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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo









Un felice ritorno

Empoli-Napoli del 20/10/2024


Dopo quasi due anni, “siamo ancora qua” come canta il Vasco nazionale!

In effetti la partita di Empoli è ormai considerata dai tifosi azzurri dell’isola d’Elba la vera e propria partita in casa, per la vicinanza geografica e per la sempre ottima accoglienza dello sportivissimo pubblico empolese.

Era da quell’entusiasmante Empoli-Napoli di due anni fa, nella storica annata 2022-2023 del meraviglioso terzo tricolore, che non si vedeva sugli spalti un entusiasmo così travolgente!

La ragione è semplice. Dopo il pessimo campionato dello scorso anno, dove il Napoli si era classificato soltanto decino, quest’anno l’arrivo del grande allenatore Antonio Conte, abbinato ad una notevole campagna acquisti effettuata dal Presidente De Laurentis, ha portato nuovi entusiasmi.

Tuttavia, questo campionato 2024-25 non era iniziato bene poiché nella partita d’esordio a Verona la squadra aveva subito una pesante sconfitta, anche se aveva avuto l’attenuante di un team ancora da completare. Ma a partire dalla seconda partita in poi, il Napoli ha iniziato a vincere, partita dopo partita, inframezzata con l’ottimo pareggio a Torino contro la Juve. Tutto ciò ha portato la squadra inaspettatamente al primo posto in classifica, con due punti di vantaggio sulla favoritissima Inter e tre punti sulla sempre favorita Juventus.

Il colpo d’occhio dello stadio di Empoli, a pochi minuti prima dell’inizio, è davvero impressionante: ad eccezione della tribuna centrale empolese, in pratica, 3 settori su 4 sono occupati in prevalenza da tifosi napoletani! Anche la bella giornata ha favorito il festoso esodo dei tifosi azzurri.

Ma oggi è un evento “storico” anche per la famiglia Pezzullo, che vanta una tradizione di tifosi azzurri da ben 4 generazioni: nonostante la difficile caccia ai biglietti, siamo riusciti a trovarli e i tre fratelli sono di nuovo insieme sugli spalti: era dai tempi di Diego che non accadeva!

Se Empoli è la nostra sede preferita (ovviamente dopo il Maradona), è altrettanto vero che dal punto di vista competitivo la squadra empolese storicamente ci ha sempre dato filo da torcere e spesso da qui ne siamo usciti sconfitti.

Tuttavia, personalmente ho dei buoni precedenti storici: ogni volta che sono venuto a vedere Empoli-Napoli, i partenopei non hanno mai perso! Indimenticabile fu la prima volta, un comodo pareggio a reti inviolate che permise al Napoli di Diego (allenato da Bianchi) di completare senza patemi d’animo la marcia trionfale verso il primo storico scudetto, nella stagione 1986/87. La seconda volta fu nel 2017, quando il Napoli di mister Sarri vinse 3-2, con doppietta di Insigne e splendida punizione di Mertens. La terza volta è stata appunto quella di due anni fa, con la facile vittoria azzurra per 2-0, grazie ad un'autorete e gol di Osimhen, con la squadra di mister Spalletti lanciatissima verso il terzo scudetto!
Oggi però è diverso: dopo sole sette giornate di Campionato, il Napoli è inaspettatamente primo in classifica, nonostante il fatto che all’inizio stagione si fosse partiti con una squadra da rifondare. Il genuino entusiasmo dei tifosi, venuti da ogni parte d’Italia, ha invaso Empoli. Siamo nella Curva Nord Ovest strapiena di tifosi azzurri residenti in Toscana, sembra di giocare in casa!

La partita inizia puntualmente alle ore 12:30 e l’Empoli si conferma subito la squadra ostica della tradizione. Inizia a ritmi elevatissimi, pressando alto a tutto campo. La mancanza dell’infortunato Lobotka, la mente del centrocampo azzurro, si fa sentire mentre al suo posto gioca Gilmour, per la prima volta titolare in campionato. Quest’ultimo insieme a McTominay costituisce l’inedita trazione scozzese del centrocampo, che è completato dall’affidabile Anguissa.

L’Empoli crea le prime occasioni da gol ma sono ben neutralizzate dall’ottimo Caprile, il nostro portiere (peraltro napoletano doc) che sta sostituendo da qualche partita il titolare Meret (anche lui infortunato). L’Empoli è sicuramente più pimpante ma il Napoli quest’anno ha un’ottima difesa, puntellata dal nazionale Buongiorno che sta facendo una partita impeccabile, opponendosi a tutti i tentavi degli attaccanti empolesi.

Il Napoli crea la prima azione pericolosa proprio con Buongiorno che, a metà del primo tempo, su un calcio d’angolo, colpisce di testa indirizzando la palla verso la porta ma un difensore empolese respinge sulla linea.
Nonostante la condotta di gara non delle migliori, dagli spalti non abbiamo mai avuto la sensazione che il Napoli potesse correre seri pericoli.

Finisce il primo tempo e sportivamente, se fosse stato un incontro di pugilato, ai punti avrebbe vinto l’Empoli!

Nell’intervallo, i tifosi restano fiduciosi: l’Empoli ha fatto un gran primo tempo a ritmi elevatissimi ma, con questo caldo, non potrà tenerli per tutta la partita. Il Napoli di Conte è una squadra pragmatica (scordiamoci la grande bellezza del gioco di Sarri o di Spalletti) che alla distanza si è già dimostrata molto concreta e cinica.

Uno degli aspetti che amo di più in queste “trasferte” è quello che definisco “l’incrocio delle storie” di vita vissute. Entrando allo stadio, mentre riferivo a mio fratello della levataccia fatta per prendere il traghetto dall’Elba, un tifoso si è avvicinato, con un marcato accento napoletano, chiedendomi se vivevo all’isola d’Elba. Alla risposta affermativa, mi ha raccontato la breve storia della sua famiglia d’origine elbana (Ciummei): suo padre da giovane si spostò a Napoli per lavoro e ci è rimasto! Guarda caso, io ho fatto esattamente il contrario!

Sugli spalti, due ragazzi dietro di noi sono tutti vestiti d’azzurro, anche se hanno uno spiccato accento toscano: l’origine napoletana dei genitori aveva trasmesso loro l’amore per il Napoli. Infine, ho incontrato anche un bambino empolese col nonno, la cui famiglia non aveva nessun legame familiare con la città partenopea, semplicemente era tifoso del Napoli perché affascinato dal Napoli Campione d’Italia di Spalletti.

Quest’ultimo fatto mi ha riportato alla mente una mia vecchia riflessione di “filosofia calcistica” sul fenomeno del tifo in Italia: è pacifico che gran parte del tifo azzurro si basa sul concetto d’identità territoriale e d’appartenenza ad un popolo ben definito, l’ho già spiegato in altri articoli sportivi che si trovano qui.

Se nel corso della sua storia, il Napoli avesse vinto la metà degli scudetti delle squadre del Nord più blasonate come Juve, Inter o Milan, probabilmente oggi sarebbe la squadra più tifata d’Italia. Dimostrarlo non è complicato. Napoli è l’unica, tra le grandi metropoli italiane, ad avere una sola squadra di calcio: per questo raccoglie innanzitutto quella che definisco la massa “territoriale” dei tifosi locali, enorme grazie ad una densità di popolazione tra le più elevate d’Europa. In più, il Napoli raccoglie anche la massa “identitaria”, ossia diverse generazioni di tifosi d’origine “napoletana” sparse per lo stivale grazie al notevole fenomeno dell’emigrazione interna. Infine, se a queste due si aggiungesse anche la grande massa dei tifosi attratti dal “fascino delle vittorie”, ecco che il teorema sarebbe ampiamente dimostrato.

Inizia il secondo tempo e si ha subito la sensazione che vedremo un’altra partita. La svolta avviene quando mister Conte, dopo appena 15 minuti, fa due cambi azzeccati: richiama in panchina gli spenti Lukaku e Spinazzola ed entrano Simeone e Oliveira. Il duo argentino-uruguagio rianima la squadra. Proprio da una combinazione finalizzata da Simeone, Politano anticipa in area il difensore empolese che lo tocca senza prendere palla: l’arbitro a due passi non ha dubbi e concede il calcio di rigore. Sul dischetto va Kvaratskelia e freddamente trafigge il portiere empolese. Il boato che si innalza dallo stadio è impressionante: sembra di stare al Maradona!

Il Napoli non è domo e continua ad attaccare, con lo scozzese McTominay (nuovo grande acquisto) che sfiora il palo a seguito di una bella combinazione volante con Simeone. Nel finale esce anche Kvara ed entra il brasiliano Neres (altro nuovo calciatore di qualità) che sfiora il gol dopo una serpentina in area empolese.

Il Napoli non rischia nulla fino alla fine, portandosi a casa la vittoria per 1-0 pur non avendo brillato.

Si esce dallo stadio in maniera ordinata e tranquilla. Facciamo l’ormai abituale sosta nel bar napoletano di Livorno per festeggiare la vittoria, rientrando felici a casa: si sa, per i tifosi azzurri il Napoli non è “solo” una squadra di calcio ma è anche lo stato d’animo di un popolo, ovunque si trovi. Un’altra settimana da primi della classe ci dà quella piccola soddisfazione...ma dobbiamo restare coi piedi per terra, è ancora molto presto…


Antonio Pezzullo