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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo








CLAUDIO BAGLIONI

PIANO DI VOLO – SOLO (Tris)
Pisa 27 marzo 2025



È stato come ritornare a trovare un vecchio amico che non si rivedeva da tanti anni! La bella serata di giovedì 27 marzo 2025 rimarrà a lungo impressa nella mente, non solo perché sono stato sollecitato da mio figlio Dario ad andare a rivederlo, ma anche per la piacevole sorpresa che, nonostante i capelli sempre più bianchi per le sue 73 primavere, il “vecchio” Claudio l’ho trovato più in forma che mai!

Quanti anni sono trascorsi dalla prima volta che ho “incrociato” l’artista! Tanti, troppi, al punto che lo considero un “vecchio” amico, fedele ispiratore di lontane ed infinite “schitarrate” balneari e non. E pensare che “agli inizi” non ne volevo proprio sapere, i miei miti musicali erano, sono e saranno per sempre i fenomeni del “Neapolitan Power”, Edoardo Bennato e Pino Daniele. Dedicavo tutto il mio tempo ad apprendere i pezzi di questi due fenomeni, dato che da qualche anno avevo imparato, da autodidatta, a strimpellare la chitarra e, nel frattempo, erano arrivate le prime occasioni di condividere qualche pezzo con gli amici.
Ma le esigenze di repertorio, soprattutto quelle che provenivano dalla sponda femminile, erano sempre più pressanti: ce la fai questa di Baglioni? La conosci quest’altra di Baglioni?
Fui così piacevolmente “costretto” ad avvicinarmi a lui: un giorno andai in un negozio di dischi e comprai, su suggerimento del negoziante, Alè-oò, il suo splendido primo album da vivo, che aveva, tra l’altro, il vantaggio di raccogliere tanti brani del suo repertorio più popolare.


Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti di quel “Tevere che andava lento lento” e stasera al Teatro Verdi “Io sono qui”, vicino ad un altro celebre fiume dalle acque d’argento (una volta…). Eccoci quindi ad un nuovo incontro. Per me non è la prima volta, dato che l’ho visto in concerto già altre volte (ne ricordo uno in particolare allo Stadio San Paolo alla fine degli anni Novanta) mentre per Dario è la prima volta.
Questo Tour teatrale fa parte di ben 300 concerti, il viaggio più lungo della sua carriera artistica. Piano di Volo viene presentato alla vigilia come un concerto-racconto del cantautore, unico protagonista sulla scena. Un’impresa non nuova per Claudio ma è pur sempre una difficile trasvolata in solitario, dove l’artista maturo ci accompagna in un viaggio di oltre 60 anni nella sua straordinaria carriera, che lui stesso ha sintetizzato in una recente intervista:
«Ne ha fatto di strada quel ragazzo di 51 Montesacro che a 13 anni fece per puro caso un concorso di voci nuove nel quartiere periferico di Centocelle e quando mi dissero che non ero male, cominciai i primi studi musicali di teoria. Poi ho studiato pianoforte presso un maestro, fino a che mio padre decise di fare un investimento, che credo gli sia costato tanto allora, e che era un pianoforte verticale che venne messo in casa mia per poi continuare con gli studi di armonia e composizione. Ogni tanto avevo anche la tentazione di provare il Conservatorio, ma cominciai a fare una serie di corsi disordinati. A 16 anni ho cominciato a scrivere delle piccole canzoni, dei componimenti brevi. Il primo vero brano l’ho scritto su una poesia di un poeta e scrittore che è Edgar Allan Poe. Scrissi questo primo pezzo e il secondo invece su Beethoven. Il primo pezzo interamente mio si chiama “Signora Lia”. All’inizio canticchiavo, poi cominciai a suonare ma non pensavo che sarei diventato un cultore»


Al teatro, già gremito di gente, arriviamo una mezzora prima dell’inizio del concerto. Sul palco ci sono tre piani diversi: un pianoforte classico gran coda, un pianoforte elettrico e una tastiera avveniristica. Sono questi i suoi strumenti di volo e di suono che accompagneranno la sua splendida voce.

Alle ore 21 in punto Claudio entra in scena. Dopo aver ricambiato la calorosa accoglienza, inizia lo spettacolo. Si siede al pianoforte a coda ed inizia con le note di Uomo di varie Età.
Alla fine di questo primo brano, una signora si avvicina al palco con dei fiori e Claudio molto gentilmente la ringrazia e simpaticamente aggiunge che li avrebbe presi dopo, alla fine, perché i fiori, appoggiati sul pianoforte, con la sua forma allungata e nera… alludevano a qualcosa di funereo. Le fragorose risate tra il pubblico non mancano.
Subito dopo esegue uno dei suoi capolavori, Solo, utilizzando la tastiera.
Qui scatta subito la magia: è uno dei brani più belli dell’artista, diventato il “manifesto” di questo tour teatrale in solitario sul palco. Poi esegue Dieci dita e Gli anni più belli utilizzando il pianoforte.


Alle ore 21:30 circa esegue con la tastiera Fotografie, il celebre brano tratto dall’album-capolavoro Strada Facendo che ci introduce nel clou del concerto.
Segue Dodici Note al Pianoforte ed un brano affascinante come Acqua dalla Luna, eseguito sempre al Pianoforte: è un altro grande lavoro del Claudio seconda maniera, tratto dall’album-capolavoro Oltre.
Poi è il turno di altri due brani popolari come Noi No alla Tastiera ed Amori in Corso al Pianoforte.
Dai questi primi brani si comprende subito che questa volta le canzoni ritornano all’origine, nella loro dimensione essenziale di quando furono create e costruite dall’autore, quando ancora non avevano conquistato milioni di fans. Ogni brano è come una rotta sorprendente. L’artista racconta affabilmente vari aneddoti e curiosità, in una specie di diario di bordo del suo “piano di volo”. Non sono mancati gustosi momenti ironici quando l’artista ha scherzato con l’età media dei suoi spettatori, che effettivamente era piuttosto elevata. Personalmente ho avuto l’impressione che Dario fosse sicuramente, se non il più giovane, almeno uno degli spettatori più giovani presenti in teatro!
Da poco passate le 22, Claudio annuncia che canterà ben 9 canzoni d’amore in sequenza, per rispondere a chi gli chiede «cosa è l’amore», una delle domande che più gli hanno fatto nella sia vita! Lui risponde cosi:


Con tutto l’amore che posso – Pianoforte
Un po’ di più – Tastiera
Ora che ho te  – Pianoforte
Tienimi con te – Pianoforte
Pioggia blu – Tastiera
Quei due  – Pianoforte
Domani mai  – Pianoforte
Quante volte – Tastiera
Mal d’amore – Pianoforte


Dopo averle eseguite, intorno alle 23 si allontana un istante dal palco, si cambia velocemente ed abbraccia una chitarra acustica, iniziando ad introdurre uno dei suoi capolavori, il brano che possiamo definire lo spartiacque della sua straordinaria carriera, che l’ha traghettato nella sua fase più matura: Strada Facendo.


Subito dopo, visto che il pubblico è ormai bello caldo, ecco che Claudio piazza una serie di medley micidiali, che sono da sempre il suo marchio di fabbrica negli spettacoli dal vivo. Essi furono introdotti per la prima volta nel suo primo grande album live “Alé-oò!”

Così si mette alla tastiera e inizia a suonare lo splendido “Medley del Viaggio” formato da:  
Poster, Io me ne Andrei, E Adesso la Pubblicità, Via.

Subito dopo, è la volta del “Medley del Futuro” accompagnato al pianoforte: 
Cuore d’aliante, Dagli il Via, Un Nuovo Giorno Un Giorno Nuovo, Io Sono Qui.

Intanto si sono fatte le ore 23:30 circa e non può non concludere questa sequenza con il celebre (e forse più amato) “Medley dell’Amore perduto” utilizzando il Pianoforte a coda:  
Amore Bello, E Tu, Questo piccolo grande Amore. E Tu come Stai.

Il pubblico è ormai completamente sopraffatto dall’emozioni, c’è una standing ovation che dura diversi minuti!


Claudio esce e rientra sul palco portando con sé il cappello da pilota, che appoggia sul pianoforte a coda, e riprende il suo (ed il nostro) viaggio con:
Avrai e Mille Giorni di Te e di Me suonati entrambi col Pianoforte.

Poco prima di mezzanotte, Claudio ringrazia il pubblico e il suo Staff tecnico, che gli ha garantito un’ottima acustica e un discreto spettacolo di luci. Va alla tastiera e canta: La Vita è Adesso, la track-list dell’omonimo album italiano più venduto nella storia del nostro paese.


Il concerto si conclude dopo circa tre ore che – restando in tema - sembrano “volate via”. Claudio saluta il pubblico, augurando che domani ad ognuno spuntino sulla schiena delle piccole ali per iniziare a fare dei piccoli voli, per poi volare sempre più in alto. Quindi, augura allo stesso “buon volo” e lascia il palco tra applausi scroscianti ed un pizzico di nostalgia.
Che altro aggiungere su questo grande artista?


Claudio Baglioni  ha condiviso, a stretto contatto con gli spettatori, le opere e le composizioni più preziose del suo repertorio, che spesso hanno rispecchiato le vicende della sua vita artistica e personale. È noto che il cantautore ha dichiarato che terminerà il suo artistico “giro d’onore” nel 2026. Nessuno sa se la volontà dell’artista, che ha fatto sognare tante generazione di ragazze e ragazzi, corrisponderà alla realtà. Quel che è certo è che, parafrasando un suo celebre brano, stasera mi vien da dire che, in questo splendido teatro lirico di Pisa, “la mia voce nella tua voce è stata ancora un brivido”.

Grazie Claudio!


Antonio Pezzullo