Gli scritti di Antonio Pezzullo
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Enzo Avitabile: il soulman del “Neapolitan power”
La pillola musicale di oggi è la delicata ballata “E Duorme Stella” di Enzo Avitabile.
Il brano è stato composto in occasione del rifacimento televisivo, nel dicembre 2020, dell’opera teatrale “Natale in Casa Cupiello”, per celebrare i 120 anni della nascita del grande maestro Eduardo De Filippo. L’emozionante colonna sonora, in cui è presente anche un piccolo coro di bambini non vedenti, accompagna l’immortale capolavoro Eduardiano, impreziosito dalla superba interpretazione di Sergio Castellitto nei panni dell’indimenticabile Lucariello.
Oltre alla melodia, il brano ha un testo altrettanto emozionante. Come simbolo del Natale (dono universale della vita), la stella veglia dall’alto su tutto il mondo degli uomini (e duorme stella sotta a nu filu ‘e luna, ‘ncopp o munno e tutte ‘e strade, ncopp o bene e o male). Ma la vita degli uomini nasce dalla terra e dalla vita nasce sempre nuova vita (nun simme scise da te, ma simme nati miezzo ‘o grano quanno s’appicce ‘o cielo, e duorme accussì nun ce dicimme niente, ’a vita nasce d’a vita, oggi dimane e sempe). Il brano esalta la purezza di quel sentimento delle persone a cercare il bene, come atto di fede nella vita, quel desiderio che ogni anno spinge Luca Cupiello a fare il presepe (nonostante tutti i problemi della vita) e le persone ad addobbare le proprie case in occasione del Natale.
Enzo Avitabile è uno degli artisti più originali apparsi sulla scena musicale italiana a partire dalla metà degli anni settanta ed è pacificamente riconosciuto come uno dei protagonisti del cosiddetto Neapolitan power, il grande fermento musicale nato all’ombra del Vesuvio tra gli anni 70 e 80 che ha influenzato diverse generazioni di artisti e musicisti. Nel corso della sua lunga carriera, partendo dalle forti radici della musica napoletana, ha saputo evolversi continuamente entrando in contatto con tanti generi musicali diversi, rivelandosi non solo un eccellente musicista ma anche un raffinato compositore ed interprete, fino a diventare nella sua maturità un esponente di punta della cosiddetta “world music”.
Enzo (all’anagrafe Vincenzo) Avitabile è nato nel 1955 a Napoli, nel quartiere periferico di Piscinola-Marianella. Sin da ragazzo mostrò una particolare preferenza per gli strumenti a fiato, in particolare per il sassofono anche se poi si diplomò in flauto al prestigioso conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Provenendo da una famiglia di artisti (i fratelli Carlo e Rino sono ottimi musicisti, Rino in particolare col basso ha suonato in numerosi dischi di noti cantanti), nel corso del suo percorso artistico ha costruito persino un personalissimo strumento a fiato, un mix tra una ciaramella e un sassofono.
Agli inizi i suoi riferimenti musicali furono sia i grandi maestri americani del soul, sia alcuni storici gruppi partenopei degli anni 60-70 come gli Showmen e Napoli Centrale, considerati gruppi seminali del Neapolitan Power.
Uno dei suoi primi e significativi lavori fu la partecipazione al disco solista “Arrivederci” del mitico Mario Musella, ex voce degli Showmen, registrato nel 1975, ma pubblicato solo postumo (dopo la morte di Musella) molti anni dopo. Qui il giovane Avitabile mise subito in evidenza le sue ottime doti di sassofonista, cimentandosi in classici brani della black music, che Musella amava particolarmente interpretare, come Georgia On My Mind o True Fine Mama. In questo leggendario disco del “nero a metà” suonava la chitarra anche un altrettanto sconosciuto e giovanissimo musicista: Pino Daniele! Fu un’esperienza fondamentale per entrambi. Molti anni dopo, nella presentazione del disco pubblicato postumo di Musella, Enzo scrisse la celebre dedica: “Se non c’era Mario, non c’ero io”.
Nel 1977 Avitabile partecipò al primo album di Pino Daniele, “Terra Mia”. In questo disco d’esordio del cantautore napoletano, Enzo suonò tutti gli strumenti a fiato, dal sassofono al flauto.
Subito dopo, Enzo venne notato anche da un altro protagonista del Neapolitan Power di quegli anni, Edoardo Bennato, che lo invitò a suonare nei suoi fortunati album Uffà! Uffà! e Sono Solo Canzonette , pubblicati nel 1980. I riff e gli assoli strepitosi del suo sax (nei brani Così Non Va Veronica o Che Combinazione, Ma Che Sarà o Sono Solo Canzonette) lo fecero conoscere ed apprezzare ad un pubblico molto vasto.
Sempre nel 1980, partecipò anche ai cori del brano “A Me me Piace ‘O Blues”, tratto dall’LP “Nero a Metà” di Pino Daniele.
Queste fondamentali collaborazioni lo fecero maturare come artista a tutto tondo e come conseguenza naturale nel 1982 avvenne il suo esordio solista, con il suo primo album Avitabile, dove dedicò il brano “Dolce Sweet M” all’amico scomparso Mario Musella. Come è noto, anche lo stesso Pino Daniele due anni prima aveva dedicato a quest’ultimo artista il suo LP più celebre “Nero a Metà”.
Lo stile di Avitabile, oltre che alla grande tradizione napoletana, s’ispirava sia alla musica mediterranea sia alla black music americana, tra jazz, soul e funky.
Nel 1983 uscì il secondo album Meglio Soul con canzoni come Charlie, chiaramente dedicata ad uno dei suoi maestri ispiratori Charlie Parker e Gospel Mio , cantata insieme ad un altro artista nero come Richie Havens (che aveva appena collaborato anche con Pino Daniele).
Con gli anni successivi, il suo sound si raffinò ancor di più, grazie all’incontro artistico con un altro grandissimo come James Brown, dove durante la tournée italiana di quest’ultimo, Enzo fu chiamato ad aprire prestigiosamente i suoi concerti. Celebre fu il consiglio che il maestro diede all’artista partenopeo: “Ricomincia dalla tua terra”.
Finalmente nel 1986 arrivò uno dei suoi grandi successi: il singolo Soul Express, tratto dal magnifico album S.O.S. Brothers, trascinò al successo tutto il disco; altri brani si affermarono nella hit parade nazionale come Mamma Che Caos e Black Out, quest’ultimo fu anche remixato diventando un grande successo dance. Nel disco, che molti considerano il suo capolavoro, dominano le sonorità soul-funky e segna il primo step di crescita dell’artista, a suo agio con questi suoni.
Il percorso di crescita e sperimentazione musicale proseguì negli anni 90, dove stilisticamente si avvicinò alla cosiddetta “world music”.
Nel 1994 uscì l’album Easy, dove musicò la celebre poesia di Totò “A Livella” e cantò in duetto con Randy Crawford nella splendida Leave Me or Love Me . L’anno successivo scrisse un brano per Giorgia ed iniziò a guardare con attenzione alle nuove tendenze della musica rap.
Nel corso degli anni duemila ha continuato a dedicarsi ai più svariati generi.
Nel 2006 ha pubblicato Sacro Sud, un album di musica sacra mentre nel 2009 ha vinto la Targa Tenco per il miglior disco in dialetto con l’album Napoletana.
Nel 2012 ha pubblicato Black Tarantella, uno dei suoi album più famosi: un lavoro che presenta tanti ospiti del calibro di Pino Daniele, Francesco Guccini, Franco Battiato, Bob Geldof, Mauro Pagani, Co’ Sang e altri ancora. L'album ha vinto diversi premi, tra cui ancora una volta il Premio Tenco nella categoria Album in dialetto.
Nel 2018 ha partecipato per la prima volta a Sanremo in coppia con Peppe Servillo con il brano Il Coraggio Di Ogni Giorno. Ha scritto anche diverse colonne sonore di film, vincitrici di vari premi tra cui i prestigiosi David di Donatello e Nastro d’Argento.
Nel 2022 ha pubblicato un nuovo lavoro accolto molto bene dal pubblico e dalla critica: Il Treno dell’Anima. L’album presenta 11 brani, tra cui il signolo "E Duorme Stella", realizzati con la collaborazione di importanti artisti italiani, tra cui Edoardo Bennato, Ligabue, Antonacci, Sangiorgi, Jovanotti ma anche nuove leve come Rocco Hunt, Speranza e Boomdabash.
Le canzoni di Enzo Avitabile, pur profumate dall’aria della sua Napoli, da sempre vanno oltre i generi musicali e oltre le lingue usate per dargli vita, che siano in napoletano o in una lingua africana; per l’artista non esistono barriere tra un genere e l'altro. Le sue canzoni, pur svariando su varie tematiche, più di qualsiasi altra cosa parlano al cuore senza alcun preconcetto o preclusione, e regalano emozioni che sono comprese ovunque, a Napoli come a Dakar o a Buenos Aires.
Antonio Pezzullo
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