Gli scritti di Antonio Pezzullo
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Il pagellone del Napoli Campione!
di Antonio Pezzullo
Premessa
La memorabile stagione calcistica 2022/2023, che ha portato dopo 33 anni uno storico terzo scudetto al Napoli, non era iniziata sotto i migliori auspici.
In primo luogo, la delusione dell’occasione perduta nella passata stagione era ancora cocente. Ricordo il coraggioso mea-culpa di Dries (Ciro) Mertens, il più grande marcatore della storia del Napoli che, nell’intervista post-partita dell’ultima di Campionato, si rammaricava con sé stesso e con la squadra di aver – ancora una volta negli ultimi anni - solo sfiorato la vittoria del titolo, anche se la squadra aveva conquistato, col suo terzo posto, la qualificazione in Champions League.
In secondo luogo, l’ambiente era andato in depressione allorché il Presidente De Laurentiis aveva attuato una vera e propria rivoluzione, non rinnovando il contratto in scadenza ai grandi calciatori che avevano scritto la recente storia del Napoli come Insigne, Mertens, Ospina e cedendo calciatori di valore come Koulibaly e Fabian Ruiz. Quest’aria pesante aveva creato tra i tifosi il cosiddetto “Movimento A16” (dal nome dell’autostrada Napoli-Canosa-Bari) che invitava esplicitamente il Presidente ad andarsene a Bari.
Con uno slancio inaspettato, proprio dal Presidente era partita la riscossa! Il primo colpo di mercato, passato quasi inosservato, era stato l’acquisto di un giovanissimo calciatore georgiano sconosciuto, dal nome impronunciabile, ad un prezzo stracciato per i canoni attuali, di cui però alcuni esperti dicevano un gran bene. Subito dopo, sempre a prezzi contenuti, erano arrivati il difensore centrale coreano Kim Min-Jae, un altro illustre sconosciuto scovato dal calcio turco, e Mathias Olivera, un giovane terzino sinistro uruguaiano. A fine mercato c’era stato il botto finale del Presidente, che aveva in pochi giorni acquisito ben tre calciatori: il giovane attaccante della nazionale italiana Giacomo Raspadori, la punta argentina Giovanni Simeone (al posto di un altro attaccante partente Petagna) ed infine Ndombelé in prestito dal Chelsea, con eventuale diritto di riscatto.
Nonostante questa rivoluzione, anche per le troppe incognite, i pronostici della vigilia davano il Napoli probabile piazzato solamente al 5-6 posto!
Nessuno si sarebbe aspettato che il Campionato 2022-2023 avrebbe invece regalato infinite emozioni azzurre, che questo Napoli avrebbe scritto una delle pagine più esaltanti della sua storia, dominando gli avversari con una prestazione complessiva strepitosa, arrivando all’agognata vittoria con ben cinque giornate d’anticipo! La squadra ha battuto tanti altri record: miglior difesa e miglior attacco del campionato, ha vinto almeno una volta tutte le 19 avversarie incontrate, ha conseguito il maggior numero di vittorie totali, in trasferta, ecc. con un distacco abissale sulla seconda classificata. Infine, molti calciatori della rosa hanno vinto premi a ripetizione, tra cui quelli finali di miglior difensore, miglior attaccante e miglior calciatore in assoluto della Seria A.
Vediamoli allora, uno ad uno, il ruolo di questi magnifici protagonisti!
Il Napoli 2022/2023 è una squadra davvero “internazionale”, ci sono ben 18 nazionalità diverse. Questa diversità è stata proprio la ricchezza del Napoli ed a ciascun calciatore indicherò anche la sua nazionalità con il relativo numero di maglia. L’allenatore Spalletti ha utilizzato quasi tutta la rosa ma nominerò soltanto i calciatori che hanno giocato almeno uno scampolo di partita nella stagione.
Portieri
1 - Alex Meret (Italia)
Il portiere è stato la prima grande sorpresa di questo campionato. Dopo aver fatto la riserva di Ospina nei due precedenti, quest’anno si è ripreso il ruolo di titolare della porta azzurra. Già forte tra i pali, quest’anno si è migliorato anche nel palleggiare coi piedi, qualità importante nel ruolo del portiere moderno. Il gioco di Spalletti prevede tra l’altro la costruzione dal basso, a partire proprio dai piedi del portiere.
Alcuni suoi interventi sono stati fondamentali, come il rigore parato al Lecce o la grande parata su Giroud che salvò la vittoria di Milano. Ha fatto della regolarità la sua forza, commettendo pochissimi errori. La continuità d’impiego gli ha dato anche maggiore sicurezza nei suoi mezzi. Insieme ai compagni del reparto arretrato ha costruito la saracinesca azzurra: il Napoli è stata la squadra che ha subito meno gol in tutto il Campionato.
Voto 9
95 - Pierluigi Gollini (Italia)
Arrivato nella stagione invernale, come secondo portiere della squadra ha esordito sostituendo Meret infortunato nella partita in casa con l’Atalanta. Ha giocato alcune delle ultime partite quando ormai il Napoli aveva già vinto matematicamente il titolo. Poche presenze ma si è fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa.
Voto 7,5
Difensori
22 - Giovanni Di Lorenzo (Italia)
“Guarda i muscoli del capitano, tutti di plastica e di metano. Guardalo nella notte che viene, quanto sangue nelle vene. Il capitano non tiene mai paura!” (cit.)
Con gli addii di Insigne, Mertens e Koulibaly, il ruolo di Capitano spettava di diritto ad uno dei due veterani rimasti in squadra, Zielinski e Mario Rui, ma la squadra ha affidato questo ruolo a Di Lorenzo, che ha saputo conquistare tutti con la sua leadership! Mai scelta si è rivelata più azzeccata!
Giovanni è stato l’uomo bionico del Napoli, dato il numero impressionante di partite giocate! Il cosiddetto “Euro Appuntato” è probabilmente il terzino destro più completo della storia del Napoli. Grazie alle sue caratteristiche di difensore potente e veloce, forte di testa e di piede, ha guidato con sicurezza il reparto arretrato, Inoltre, negli schemi tattici di Mister Spalletti è stato occasionalmente il sorprendente grimaldello utilizzato per scardinare le difese avversarie particolarmente chiuse, facendo all’occorrenza l’ala aggiunta, il finto trequartista e persino il bomber aggiunto.
La sua crescita vertiginosa è coincisa con quella del Napoli. Sin dal suo primo anno, è diventato un giocatore insostituibile, non solo nell’azzurro del Napoli ma anche in quello della Nazionale, dove nel 2021 ha conquistato il titolo di Campione d’Europa! Stimato ed apprezzato da compagni ed avversari, in questa stagione il Capitano azzurro ha segnato anche alcune reti determinanti, come quelle decisive nelle vittorie a Salerno, a Lecce ed in casa con l’Inter con un tiro a giro di sinistro di sfolgorante bellezza!
Giovanni è anche uno dei pochi calciatori di origine campana presenti nella rosa: i nonni paterni erano originari di Bucciano (BN), paese agricolo a ridosso della provincia napoletana e reso famoso dal brano “A gente ‘e Bucciano” del gruppo “Napoli Centrale”.
Un vanto ed un orgoglio campano! Oh Capitano, mio Capitano!
Voto 10
19 - Bartosz Bereszynski (Polonia)
Il difensore polacco, terzino destro di riserva, è stato utilizzato poco soprattutto perché aveva davanti un mostro di continuità e rendimento come il capitano Giovanni Di Lorenzo. Ha giocato titolare poche volte, con la Cremonese in Coppa Italia e nella penultima di campionato contro il Bologna, quando il capitano era infortunato, disputando peraltro una buona partita e fornendo un ottimo assist ad Osimhen, che in quella occasione ha realizzato una doppietta.
Voto 7,5
6 - Mario Rui (Portogallo)
Il “professore” è uno dei due veterani della vecchia guardia del Napoli, insieme a Zielinski. Pur non dotato di un fisico possente, il terzino sinistro ha affrontato senza timore qualsiasi avversario che passasse dalle sue parti con la sua nota grinta agonistica. Ha disputato un Campionato eccezionale, soprattutto nella prima parte, dove ha fatto valere sia la sua grande esperienza, sia il suo sinistro vellutato col quale ha sfornato numerosi assist vincenti. Nel corso del Campionato, Spalletti ha introdotto diversi correttivi alla squadra, soprattutto quando le squadre avversarie venivano a Napoli a fare le barricate, soffocando le fonti di gioco del centrocampo azzurro con marcature asfissianti. Mario Rui, come Di Lorenzo, allora è diventato l’imprevedibile regista aggiunto, sfornando dalla corsia di sinistra memorabili assist ai compagni, come ad es. il perfetto cross per il gol di Simeone in Milan-Napoli o quello filtrante a Kvara in Napoli-Sassuolo, nonché altre soluzioni preziose che hanno permesso di sbloccare diverse partite!
Peccato per l’infortunio subito nella parte finale della stagione, nella decisiva partita Napoli-Milan nei quarti di Champions, che ne ha limitato poi l’impiego.
Voto 9
17 - Mathias Olivera (Uruguay)
L’alter ego del “professore”. L’uruguaiano è stato un acquisto mirato, per dare un cambio a Mario Rui che non aveva un sostituto nella precedente stagione. Ben strutturato fisicamente, meno tecnico del portoghese, ha dato però maggior fisicità alla difesa del Napoli. Buona corsa, si è distinto per le sue incursioni in attacco dove ha segnato anche alcune reti di testa, come quella finale di Cremona oppure nella partita in casa con la Salernitana, che per pochissimo non ha regalato la certezza matematica allo scudetto partenopeo.
Anche grazie all’infortunio di Mario Rui, Olivera ha giocato maggiormente nel girone di ritorno, assicurando comunque un’importante continuità di rendimento. La fascia sinistra, anche senza il professor Mario Rui, è stata ben coperta!
Voto 8,5
13 - Amir Rrahmani (Kossovo)
Con il suo collega Kim, ha formato la coppia di difensori centrali più forte del Campionato! Anche Rrahmani è cresciuto tantissimo negli ultimi due anni, dopo un esordio da incubo ed un inizio molto difficile con l’ex allenatore Rino Gattuso che lo impiegava poco. Con Luciano Spalletti le cose sono subito cambiate perché il toscano l’ha messo al centro del suo progetto difensivo.
Il “soldato” kossovaro è stato una certezza in qualsiasi battaglia azzurra. Ben strutturato e dotato di grande forza fisica, abile colpitore di testa, si è dimostrato un eccellente difensore nei duelli uno contro uno. Ha fatto vedere inoltre le qualità di una buona impostazione di gioco dalle retrovie.
Un’annata da incorniciare per lui, dove ha contribuito direttamente ad alcune fondamentali vittorie, tra cui il magnifico gol di contro balzo del 3-1 nella grande vittoria contro la Juve e quello di testa del 2-0 contro l’Atalanta.
Voto 9
3 - Kim Min-Jae (Corea del sud)
Una delle più grandi soprese della stagione del Napoli! Non ha fatto rimpiangere la partenza di Koulibaly, uno dei difensori più forti mai approdati a Napoli. Nonostante lo scetticismo iniziale, dove i tifosi contestavano il Presidente con l’ironico slogan “Kim: tre pacchetti dieci euro”, il coreano è stato un giocatore fondamentale per la vittoria finale, grazie al suo altissimo rendimento ed alla sua maniacale attenzione e concentrazione sulla marcatura degli avversari. E’ stato un muro invalicabile, raramente si è fatto saltare da qualcuno. Eccellente colpitore di testa, è stato il difensore che ha vinto più duelli aerei nel Campionato italiano! Difensore d’altri tempi, è dotato di grande fisicità abbinata ad una velocità impressionante, con tempi d’intervento e recupero praticamente perfetti. Ha dimostrato anche ottime doti di palleggio e d’impostazione iniziale del gioco. Ha realizzato alcuni gol di testa importanti come quello in casa col Monza e quello decisivo in casa della Lazio.
Il “monaco guerriero” ha vinto anche il premio di miglior difensore del Campionato italiano. Ha sbagliato davvero poco, ricordo un solo errore difensivo – irrilevante ai fini del risultato finale – in casa contro il Bologna, dove a fine partita sui social chiese pure scusa ai tifosi: un signore fuori dal campo e un lottatore in campo! Memorabile un suo intervento difensivo all’ultimo minuto col Milan dove bloccò una potenziale azione gol milanista con un superbo anticipo che sembrava un colpo d’arte marziale. Non a caso, i connazionali lo chiamano “the Monster”, il Mostro, mentre i tifosi napoletani in ogni partita, ad ogni suo intervento risolutore, lo invocano col celebre coro “Kim, Kim, Kim, Kim!” a lui dedicato.
Grazie anche alla grande popolarità che ha nel suo paese, ha attirato a Napoli tanti cronisti e youtuber coreani, che hanno fatto conoscere la città e la squadra partenopea anche in Corea.
Voto 10
5- Juan Jesus (Brasile)
Il difensore centrale di riserva più utilizzato, che ha dato il suo buon contributo alla causa. Calciatore di grande esperienza, a Napoli ha ritrovato Spalletti che l’aveva già allenato nella Roma. Mancino, calciatore tecnico come tutti brasiliani, ha una buona impostazione di gioco dalle retrovie, con una discreta rapidità e gioco aereo. Collante prezioso dello spogliatoio, “Bat Juan” (questo il suo soprannome) si è ambientato molto bene a Napoli (è arrivato nel 2021) riuscendo a vincere il primo importante titolo della sua carriera, così come del resto per tutti i suoi compagni.
Ha disputato una buona prima parte mentre è leggermente calato nella seconda parte della stagione: quando è entrato per far rifiatare Kim, si è vista tutta la differenza tra i due.
Voto 8
55 – Leo Østigård (Norvegia)
L’altro centrale difensivo (destro) di riserva del Napoli. Utilizzato di meno rispetto al brasiliano Juan Jesus, ha dato anche lui un buon contributo quando è stato impiegato, soprattutto in vari spezzoni di partite. Calciatore fisico e molto bravo di testa, ha una buona impostazione di gioco ma è meno rapido nei movimenti.
Oltre che in campionato dove ha esordito con il Lecce al Maradona ed in Coppa Italia con la Cremonese, è stato impiegato anche in Champions League con il Ranger Glasgow dove ha segnato di testa la sua unica rete stagionale, anche se ne aveva messo a segno un’altra magnifica a Liverpool che gli fu annullata per un pelo in fuori gioco!
Voto 8
Centrocampisti
99 – André-Frank Zambo Anguissa (Camerun)
Un pilastro del centrocampo azzurro, un altro calciatore insostituibile! Un “tornado” in mezzo al campo, ovunque passava ha spazzato via gli avversari con la sua forza fisica. Centrocampista completo, grazie alla sua discreta tecnica ha sfornato numerosi assist fatti ai compagni. Nonostante la notevole altezza, che lo agevola nei duelli aerei, è anche un giocatore veloce con ottimi tempi di gioco. Fa perfettamente le due fasi di gioco, la difensiva e l’offensiva. Anguissa ha dato peso e muscoli al centrocampo del Napoli da quando lo scorso anno fu “pescato” dal Fulhman, ossia da una squadra inglese che era appena retrocessa. Un colpo di mercato eccezionale che, il Direttore Sportivo Giuntoli ed il suo staff, ha portato a Napoli con la formula del prestito con diritto di riscatto, prontamente esercitato. In una recente intervista Spalletti ha confessato candidamente che non lo conosceva ma si è fidato ciecamente della competenza del suo direttore sportivo.
Col compagno di reparto Lobotka, ha formato una coppia insostituibile del centrocampo azzurro. La doppietta in casa con il Torino e la rete iniziale con l’Inter sono tra quelle più memorabili, senza dimenticare i numerosi assist, come quello per la decisiva rete di Kvara contro la Lazio.
Voto 9,5
68 - Stanislav Lobotka (Slovacchia)
La mente del centrocampo napoletano. Spalletti gli ha affidato gli attrezzi del gioco del Napoli e lui ha completato l’opera a regola d’arte. La precisione dei suoi passaggi, le sue sterzate ed i cambi di passo, la velocità con cui ha dettato i ritmi di gioco sono stati il suo marchio di fabbrica. Non di meno è stata la sua capacità di contrastare gli avversari e recuperare rapidamente la palla per far ripartire la squadra. Nonostante gli avversari lo abbiano marcato strettamente in tutte le partite, non sono mai riusciti a togliergli il pallone tra i piedi. Ha fatto un campionato mostruoso per continuità, quantità e qualità. Un giocatore insostituibile, non a caso non è stato quasi mai sostituito! E’ vero che il primo slovacco (Hamsik) non si scorda mai, ma Lobotka vincendo il titolo a Napoli è entrato direttamente nella leggenda, come i suoi compagni.
La sua azione del gol personale, nella partita di esordio a Verona, entrando come una lama nel burro della difesa veronese, è stata l’emblema di quello che avrebbe fatto a tanti avversari, con la sua padronanza assoluta del pallino del gioco!
Voto 10
91 - Tanguy Ndombelé (Francia)
Da giovane era una grande promessa del calcio europeo. L’ultimo acquisto del mercato è stato provato da Spalletti in vari ruoli del centrocampo ma ha trovato poco spazio sia per la forza dei suoi colleghi titolari sia per un difficile adattamento al calcio italiano. Giocatore dal fisico imponente che però lo limita nella velocità, ha dato il suo contributo alla causa in alcune partite dove è stato schierato titolare per far rifiatare i compagni. Ha messo a segno anche la sua unica rete in Serie A nel successo esterno contro il Torino, su invitante assist di Kvara.
Voto 7,5
20 - Piotr Zielinski (Polonia)
Uno dei calciatori più tecnici che il Napoli ha in rosa, dall’enorme talento ma che ha nella discontinuità il suo punto debole. Negli ultimi anni, quelli della piena maturità, Piotr è migliorato anche nel rendimento, diventando un giocatore di livello mondiale. Il suo contributo in questo campionato, nel centrocampo a tre disegnato da Spalletti, è stato determinante, sia per gli assist effettuati ai compagni, sia per le sue numerose realizzazioni, tra cui il gol decisivo della partita a Verona ed i gran gol in casa contro il Sassuolo e il Torino. Non di meno è stata la sua capacità di sacrificarsi nella fase passiva per dare una mano alla difesa nonché la sua innata capacità di accelerazioni improvvise, dribbling spiazzanti e di passaggi illuminanti per mandare in porta i compagni di squadra.
Le sue giocate sopraffine, molto tecniche e imprevedibili, sono sempre state il marchio di fabbrica di un Campione che finalmente ha realizzato il sogno di vincere il titolo a Napoli. La piazza l'ha ormai adottato come figlio e lui ha ricambiato questo immenso affetto la scorsa estate rinunciando alle lusinghe delle sirene inglesi, continuando a credere fermamente nella bontà del progetto partenopeo.
L’esultanza solitaria, sdraiato nell’erba di Torino, al gol vincente di Raspadori, resterà l’immagine simbolo di questa favola del terzo scudetto del Napoli!
Voto 9,5
7 - Eliif Elmas (Macedonia del nord)
Senza ombra di dubbio, è il calciatore più duttile della rosa, adorato dal tecnico Spalletti proprio per questa sua adattabilità a tutti i ruoli, dal centrocampo all’attacco. Il prezioso “titolare del secondo tempo” per ogni partita.
Dotato di un’ottima tecnica individuale, il “diamante grezzo” (come lo chiamano in patria) è cresciuto molto sotto la “cura” Spalletti, che non ha mai rinunciato a schierarlo durante una partita, soprattutto a gara in corsa. E’ stato devastante quando è entrato nei secondi tempi.
Per capire la sua eccezionale importanza in questa stagione, le statistiche dicono che in Campionato è stato il calciatore del Napoli che ha segnato più gol (ben 6 ) dopo gli attaccanti Osimhen (capocannoniere con 26) e Kvara (12).
Il fondamentale gol vincente nella partita di Bergamo contro l’Atalanta o quello spettacolare in casa contro l’Udinese, i gol finali in casa contro la Juve, il Lecce, la Cremonese, ecc. sono solo alcuni gioielli che ha ci donato durante la stagione. L’immagine però che più mi ha impressionato è stata la sua prestazione nella partita ad Empoli, dove per un fallo di gioco fu espulso Mario Rui lasciando il Napoli in dieci uomini. Il Napoli vinceva già 2-0 ma mancava ancora più di mezzora alla fine della partita e Spalletti corse subito ai ripari inserendo il macedone. Ebbene, in quei trenta minuti Elmas coprì tutte le zone del campo, contrastando tutto e tutti, con sfolgoranti ripartenze, al punto che il Napoli in 10 uomini dominò il gioco, sfiorando pure altri gol.
Voto 9,5
4 - Diego Demme (Germania)
A differenza di Gattuso che lo preferiva a Lobotka, l’italo-tedesco Demme ha giocato poco con Spalletti. Ha avuto anche una stagione sfortunata a causa di un lungo infortunio all’inizio che l’ha tenuto fuori per molto tempo.
Figlio di emigrati italiani in Germania, il padre tifoso del Napoli gli ha dato il nome del suo idolo. Schierato titolare poche volte, ha comunque dato il suo contributo alla squadra anche se negli schemi di Spalletti non ha avuto spazio, essendo più un mediano di rottura che un creatore di gioco.
Resta per lui la soddisfazione di aver vinto prima la Coppa Italia (al suo primo anno) e poi lo Scudetto a Napoli, così come fece l’idolo del padre.
Voto 7,5
70 - Gianluca Gaetano (Napoli)
Gli ho dato appositamente la “nazionalità” napoletana proprio per sottolineare l’unico partenopeo doc presente in squadra, se si esclude il terzo portiere Davide Marfella mai utilizzato.
Cresciuto nelle giovanili del Napoli, centrocampista dotato di buona tecnica e velocità, lo scorso anno aveva giocato titolare in serie B, contribuendo alla promozione della Cremonese in Serie A. Quest’anno Spalletti l’ha voluto nella rosa, credendo nelle sue doti, anche se ha avuto poco spazio. Nelle poche volte utilizzato ha dato comunque il suo contributo, come ad es. nella partita in casa con lo Spezia dove, sfiorando la palla, ha fornito involontariamente l’assist vincente a Raspadori oppure nella partita in casa con l’Inter, dove ha realizzato il terzo gol della vittoria del Napoli, mettendo così anche il suo personale sigillo in questa storica stagione.
Voto 7,5
31 - Karim Zedadka (Algeria)
Qualche fugace apparizione e niente più
Voto 7
Attaccanti
11 - Hirving Lozano (Messico)
“Messico e Nuvole” cantava Jannacci anni fa. In effetti, la canzone rispecchia un po' la stagione del “Chucky”, giocatore di talento, tecnico e soprattutto velocissimo ma qualche volta svogliato e poco incisivo. Alternandosi regolarmente con Politano sulla fascia destra, con la sua velocità ha dato maggiore ampiezza e profondità al gioco di Spalletti che, non a caso, lo ha spesso preferito quando gli spazi erano meno intasati. In questa stagione, comunque positiva, ha dato anche un maggior contributo alla fase difensiva del Napoli, con numerosi recuperi a supporto della difesa.
Non ha realizzato molti gol ma è stato comunque importante il suo contributo, incidendo maggiormente nella prima parte della stagione. Miglior in campo nella partita in casa con l’Empoli realizzando un gol ed un pregevole assist, ha segnato anche un gol importante in casa contro il Bologna. Buone sono state anche le sue prestazioni anche in Champions, soprattutto nella fase iniziale a gironi.
Insieme ad Osi e Kvara, con lui schierato in campo, il Napoli ha avuto un trio d’attacco con una velocità supersonica!
Voto 8,5
21 - Matteo Politano (Italia)
Calciatore affidabile e concreto, grazie alle sue prestazioni nel Napoli è entrato anche lui stabilmente nel giro della nazionale italiana di Mancini. Meno veloce del Chucky, ha una maggiore attitudine al sacrificio nella fase difensiva. Dotato di un ottimo dribbling e soprattutto di un gran tiro di sinistro, è stato un elemento importante per aggirare le difese avversarie schierate ermeticamente davanti alla propria porta.
Dopo il gol d’esordio a Verona, ha realizzato il fondamentale calcio di rigore nella vittoria in trasferta contro il Milan, forse il gol più importante per lui in stagione. Ottime le sue prestazioni anche in Champions League quando è stato schierato titolare o quando subentrava dalla panchina. Spalletti per lui, Lozano, Elmas, Simeone, Raspadori, ha coniato la definizione di "titolari del secondo tempo".
Voto 8,5
23 - Alessio Zerbin (Italia)
Cresciuto nella primavera del Napoli, dopo essere stato un protagonista importante per la promozione del Frosinone in Serie A, è ritornato a Napoli per far parte stabilmente della rosa. Pur giocando spezzoni di partita, ha partecipato anche lui alla festa napoletana.
Voto 7,5
9 – Victor Osimhen (Nigeria)
“Osimhen, ha signato, ha signato, Osimhen ”. La canzone a lui dedicata dal neo melodico Alex Garini è lo specchio del sentimento dei tifosi nei confronti del bomber nigeriano.
Il bomber “mascherato” è stato devastante! Ha letteralmente trascinato il Napoli con la sua voglia matta di vincere e con i suoi splendidi gol, veri e propri spot alla bellezza del calcio.
Calciatore che la natura ha dotato di tutto, grande forza fisica, eccelsa velocità, senso della posizione, fiuto del gol, buona tecnica individuale, gran colpo di testa, insomma un cannibale del gol, tanto da raggiungere e meritare il titolo di Capocannoniere (26 gol) ed il premio di miglior attaccante del Campionato.
Ha formato con Kvara la coppia d’attacco più forte del Campionato, non a caso il Napoli è stata la squadra che ha segnato più gol! La sua progressione in campo aperto è stata impressionante, quando il Napoli non trovava sbocchi con il palleggio dal basso, lanciargli la palla in profondità era più di un’alternativa perché il nigeriano arrivava sempre per primo sulla palla anche se partiva un paio di metri dietro ai suoi avversari!
Memorabili sono stati i due straordinari gol vincenti rifilati alla Roma, uno in casa e uno in trasferta, che hanno consentito al Napoli di sfondare l’ermetica difesa di Mourihno! Eccezionale la sua doppietta in casa contro la Juve, nonché il gol capolavoro a Sassuolo da posizione impossibile, la grandiosa tripletta col Sassuolo in casa, ecc. Ha fatto anche tanti gol di testa, come quello realizzato sul campo dello Spezia quando, da fermo, è saltato così in alto da superare persino il portiere con le mani! Ha messo la propria firma per l’eternità nel gol-scudetto realizzato ad Udine, che ha dato la matematica certezza del titolo.
La sua maschera protettiva è diventata il suo marchio distintivo, facendolo diventare un nuovo Super eroe, ossia Super Osimhen, un idolo ormai dei ragazzini di Napoli, che allo stadio indossano sia la sua maglietta, sia la sua maschera col numero 9. Ha ricevuto tantissimi omaggi dai tifosi che gli hanno dedicato persino una torta di pasticceria!
Non avendo mai dimenticato le sue umili origini, è molto attivo nel sociale soprattutto nei confronti della numerosa comunità nigeriana vivente nel napoletano. Anche per questo, i tifosi di Castel Volturno gli hanno dedicato anche un grandioso murales.
Voto 10 e lode
81 - Giacomo Raspadori (Italia)
L’acquisto più costoso della campagna acquisti dell’estate 2022, il miglior talento italiano di prospettiva ma al contempo già realtà nella nuova nazionale italiana. Napoli l’ha voluto fortemente e lui ha voluto fortemente Napoli, mai immaginando che sarebbe diventato uno dei protagonisti dello scudetto napoletano. Avendo un fenomeno davanti come Osimhen, ha dovuto attendere le sue occasioni ma quando è stato chiamato in causa non ha mai deluso!
Grande protagonista nel girone di Champions, dove ha sostituito egregiamente Osimhen quando era infortunato, ha dato il suo contributo allo scudetto particolarmente in due partite fondamentali: il gol vincente all’ultimo minuto al Maradona con lo Spezia e soprattutto il memorabile gol scudetto a Torino contro la Juve, dove ha finalizzato al volo una magnifica azione della squadra!
Giocatore dal baricentro basso, è dotato di grande abilità tecnica, rapido e veloce nello stretto, calcia con entrambi i pieni e ricorda nei movimenti il leggendario Paolo Rossi. Mentre i compagni lo chiamano Jack, i napoletani lo chiamano affettuosamente “Giacomino”, come uno di loro!
Voto 8,5
18 - Giovanni Simeone (Argentina)
Il “Cholito” è stata un’altra sorpresa di questo Napoli. Arrivato a fine mercato, anche lui ha voluto fortemente il Napoli: è come se qualcuno da lassù (forse D10S) gli avesse suggerito di aspettare fino all’ultimo per andare a giocare finalmente a Napoli.
Simeone aveva un debito morale nei confronti del Napoli. Nella stagione del cosiddetto “scudetto perso in albergo”, in quel Fiorentina-Napoli la sua tripletta tarpò le ali al sogno del Napoli di Sarri. Quest’anno ci ha finalmente restituito quello che ci aveva tolto. Si è fatto trovare sempre pronto tutte le volte che è stato chiamato in causa, segnando in particolare tre gol determinanti che ci hanno regalato altrettanto vittorie: il primo contro il Milan dove il suo fenomenale colpo di testa consentì al Napoli di sbancare Milano, il secondo contro la Cremonese che aprì la strada a quella difficile vittoria in trasferta, il terzo è quello vincente alla Roma allo stadio Maradona, dove mise una pietra tombale sulle speranze degli avversari di tentare la rimonta al lanciatissimo Napoli! E' stato proprio il suo magnifico gol contro la Sampdoria, nell'ultima di campionato, a chiudere la fenomenale stagione del Napoli, un gol che ha festeggiato esibendo alle telecamere di tutto il mondo l'autentica maglietta azzurra n. 10 del suo idolo, quella che Maradona indossò nel campionato del primo scudetto!
Pur giocando poco per la titolarità inamovibile di Osimhen, è stato anche protagonista nel cammino Champions del Napoli, dove ha realizzato il suo sogno di segnare anche nella competizione regina d’Europa, sulle orme del padre, il Cholo Simeone.
Voto 9
77 - Khvicha Kvaratskhelia (Georgia)
Un vero e proprio fenomeno! “Barrilete cosmico, de qué planeta viniste?” Se per Diego fu coniato questa celebre frase, per sottolineare la dimensione extraterrestre del D10S, di Kvara (chiamato così perché il suo cognome è lungo e difficile) sappiamo almeno che è venuto – seppur da sconosciuto - dalla lontana Georgia, portando un entusiasmo ed una freschezza raramente vista prima. Negli ultimi vent’anni non ricordo un calciatore sconosciuto che abbia avuto un impatto così entusiasmante su di una squadra in Serie A!
Sin da subito, non ha avuto nessun problema di ambientamento al nostro calcio, anzi si è presentato nella prima partita di Verona con un gol di testa e poi nella successiva partita in casa col Monza ha realizzato una doppietta di sfolgorante bellezza! Al punto che i tifosi hanno subito coniato per lui termini come Kvaraviglia, Kvaravaggio e soprattutto Kvaradona! Non a caso, nei Quartieri Spagnoli, dove c’è lo storico murales di Diego, i tifosi hanno aggiunto anche la sua immagine, insieme a quella di Osimhen e di altri calciatori contemporanei.
Ragazzo giovanissimo, arrivato a soli 21 anni, fuori dal campo fa della normalità la sua forza: non ha tatuaggi, non porta orecchini, non ha uno strano taglio di capelli, sembra il ragazzo della porta accanto ed è persino timido nelle interviste. Ma in campo è una vera e propria forza della natura! Dotato di tecnica sopraffina, scatto bruciante, forza fisica, dribbling ubriacante, coraggio, gran controllo e tiro potente, punta sempre l’uomo per saltarlo sistematicamente, creando inevitabilmente la superiorità numerica alla sua squadra. Anche in Champions League ha fatto ammattire i più forti difensori di tutta Europa! Ha letteralmente stregato i tifosi azzurri con le sue giocate. Le difese avversarie hanno sempre duplicato o triplicato la marcatura ma lui non si è mai scoraggiato!
E’ stato nominato, in una sola stagione, il miglior calciatore della Serie A per ben tre mesi diversi, un record per il campionato italiano! Dulcis in fondo, ha vinto il premio di miglior calciatore in assoluto del Campionato italiano 2022-2023.
Ha fatto tanti gol (12) ed assist (10) determinanti. Oltre ai gol già citati sopra, memorabile è quello della vittoria in trasferta sulla Lazio, quelli in casa con Juve, Sassuolo e Atalanta, questi ultimi due considerati i due gol più belli del campionato 2022-2023.
E’ subito diventato uno degli idoli dei ragazzini di Napoli e non solo. La sua maglietta è stata - con quella di Osimhen - la più richiesta e con sé ha portato un’intera nazione, la Georgia, a tifare per lui e per il Napoli, al punto che in qualsiasi campo d’Italia dove giocavano i partenopei, c’era sempre una bandiera georgiana associata a quella azzurra!
Un calciatore dal futuro ancora più luminoso, da potenziale Pallone d’Oro.
Voto 10 e lode
Staff
Allenatore: Luciano Spalletti (Italia)
Come cantava Francesco De Gregori, se questa squadra è diventata “fulmine, torpedine, miccia, scintillante bellezza, fosforo e fantasia, molecole d'acciaio, pistone, rabbia, guerra lampo e poesia”, il merito è di Don Luciano Spalletti da Certaldo, napoletano d’adozione!
Sin dallo scorso campionato, appena arrivato ha voluto che sulle pettorine d’allenamento dei calciatori fosse scritto la frase del coro dei tifosi: “sarò con te ma tu non devi mollare”. Ha portato una mentalità nuova, una consapevolezza, un furore agonistico ed una fame di vittorie che non si era mai vista a Napoli, se non ai tempi del primo scudetto napoletano.
“Uomini forti, destini forti, uomini deboli, destini deboli: non c’è altra strada”. Questo suo celebre slogan Big Luciano l’ha inculcato nella mente e nell’animo dei suoi calciatori, prima ancora dello studio degli schemi vincenti. Il gioco spettacolare e totale che ne è scaturito ha deliziato persino i palati più raffinati!
Il risultato è stato sotto gli occhi di tutti: il Napoli ha mostrato la Grande Bellezza del calcio, un gioco apprezzato non solo in Italia ma in tutta Europa, arrivando persino ai quarti di finale di Champions, traguardo mai raggiunto nella sua storia, uscendo dalla competizione solo per una serie di sfortunate combinazioni di uomini infortunati e giocatori chiave squalificati.
Chapeau Luciano, senza ombra di dubbio, il miglior allenatore della Storia del Napoli. Resterà a lungo nel cuore e nella mente di vari generazioni di tifosi per questa impresa leggendaria!
Voto: 10 e lode
Direttore Sportivo: Cristiano Giuntoli
Dopo aver portato una piccola società come il Carpi dalle categorie inferiori fino alla Serie B, il Presidente De Larentiis ebbe l’intuizione di chiamarlo a coprire il ruolo di Direttore sportivo di una grande società come il Napoli. La missione che gli diede il Presidente era quasi impossibile: portare calciatori forti a Napoli nel rispetto dei limiti di spesa stabiliti dal bilancio del Napoli. Ha fatto di necessità virtù, costruendo mattone dopo mattone il grande Napoli di oggi, andando a scovare in tutto il mondo talenti da inserire in squadra. Osimhen, Anguissa, Kvara, Elmas, Kim. Di Lorenzo, Lozano, sono solo le più recenti delle sue strabilianti scoperte!
Voto: 10 e lode
Presidente: Aurelio De Laurentiis
Da produttore cinematografico di successo a magnifico regista della rinascita della SSCN Napoli. Nel giro di due decenni, l’ha traghettata dall’inferno del fallimento al paradiso della vittoria dello scudetto. La sua politica di contenimento dei costi, nel rispetto del fair play finanziario, alla lunga si è rilevata vincente. Ha creato uno staff sportivo capitanato dal più giovane e promettente Direttore sportivo, che è diventato negli anni il migliore proprio a Napoli.
Alla fine della scorsa estate, era l’unico che credeva allo scudetto: una lungimiranza leggendaria. Grazie Presidente! Grazie Napoli!
Voto: 10 e lode
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