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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo









STAR TREK


Le origini di un fenomeno



Quando nel 1964 Gene Roddenberry ideò e produsse una nuova serie televisiva chiamata “Star Trek”, la fantascienza prodotta in televisione in quel periodo era per lo più di matrice avventurosa, destinata soprattutto ad un pubblico di ragazzi.

Gene Roddenberry, nato a El Paso (USA) nel 1921, da giovane era stato un famoso aviatore americano, decorato per le sue azioni durante la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra divenne un pilota di linea e, dopo aver trascorso alcuni anni anche nella polizia, dalla metà degli anni ’50 divenne uno sceneggiatore di successo. Forte di tutte queste esperienze, a metà degli anni sessanta pensò ad una serie di fantascienza adatta anche a un pubblico più maturo, aggiungendo, accanto al collaudato contenuto avventuroso, alcune tematiche di fondo più impegnate, in certi casi persino filosofiche: portava così sul piccolo schermo la cosiddetta “fantascienza sociale”, così cara allo scrittore Isaac Asimov a cui Roddenberry si era in parte ispirato.

Anche se l’autore credeva fortemente nel successo della sua creatura, la sua visione ottimistica di un’umanità futura, pacifica e unita, era indubbiamente rivoluzionaria per l’epoca e per questo aveva avuto non poche difficoltà a ricercare un network televisivo disposto a produrre la nuova serie.

Quando finalmente ci riuscì, nel 1966 andarono in onda negli USA i primi episodi. La serie durò sole tre stagioni per i riscontri non positivi sugli ascolti in quanto la NBC la trasmise in orari non favorevoli. Quando successivamente i diritti della serie furono acquisiti dalla Paramount, che capì la portata rivoluzionaria della serie, quest’ultimo network la trasmise in orari più favorevoli riuscendo gradualmente a raggiungere ed a conquistare il pubblico americano e poi quello di tutto il mondo. Nel frattempo, con la sua ampia popolarità, Star Trek diventava anche un fenomeno di costume e di massa.

Contrariamente a quanto avevano inizialmente temuto i network televisivi americani, il grande successo della serie era dovuto proprio a quella visione ottimistica del futuro. Nel periodo di piena “guerra fredda”, immaginare che in un futuro non molto lontano l’umanità avrebbe superato le tensioni dei due blocchi contrapposti, raggiunto la pace ed eliminato la povertà e le discriminazioni razziali, era indubbiamente confortante e suscitava grandi speranze per il futuro.
Nell’universo Star Trek, tutto ciò sarebbe accaduto alla fine di un lungo percorso di crescita dell’umanità stessa che, grazie alla sua intelligenza ed operosità, aveva beneficiato di un enorme progresso scientifico messo interamente al servizio del bene comune. Con la contestuale scoperta delle “tecnologia a curvatura”, che consentiva i viaggi interstellari, gli orizzonti dell’umanità si erano enormemente allargati: ora l’uomo si confrontava con razze aliene intelligenti e lo stesso concetto di nazione sulla Terra era ormai superato. La dimostrazione di quest’affascinante scenario futuro era data dalla stessa composizione dell’equipaggio dell’Enterprise, multinazionale e multirazziale: l’ufficiale russo lavorava fianco a fianco con quello americano, l’ufficiale di colore collaborava con quello cinese, l’ufficiale europeo si confrontava con quello alieno.

Star Trek narra dunque le vicende degli abitanti della Terra in un futuro non troppo lontano che, grazie ai viaggi interstellari, hanno conosciuto altre specie viventi ed aderito ad una Federazione dei Pianeti Uniti, che riunisce sotto un unico governo democratico numerosi popoli di diversi sistemi stellari. La Federazione è dotata di una moderna flotta stellare e una delle navi ammiraglie è proprio l’Enterprise, a cui è stata assegnata una missione spaziale quinquennale per “esplorare strani e nuovi mondi fino ad arrivare là dove nessuno è mai giunto prima.”

Come riferito, la serie originale (o classica) durò solo tre stagioni. Ma gli effetti prodotti andarono ben oltre il triennio iniziale.

Nel 1973, cinque anni dopo la conclusione della prima serie televisiva, fu prodotta una serie televisiva a cartoni animati intitolata di nuovo Star Trek.

Vent'anni dopo la prima serie televisiva, nel 1986, il produttore Gene Roddenberry creò una nuova serie, una sorta di sequel, ambientandola circa 80 anni dopo la serie originale, con un nuovo equipaggio e una nuova astronave. Era nata così “Star Trek: The Next Generation”. L’equipaggio era formato da ben 8 componenti fissi, capitanato da Jean-Luc Picard. Tra questi, l’androide Data divenne uno dei personaggi più amati dal pubblico. La nuova serie durò ben sette stagioni, con grande ascolti di pubblico in tutto il mondo.

A seguito dell’enorme successo della Next Generation, successivamente sono state prodotte nuove serie come “Star Trek: Deep Space Nine” e “Star Trek: Voyager”, che sono state le prime ad andare in onda senza lo storico creatore, che mori nell’autunno del 1991.

Negli anni duemila, sono state prodotte altre serie legate all’universo di Star Trek anche se le prime due serie iniziali restano irraggiungibili.

Il fenomeno Star Trek non si è limitato solo alle serie televisive e ai cartoni animati. Un ruolo importante nella popolarità del “fenomeno” l’hanno avuto i film. Gli attori della Serie Classica hanno girato ben 7 film, prima di passare il testimone a quelli della Next Generation e ad altri successivi.

I primi sette film sono stati i seguenti:

Star Trek - The Motion Picture: è stato il film che nel dicembre del 1979 ha inaugurato la numerosa serie di film dell’universo Star Trek. Oltre ad avere una sceneggiatura chiaramente ispirata alle reali missioni spaziali delle sonde Voyager, il film è noto per i notevoli effetti speciali e per il fatto che nei titoli di coda è menzionata la presenza del celebre scrittore di fantascienza Isaac Asimov nel team di produzione, come consulente scientifico speciale.

Star Trek II – L’ira di Khan: film del 1982, è un raro esempio in cui il secondo è migliore del primo delle serie, con una trama avvincente, piena di colpi di scena, una specie d'ispirata trasposizione cosmica del romanzo Moby Dick, basata sull’eterna lotta tra il bene e il male, caratterizzata da un epico duello spaziale tra il temerario ammiraglio Kirk e il cattivissimo Khan, interpretato magistralmente da Ricardo Montalban. È un film leggendario anche per il fatto che, per la prima volta in un lungometraggio, vengono usati dei rivoluzionari effetti speciali computerizzati!

Star Trek III - Alla ricerca di Spock: film del 1984 diretto da Leonard Nimoy che interpreta Spock, vede protagonista un altro duello tra l’equipaggio dell’Enterprise e quello di una nave dei Klingon, nemici storici della Federazione, al fine di recuperare Spock e portarlo in salvo sul proprio pianeta.

Star Trek IV: Il viaggio verso casa: film del 1986 ancora diretto da Nimoy, è basato su un forte messaggio ecologista a protezione delle specie in via d'estinzione e alla necessaria attenzione per l'ambiente. La Terra è sotto smacco da una potente sonda aliena che cerca di mettersi in contatto con le balene megattere ma non trova risposta perché sono ormai estinte. Kirk e company per salvare la Terra dalla distruzione, intraprendono un viaggio nel tempo fino alla San Francisco dei nostri giorni, per riportare nel futuro due esemplari di quelle balene. E’ sicuramente il film più divertente della saga, che ironizza sottilmente su alcune pratiche mediche e scientifiche dei nostri tempi.
Questi tre film, dal secondo al quarto, sono strettamente collegati, in quanto seguono un’unica linea temporale e formano una delle più belle trilogie fantascientifiche prodotte sul grande schermo..

Star Trek V- L'ultima frontiera: film del 1989 diretto da William Shatner (Capitano Kirk) che, anche se basato su alcuni temi filosofici come la ricerca di Dio, è sicuramente il meno convincente della serie, anche per il budget limitato che disponeva.

Star Trek VI - Rotta verso l'ignoto: è un altro bel film (1991) dove il tema della pace è predominante, La vicenda narra degli sforzi per arrivare ad un trattato di pace, tra la Federazione ed i suoi storici nemici (i Klingon), che però una fazione guerriera trasversale vuole sabotare.

Star Trek - Generazioni: è l’ultimo film, del 1994, in cui appaiono attori della serie classica, che si incrociano con quelli della Next Generation. Grazie ad una faglia temporale, l’incontro tra il Capitano Kirk e il Capitano Picard suggella un ideale passaggio di testimone.

Dal 1994 sono stati prodotti nuovi film che hanno ripreso il successo di quelli precedenti, perché il fascino di Star Trek non conosce confini ed epoche.

Riflessione finale su che cosa ha rappresentato e rappresenta Star Trek nell’immaginario collettivo,
per quei pochi che non l’hanno mai visto o che si sono avvicinati al suo mondo immaginario in maniera superficiale o un po’ snob, cito la risposta che diede il suo creatore Gene Roddenberry a chi all’inizio gli chiedeva "che cosa era" e “di che cosa parlava” Star Trek:

"It speaks to some basic human needs, that there is a tomorrow. It's not all going to be over in a big flash and a bomb, that the human race is improving, that we have things to be proud of as humans. No, ancient astronauts did not build the pyramids, human beings built them because they're clever and they work hard. Star Trek is about those things."

Traduzione:
“Parla di alcuni basilari bisogni e desideri umani, che c'è un domani. Non finirà tutto in un gran lampo dovuto all’esplosione di una bomba (nucleare), che la razza umana sta migliorando, che abbiamo cose di cui essere orgogliosi come essere umani. Non furono antichi astronauti a costruire le piramidi, furono dei costruttori umani che le fecero con il loro paziente e duro lavoro. Star Trek parla di tutte queste cose.”

Lunga Vita e Prosperità a…Star Trek!

Antonio Pezzullo