Gli scritti di Antonio Pezzullo
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Diego Armando Maradona
di Antonio Pezzullo
25/11/2020: muore il Campione, nasce il Mito di D10S!
La scomparsa del Campionissimo ha commosso il mondo intero! I giornali di tutto il mondo, anche quelli che solitamente non si occupano di sport, hanno dato la notizia in prima pagina.
Diego è stato una parte importante di molte vite, anche della mia. La sua figura è indissolubilmente legata ai migliori anni della mia gioventù, assieme a quelle di mio padre Benito e del mio padrino Attilio, inseparabili accompagnatori e compagni di viaggio in quella "Grande Avventura", iniziata sin da bambino al San Paolo, lo stesso stadio che d'ora in poi si chiamerà per sempre ed a giusto merito "Diego Armando Maradona".
Ho avuto il grandissimo privilegio ed onore di vederlo "sul campo" sin da ragazzino, ogni 15 giorni, per 7 magnifici anni! Per capire bene che cosa sia stato Maradona per Napoli ed i napoletani, occorre ricordare il contesto dell'epoca. La città e il popolo napoletano venivano da lunghi anni di sofferenze: il grande terremoto, il degrado, la criminalità organizzata con le loro guerre interne ne avevano infangato anche la gloriosa immagine della sua storia ultra millenaria.
Ma un giorno avvenne il "miracolo": uno scugnizzo proveniente dall'altro sud del mondo ci promise riscatto, felicità e nuova gloria. Sin dalla sua prima apparizione, quell'indimenticabile 5 luglio 1984 in uno stadio pieno di gente solamente per salutarlo per pochi minuti, tutti i napoletani avevano posto in lui una sola speranza: "Maradò piensace tu, lievancello 'o scuorno 'nfaccia 'a sta città". I napoletani gli credettero subito e si affidarono completamente a lui. Da allora divenne "uno di noi". Con le sue posizioni a difesa della città e della sua gente, con le sue magie in campo, con le sue strabilianti imprese, Diego era diventato un simbolo identitario, un motivo d'orgoglio e di riscatto di un intero popolo. Mantenne le sue promesse, in un paese dove queste sono sempre tradite. Rese possibile l'impossibile, trasformò i sogni in realtà. Potevamo gridarlo forte al mondo intero: "Nuje c'avimme 'a Maradona!" Non eravamo mai stati così felici...
Maradona non è stato solo il più grande calciatore della Storia ma è stato soprattutto il più grande Rivoluzionario del calcio! Ha messo il suo infinito talento, la sua classe, la sua genialità al servizio non dei più forti ma degli ultimi. Le sue imprese sono state ancora più straordinarie perchè non ha mai giocato in grandi squadre di Campioni: per lui sarebbe stato troppo facile vincere lì. Al contrario, era lui che trasformava i suoi compagni di squadra in Campioni.
Diego è stato il "Che Guevara" pallonaro. Quel Diego rivoluzionario ha rovesciato i potenti dai troni ed ha innalzato gli umili, ha trasformato gli eterni perdenti in vincenti e gli eterni vincenti in perdenti. Ha compiuto imprese ritenute impossibili dai più eppure raggiunte e ripetute ad ogni latitudine, diventando così l' "Eroe dei due Sud del mondo".
Privilegiati e Fortunati sono stati i suoi amati popoli, quello natio (argentino) e quello adottivo (napoletano) a goderselo fino in fondo. Ma il genio di Diego era così luminoso, così immenso, che in realtà era universale, un dono fatto all'umanità amante della bellezza del calcio.
Per questo Maradona è stato anche un Artista sublime ed inquieto, come Caravaggio e Mozart. Coi suoi mille pregi e i suoi tanti difetti è stato soprattutto un fuoriclasse profondamente umano, dipingendo arte e dando spettacolo sulle platee di tutto il mondo.
Il tempo galantuomo farà dimenticare i difetti dell'uomo ed esalterà sempre più i pregi del Campionissimo e lo lancerà nel Mito di #D10S.
Infine, lo voglio ricordare con due striscioni da stadio, tra i più belli di sempre mai esposti in uno stadio:
"Non importa quello che hai fatto con la tua vita ma importa quello che hai fatto con le nostre vite" (striscione argentino)
"Chi ama non dimentica" (striscione napoletano)
Con immenso affetto: AD10S Diego!
Antonio Pezzullo (Maradoniano della prima ora)
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