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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo








E' ARRIVATO UN BASTIMENTO: la favola è finita (ma non la fantasia)




      "E' Arrivato un Bastimento" è uno storico concept album di Edoardo Bennato pubblicato nel 1983.

      Esso fa parte della cosiddetta "Trilogia delle Favole", la serie di tre concept album sequenziali che il geniale cantautore partenopeo produsse nel suo periodo d'oro: il primo fu "Burattino Senza Fili" del 1977 ispirato alla favola di Pinocchio, il secondo "Sono Solo Canzonette" del 1980 ispirato alla favola di Peter Pan ed il terzo "E' Arrivato Un Bastimento" del 1983 ispirato alla favola del Pifferaio Magico.

      Dopo il grande successo dei due precedenti lavori, il pubblico e la critica accolsero però con una certa freddezza il terzo capitolo di questa trilogia, che era sicuramente quella meno immediata e commerciale.

      Con questa recensione vorrei (modestamente) riabilitare un lavoro importante che non fu capito appieno al momento dell'uscita. Del resto anche il tempo - galantuomo - ha dato ragione al talento compositivo dell'artista quando nel 2015 Bennato ha "rivisitato" quest'album attraverso "La fantastica storia del Pifferaio magico", con originali duetti con molti artisti italiani come Pelù, Neffa, Raf, Pezzali, Jovanotti, Grandi, Fabi, ecc.

      "E' arrivato un bastimento" pubblicato nel 1983 era un progetto molto valido innanzitutto per i testi sempre ironici e graffianti, che non avevano perso niente rispetto a quelli più fortunati delle due favole precedenti. La forza della sua pungente ironia era rimasta immutata: Edoardo era sempre lo stesso dissacratore dei mali della società del suo tempo, introducendo qui anche qualche tematica nuova come il razzismo. Probabilmente la favola scelta, meno nota al grande pubblico rispetto alle due precedenti, non l'aiutò, tuttavia è indubbio che i vari brani erano come al solito ben collegati. L'ambizioso progetto di trasformare successivamente l'album in un'opera teatrale fu poi messo da parte, visto i non ottimali risultati di vendita.

      Altra caratteristica fondamentale dell'opera fu quella di "vestire" ogni canzone con un genere musicale completamente diverso, un eclettismo che probabilmente spiazzò il pubblico dell'epoca abituato ad un target più definito. Per fare questo, Edoardo aprì alla partecipazione di musicisti internazionali, pur conservando parte della band che gli aveva dato tante soddisfazioni nei due precedenti album. Innanzitutto ingaggiò un produttore internazionale come Garland Jeffreys. Accanto ai fidati Ernesto Vitolo alle tastiere, Tony Cercola alle percussioni, Mauro Spina alla batteria, Peppe Russo al sax tenore, noti musicisti del Neapolitan Power, alle chitarre riconfermò Lucio Bardi a cui affiancò il talentuoso chitarrista rock Luciano Ninzatti mentre per la prima volta apparivano diversi musicisti stranieri come Graham Maby al basso e Mel Collins al sax baritono, solo per fare qualche nome.

      Il disco presentava uno formato alquanto inedito, ossia era composto da un LP tradizionale e da un maxi singolo sempre a 33 giri. All'interno c'era un inserto illustrato dove si raccontava la favola del Pifferaio Magico rivisitata dall'artista, nella quale era incastonata la sequenza dei brani.

      Passiamo ora alle varie tracce, ricordando prima la copertina dell'album, dove domina il colore blu in cui si vede in primo piano un veliero bianco volante e sotto s'intravede il porto di una città di mare futuristica, ispirata dalla sua Napoli.

      Il disco si apre con "La Città Trema", un grandissimo pezzo hard rock italiano, tendente all'heavy metal, che fu una rivoluzione nel patinato mondo della musica italiana dell'epoca. E' un pezzo che mette in evidenza la straordinaria chitarra rock di Luciano Ninzatti oltre alla sensuale voce di Edoardo che in alcuni acuti ricorda il mitico Robert Plant dei Led Zeppelin. Il brano apre idealmente la favola: si parte da una città non chiaramente definita dove ci sono "sbandati di ogni sesso ed età, rifiuti della società" che si accordano con i topi, che sono i padroni delle fogne, per occupare la metropoli infestata da ben altre losche figure.

      "Ogni Favola è un Gioco" è una classica ballata folk dove il testo ci ricorda che "ogni favola è un gioco, la puoi vivere tutta in un solo momento". Pur se essa finisce sempre bene, "è vera soltanto a metà" perchè nella realtà le storie non sempre finiscono così. Qui non c'è un accenno specifico al Pifferaio magico ma solo al concetto di favola in generale.

      "Assuefazione" è un originalissimo brano Ska, un genere della musica popolare giamaicana, che ha un ritmo travolgente. La canzone è una feroce satira alla televisione che nella civiltà dell'immagine sta diventando sempre più padrone delle nostre idee, che ci influenza in continuazione con pubblicità, consigli per gli acquisti, con spettacoli spesso insulsi, proponendo discutibili presentatori, imbonitori truffaldini, ecc. Quanta profetica verità rivelata in tempi ancora non sospetti!

      "Addosso al Gatto" è una pungente critica al razzismo presente nella nostra società. Musicalmente non poteva essere che un blues a sostenere questa critica attraverso la metafora dei gatti: "Guarda, un gatto nero, scappa, porta male, se ti guarda, torna indietro non lasciartelo scappare la sfortuna, ti perseguiterà". Il messaggio è chiaro: bisogna sempre vigilare e combattere contro l'ignoranza ed i pregiudizi di ogni sorta.

      "Sarà Falso, Sarà Vero" è un particolare Rock and Roll composto musicalmente da Edoardo mentre il testo è scritto dal fratello Eugenio Bennato, che fa una riflessione sulla storia in generale. La storia, come si sa, la scrivono sempre i vincitori perciò è difficile scoprire la vera verità. L'invito è quello di avere sempre qualche dubbio sulla veridicità di alcuni testi di storia, non si può mai sapere. Straordinario come sempre il piano di Ernesto Vitolo.

      Il lato B si apre con un brano particolarissimo che ci fa rientrare subito nel cuore della favola: "Troppo Troppo". Musicalmente è un vero e proprio brano lirico, d'ispirazione Rossiniana, un monologo cantato da un baritono. L'idea rivoluzionaria d'inserire un brano lirico in un disco di musica leggera Edoardo l'aveva già abbozzata in Dotti Medici e Sapienti (Burattino senza fili), sviluppandola poi magnificamente in "Tutti insieme lo Denunciam" (Sono Solo Canzonette). Il testo è una divertente satira sulle tasse dove al Pifferaio, chiamato per liberare la città infestata dai topi, viene promesso un compenso da "un milione di monete" che a furia di detrarre imposte, spese, le "tasse di riscossione, di contrizione e di ebollizione", alla fine il compenso si riduce ad un netto di "tre monete!"

      "Eccoli i Prestigiatori" è musicalmente un reggae puro (in stile Bob Marley) ma nei testi c'è una feroce satira politica che si scaglia contro i politicanti altezzosi, che trattano i cittadini come sudditi. E per dare loro una parvenza di democrazia "ogni anno quando arriva Carnevale, tirano fuori dal cilindro, la scheda elettorale e chiusi in una cabina voi, come ultima illusione, mettete una croce a caso, dove più vi pare".

      "Una Ragazza" è una splendida ballata soft, in stile musica popolare, che racconta la storia di una ragazza che in quella città vorrebbe uscire sola la sera ma i (falsi) moralisti non lo ritengono corretto. Edoardo si schiera come sempre dalla parte femminile, invitando metaforicamente la ragazza a spezzare "quell'incantesimo strano che la colpisce da sempre", andando "sola per strada col suo sorriso, e chi può farle del male se ci saranno mille ragazze che la vorranno imitare".

      La title-track "E' Arrivato un Bastimento" è un Rock puro, con un'esaltazione della fantasia e della musica, temi carissimi all'artista che aveva già affrontato nelle favole precedenti. Se si ha fantasia, ci si accorge anche che è arrivato un bastimento pieno di novità, chi invece si fa condizionare dai mass-media (TV, pubblicità, ecc. perdendo così la propria fantasia) non si accorgerà di nulla. Per questo bisogna seguire la musica, che è uno strumento fondamentale che fa muovere di per sè la fantasia.

      "Lo Show finisce qua" è il brano blues con sonorità jazz che chiude il lato B. Una volta finito lo show, finisce la favola ed ognuno torna alla sua realtà quotidiana, ma l'autore ricorda che ci resta sempre la fantasia, questa macchina eccezionale che c'è in ognuno di noi, per poter rivivere la favola per conto proprio.

      Come detto, il disco ha un'appendice: un altro LP aggiunto con sole due canzoni.

      Al lato C è presente "Specchio delle mie brame", un brano tecno-pop che è una sorta di supplica del cantante, scritta sempre con quella forte vena autoironica, dato che non sono pochi quei cantanti che sono disposti "a tutto pur di ritornare solo al primo posto, ah dimmi, dimmi, qual è il prezzo da pagare, Ti do tutto quello che vuoi".

      Infine al lato D troviamo "Il gatto mangia il topo", che è un commento finale sulla società corrotta. Quando si arriva in una società dove "Il gatto mangia il topo ma il gatto non ci sta, e il topo se la spassa in piena libertà" c'è qualcosa che non va e per questo l'opera del Pifferaio magico sarebbe ancora più necessaria. L'amara riflessione con cui si chiude l'album, come in una specie di legge del contrappasso, è per contro supportata musicalmente da una canzone che ha un ritmo molto allegro, un "calypso-reggae" in stile Harry Belafonte.

      Che dire di più: sicuramente l'ultima puntata della trilogia delle favole, forse anche per le tante idee proposte (la miope critica dell'epoca le considerò "eccessive") è stata la meno impattante sul pubblico ma resta pur sempre la degna conclusione di una trilogia sequenziale tra le più belle della musica italiana di un geniale artista, da molti considerato come il più grande Rocker italiano!

      La favola è finita ma (come ci ha insegnato Edo) non la fantasia...

Antonio Pezzullo