Gli scritti di Antonio Pezzullo
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COLDPLAY - La magia del suono colorato
Che serata caldissima! Venerdì 12 luglio 2024 sarà ricordata non solo per la canicola che si è abbattuta sul Bel Paese ma anche per la prima tappa italiana del “Music of Spheres world tour 2024” dei Coldplay, che ritengo semplicemente la più grande band pop/rock degli anni duemila.
La serata è iniziata con l’esibizione di due brave artiste che hanno aperto l’atteso concerto: la giovane cantautrice e rapper italiana Rose Villain e la cantautrice-attrice americana Jannelle Monàe.
La band inglese si è presentata sul palco dello Stadio Olimpico di Roma alle ore 21:20, percorrendo la lunghissima passerella che dal palco arrivava fino alla metà dello stadio, sulle note della colonna sonora del film E.T. I protagonisti inquadrati sui maxi schermi, mentre entravano, sono stati subito acclamati dal pubblico prima ancora di cominciare, mentre un vero e proprio boato accoglieva il leader Chris Martin.
Ne hanno fatto di strada questi quattro ragazzi inglesi che si conobbero alla Univesity College di Londra tra il 1996 e il 1998: Chris Martin leader e voce del gruppo, pianoforte e chitarra acustica, Jonny Buckland chitarra elettrica, Guy Berryman basso e Will Champion batteria e percussioni. La cosa che mi ha colpito subito è stata la loro poliedricità, nel senso che sul palco hanno suonato, quando serviva, anche uno strumento diverso da quello abituale e questo ha favorito molto anche la fluidità e l’ottima resa dello show. L’unica cosa che non si può sostituire è la grande voce di Martin, anche se viene ben supportato dai cori degli altri componenti della band.
Dopo aver salutato in italiano gli spettatori, Martin ci ha introdotto nel tema del loro ultimo disco, a tema spaziale, dal titolo Music Of The Spheres. La partenza è stata fortissima e subito lo stadio è esploso d’entusiasmo, inondato di palloncini, in un caleidoscopio di colori e luci ad effetto laser, visibili in ogni parte di esso!
Grazie alla sua forma prolungata verso il centro del campo, l’immenso palco ha permesso a Chris Martin di andare avanti e indietro in totale libertà e di avvicinarsi idealmente a tutto il pubblico che era sparso, oltre che sul prato, anche sugli spalti gremiti fino all’inverosimile.
Il primo momento clou si è avuto quando, uno dopo l’altro, la band ha suonato un trio di pezzi micidiali: Paradise, The Scientist e Viva La Vida, brani che non hanno bisogno di presentazioni e che hanno fatto scatenare gli oltre 60mila dell’Olimpico, arrivati non solo dall’Italia ma da ogni parte del mondo.
Uno dei momenti più belli è stato quando la band ha eseguito la celebre Yellow, il capolavoro del loro magnifico album di debutto “Parachutes”, che nel 2000 li aveva fatti conoscere e lanciati su scala planetaria! Tutto lo stadio si è colorato di giallo, i braccialetti luminosi, che ogni spettatore indossava sin dall’ingresso, sono diventati di un giallo sfavillante creando un effetto visivo magnifico.
Altro momento bellissimo è stato quando Martin ha iniziato il famoso giro di pianoforte di Clocks, tratto dal loro secondo album “A Rush of blood to the head”, che ha mandato in estasi gli spettori.
Ad un certo punto dello spettacolo, Chris si è messo sul palco del centrocampo, ha preso una ragazza dal pubblico e l’ha fatta salire su. Dopo averla fatta sedere accanto a lui al pianoforte, le ha detto: “Questa è Magic, è per te e per tutti loro”. La ragazza ha così cantato con Martin, il suo nome è Rebecca e certamente non avrà dormito molto quella notte! Chris è un fuoriclasse anche sul palcoscenico, sin dalle prime battute coinvolge il pubblico invitandolo a cantare, a fare cori con lui, dialoga spesso con lo stesso, è un front-man davvero coinvolgente.
Un altro momento intenso del concerto è stato quando Martin e la sua band hanno attraversato tutto lo stadio per mettersi nel palchetto a cerchio, sotto l’altra curva, proprio dove eravamo sistemati io e Dario. Qui Martin, con la sola chitarra a tracollo, ha letto i tanti cartelloni esposti dal pubblico mentre le telecamere inquadravano nei giganteschi monitor diversi spettatori.
Ad alcuni di loro, Chris ha dedicato uno stornello musicale. All’improvviso è spuntato sui maxi schermi il volto noto di Roger Federer, che il pubblico ha subito riconosciuto tributandogli un boato come un gol. Chris, dopo avergli dedicato un altro improvvisato stornello musicale, tra le urla della gente, l’ha salutato dicendo: “Ciao Roger, sei il più grande tennista di sempre”.
Lo spettacolo è ripreso vigoroso con la celebre My Universe, tratta dal loro ultimo album, il brano pop-dance portato al successo dai Coldplay in collaborazione con la celebre boy-band coreana dei BTS. Purtroppo a Roma quest’ultimi non c’erano e Chris l’ha cantata da solo, trasformando lo stadio in una mega discoteca a cielo aperto!
Una delle fasi più sorprendenti del concerto è stata quando ha iniziato ad intonare A Sky Full Of Stars, la celebre canzone il cui video fu ispirato, come rivelato dallo stesso Martin, a quello di Penny Lane dei Beatles. Ha iniziato a cantarla ma poi all’improvviso si è fermato. Ha raggiunto gli altri componenti della band, come se volesse concordare qualcosa. Si è rivolto poi al pubblico dicendo: “Ragazze e ragazzi, grazie mi avete regalato il più bel venerdì che io ricordi, siete incredibili”, chiedendo a tutti gli spettatori di mettere via i cellulari e di godersi quel momento senza farsi distrarre da altro. In effetti aveva pienamente ragione, ci siamo goduti il brano con la sorpresa finale del volo di migliaia di piccole stelle di carta coi fuochi d’artificio, davvero spettacolari dato che andavano oltre la copertura dello Stadio!
Così si è chiusa la prima parte dello show.
Dopo una breve pausa, la band è tornata sul palco e ha ripreso il concerto. Il momento più atteso è stato sicuramente l’esecuzione del capolavoro Fix You, brano per il quale occorre aprire una parentesi. Tratto dal loro terzo LP denominato “X&Y”, ha una struttura in crescendo: inizia con un quasi impercettibile organo di sottofondo. Dopo una decina di secondi entra la delicata voce di Chris Martin sullo stesso accordo. Da quel momento, il brano si sviluppa con un crescendo di strumenti: organo rafforzato, pianoforte, chitarra acustica. Bellissima poi la seconda parte che porta all'esplosione rock del brano, con la chitarra elettrica che entra con la sua forza prorompente. Su questa base si aggiunge il grandioso coro di chiara ispirazione "beatlesiana" (il leader Chris Martin non ha mai nascosto la sua adorazione per il quartetto di Liverpool) di tutti i membri del gruppo che portano alla delicata conclusione, con un ritorno alla voce solista di Martin accompagnato solo dal suo pianoforte. Il pezzo fu scritto da Chris Martin per l’allora sua moglie, la celebra attrice G. Paltrow, che aveva appena perso il padre. Particolare è anche il “video” ufficiale di questo capolavoro che inizia mentre lui cammina su una strada cantando; nella parte finale, in concomitanza con l'entrata della chitarra elettrica, inizia a correre e raggiunge un palco, dove canta l'ultima strofa assieme al pubblico, video tratto da un loro vero concerto del 2005!
A chiudere la serata, la band ha presentato in anteprima la canzone, che anticipa il nuovo album “Moon Music” che uscirà il prossimo 4 ottobre, intitolata Feelslikeimfallinginlove.
Dopo oltre due ore abbondanti di concerto, è calato il sipario con i fan davvero soddisfatti nell’aver assistito ad uno spettacolo unico. L’esperienza di un concerto del Coldplay è difficile da riportare, bisogna solo viverlo, dal vivo, per sentire quelle sensazioni particolari, dato che gli spettatori diventano loro stessi protagonisti di un grande spettacolo di luci e suoni, una delle caratteristiche più famose dei live della band.
Personalmente considero i Coldplay il più grande gruppo pop-rock degli anni Duemila, con licenza di fare anche rock alternativo. I Beatles, gli A-ha, i Radiohead e gli U2 sono tra i modelli a cui si sono ispirati agli inizi della loro carriera. Sin dal loro primo successo “Yellow”, tratto dal loro bellissimo album d'esordio Parachutes (2000), i Coldplay hanno riscosso un successo di pubblico e di critica di portata mondiale.
La band ha molto a cuore le questioni politiche, sociali e ambientali del mondo, è impegnata attivamente nella causa contro la fame nel mondo ed ha sostenuto molte altre importanti cause, suonando in concerti come il Live 8 e partecipando al Band Aid. Memorabile è stata la loro performance al “One Love Manchester” dedicato alle vittime colpite dall'attentato di Manchester del 22 maggio 2017 avvenuto durante un concerto di Ariana Grande. Lo stesso tour mondiale 2023-2024 di “Music of Spheres” è stato organizzato con l’intento di evitare gli sprechi, non inquinare l’ambiente e riciclare tutti i materiali, come ad esempio i famosi braccialetti di plastica luminosi che gli spettatori poi riconsegnano alla fine di ogni concerto per essere riutilizzati nel concerto successivo.
Nota finale: nel bellissimo concerto di Roma i Coldplay non hanno fatto omaggi alla musica italiana, a differenza di quanto successe l’anno scorso, il 21 giugno 2023 allo Stadio Maradona di Napoli, quando eseguirono il brano "Napule è" di Pino Daniele, omaggiando così la grande tradizione della canzone napoletana.
Antonio Pezzullo
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