Ma c’è di più: subito dopo il gol, mi raggiunge il figlio di Sergio che mi abbraccia per la felicità. La gioia dei suoi giovanissimi occhi sono tra le cose più belle che ricorderò in questa serata. Il Napoli vincerà lo scudetto anche e soprattutto per le nuove generazioni, che non hanno mai provato questa grande emozione, la stessa che provammo noi quando eravamo ragazzi!
La partita riprende ed al 70’ c’è la più bella azione della partita: Elmas, tra i migliori nella ripresa, mette in verticale verso l’area un delizioso pallonetto per il subentrato Zielinski, che con grande coordinazione tira al volo verso la porta e solo la prodigiosa parata del portiere Silvestre gli nega il gol.
Non succede praticamente più niente fino al triplice fischio finale, quando l’arbitro Abisso alle ore 22.37 del 04 maggio 2023 sancisce finalmente che il NAPOLI è CAMPIONE d’ITALIA per la terza volta nella sua storia! La grande attesa è finalmente finita.


Invasione

Subito dopo si assiste a qualcosa d’inaspettato. A differenza dei tifosi delle Curve che non si muovono, gli spettatori delle Tribune e Distinti entrano in campo. Il terreno di gioco è invaso dalla marea azzurra che stringe forte i suoi beniamini in un grandioso abbraccio collettivo. Vedo pure qualche scaramuccia in campo di qualche tifoso avversario che vorrebbe rovinare la festa ma gli Ultras intelligentemente restano in Curva e continuano a cantare e a festeggiare. Personalmente avrei preferito festeggiare con il giro d’onore dei calciatori in campo ma la gioia dei tifosi che hanno invaso il campo è irrefrenabile. Con l’emozione che nel frattempo ha preso il sopravvento, sugli spalti mi godo lo spettacolo di un popolo in festa. Osservo la contagiosa felicità dei ragazzi più giovani e le lacrime di gioia dei tifosi meno giovani. Mi viene in mente il commosso ricordo di papà Benito e zio Attilio, miei inseparabili accompagnatori nella “Grande Avventura” azzurra (che ho raccontato nel mio libro autobiografico), che purtroppo non ci sono più, anche se probabilmente staranno festeggiando pure loro da lassù.
Resto ancora sugli spalti, tra canti e sventolii di bandiere. Nel frattempo, ora che il terreno di gioco è meno occupato, escono prima il nostro allenatore Spalletti a salutare il pubblico e poi anche il capitano Di Lorenzo con Mario Rui, che vanno sotto la Curva Sud a consegnare idealmente lo scudetto tricolore ai tifosi. Un gesto davvero emozionante!


Notte che se ne va

Dopo oltre un’ora dalla fine della partita, esco dallo stadio e mentre attraverso il settore della Curva Sud per raggiungere gli altri, vengo intervistato in diretta da CN24 che sta trasmettendo in streaming in tutto il mondo. Ne approfitto per salutare i nostri tifosi azzurri dell’isola d’Elba, mi rammarico un po' per l’invasione di campo che non ci ha fatto festeggiare coi nostri beniamini ma la gioia e la felicità di essere ritornati Campioni d’Italia prevale su tutto!
Nel frattempo sono usciti anche i gruppi organizzati del tifo azzurro ed inizia un altro spettacolo: resto con tutti i tifosi a guardare lo spettacolo di un’intera batteria di fuochi d’artificio, mi sembra di stare a Piedigrotta!
Finalmente riesco a ricongiungermi con i miei compagni e torniamo a casa di Giovanni. Ormai si son fatte le ore piccole ma questo non scoraggia nessuno. Stappiamo uno spumante celebrativo, con etichetta azzurra col tricolore, e brindiamo al nostro meraviglioso Napoli Campione d’Italia!. Facciamo un’ultima festa anche allo squisito casatiello rimasto, ancora più saporito ora che i Campioni siamo noi! A casa di Giovanni ripartono i cori da Stadio nel cuore della notte, spero per lui che all’indomani i vicini non si siano lamentati troppo…ma dopo 33 anni ne valeva la pena!
Dopo i calorosi saluti, a notte fonda ci mettiamo in macchina e ripartiamo per Livorno. Nel cuore della notte ci fermiamo in un autogrill dopo Padova dove incontriamo il folto gruppo di “Milano Azzurra”. Qui ripenso al numero impressionante di tifosi azzurri, residenti al di fuori della Campania, che sono arrivati ad Udine. Oltre dalla vicina Slovenia e Croazia, ho visto tifosi arrivati dall’Austria, Svizzera, Germania, e da tantissime città del Centro e Nord Italia. Se in questa stagione il Napoli non è rimasto mai solo anche quando giocava in trasferta, lo deve soprattutto a questi tifosi che sono riusciti ad entrare in ogni stadio d’Italia anche quando le trasferte erano vietate ai tifosi residenti in Campania!
Il Napoli non è solo una squadra di calcio ma è uno stato d’animo di un popolo identitario, ovunque si trovi. Un legame forte che va al di là del risultato.


E’ passata ‘a nuttata!

Dopo aver viaggiato tutta la notte arriviamo all’alba a Livorno, dove ci fermiamo a fare colazione in un bar “napoletano”: anche qui si continua a festeggiare!
‘A nuttata è davvero passata: dopo 33 anni non solo abbiamo vinto lo scudetto ma l’abbiamo fatto con ben cinque giornate d’anticipo, dominando il campionato in lungo e in largo. Insomma, simme state ‘e cchiù forti!
Grazie al Presidente Aurelio De Laurentiis, la SSC Napoli è riuscita a rinascere dal fallimento societario del 2004 fino a raggiungere, il 4 maggio 2023, il titolo di Campione d’Italia. L’auspicio è che questa grande vittoria dia la consapevolezza al Napoli di poter aprire un ciclo vincente, così come fece il Napoli di Diego più di trent’anni fa.
Grazie Napoli, orgoglio di un popolo da sempre Campione d’Italia!

Antonio Pezzullo