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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo








TOP 10 DISCHI LIVE

N. 10 - Alé-oò - Claudio Baglioni



In questa personalissima classifica dei top 10 dischi live, ammetto che questo inserimento è in gran parte legato a ragioni “affettive”.
Erano gli anni in cui da ragazzo iniziavo timidamente a suonare la chitarra, ispirato soprattutto dai miei due grandi modelli musicali - Edoardo Bennato e Pino Daniele - e ogni buon disco ascoltato era un’occasione per acquisire conoscenze. Mi approcciai a Baglioni soprattutto per “esigenze di repertorio”: già dalle prime esibizioni tra amici, la componente femminile inevitabilmente chiedeva qualcosa di…Claudio Baglioni! Un giorno mi capitò tra le mani questo live che, insieme ad un altro live italiano (presente in questa personale classifica), diventò un fondamentale compendio per arricchire il repertorio!

Alé-oó fu pubblicato nel 1982, subito dopo la trionfale tournée di “Strada Facendo”, il disco che nel 1981 gli aveva dato un nuovo grande successo, conquistando in particolare i ragazzi/e che si affacciavano a vivere quei “ruggenti” anni ottanta. Strada Facendo fu anche un disco spartiacque della sua carriera, perché oltre alle tradizionali tematiche d’amore, l’autore affrontava alcuni temi sociali come la vecchiaia (I Vecchi), le libertà negate (Le Ragazze dell’Est), le difficoltà della vita (Strada Facendo).
Alé-oó è anche il suo primo disco dal vivo ed è al contempo una specie di enciclopedia musicale del primo periodo di Baglioni, che comprende i suoi pezzi più popolari. Contiene la registrazione integrale dell'esibizione che l'artista tenne presso Piazza di Siena a Roma il 24 ottobre 1982, di fronte a oltre 150.000 spettatori. Anche il successo di vendite fu enorme: un milione di copie vendute, collezionando ben 4 dischi di platino!

Il titolo del disco nasce dal tipico “coro da stadio” del pubblico che l’accompagnò in quella trionfale tournée. La copertina del disco è molto sobria, tutta bianca, caratterizzata dal titolo e dalle piccole scale colorate già viste su quella di Strada Facendo, con in basso il nome dell’artista. Il retro ha una bella foto del concerto preceduto dai titoli dei brani.

Passiamo ai vari brani
Il lato A del doppio vinile si apre con "51 Montesacro", luogo di nascita e brano autobiografico che racconta le origini della famiglia Baglioni, emigrata dall’Umbria a Roma, “in un sub affitto che sudava”, a causa del lavoro del padre “brigadiere che scrive poesie”, fino al concorso canoro di Centocelle che cambia la vita al giovane Claudio. Non a caso, è lo stesso brano che apre il disco Strada Facendo.
Seguono tre grandi classici. S’inizia con "E Tu Come Stai?" A differenza della lenta (e un po' triste) versione originale, questa è molto più vivace e ritmata. Claudio la trasforma in un dinamico soft-rock e questa versione prenderà il sopravvento in tutti i suoi concerti successivi. Notevole il breve ma intenso assolo di chitarra finale di Luciano Ciccaglioni, ottimo chitarrista e turnista italiano, a cui si deve l’importante contributo d’introdurre gli inediti riff e assoli di chitarra che ritroviamo in vari brani di questo disco live.
"Poster" è un brano che da solo varrebbe il prezzo di un concerto. Il 45 giri fu il singolo trainante dell’album “Sabato Pomeriggio” e il più venduto in Italia nel 1975. Brano affascinante del Claudio poeta-sognatore, non si discosta molto dall’originale con il celebre ritornello dall’intensa musicalità classica (andare lontano lontano) che invoglia a sognare mete lontane pur d’evadere dalla routine quotidiana.
"Io Me Ne Andrei" è un’altra pietra miliare del live. E’ completamente ri-arrangiata in un’insolita modalità rock, risultando molto più briosa dell’originale, con il bel riff di chitarra in entrata di Ciccaglioni. Nel celebre ritornello, la grande voce di Claudio è ben supportata dalla seconda voce che si alterna a quella principale (l’alternanza ricorda alcuni capolavori di Battisti), dandogli quella nota riconoscibilità.
Segue poi "Fotografie", uno dei tanti brani proposti abbastanza fedelmente dall’album Strada Facendo.
Il lato si chiude con "Ninna Nanna Nanna Ninna", una poesia di Trilussa che Baglioni musica in maniera egregia.

Il lato B si apre con un classico dei classici, quel "E Tu" che riporta in mente gli amori adolescenziali dei ragazzi di una generazione (accoccolati ad ascoltare il mare), quelli a cavallo tra gli anni 70 e 80. Pochi sanno però che il celebre arrangiamento delle tastiere, di grande bellezza, fu curato dal grande compositore greco Vangelis, che Claudio aveva incontrato in sala di registrazione a Parigi.
"Le Ragazze dell’Est" si apre e si chiude con uno stupendo pianoforte che ricorda un pezzo di musica classica. L’assolo di un delicato sintetizzatore e l’intensa voce di Claudio completano questa poesia. L’autore dedicò il brano alle ragazze dell’Est che vivevano oltre la cortina di ferro, quelle “povere belle donne innamorate d’amore e della vita” costrette in un regime che limitava la loro libertà e nel quale non si riconoscevano. Purtroppo le Ragazze dell’Est sono sempre attuali, il tempo cambia solo la loro geografia, oggi il brano potrebbe chiamarsi le…Ragazze dell’Iran!
Il medley che arriva dopo è una di quelle sequenze micidiali per una schitarrata in spiaggia tra ragazzi e ragazze: Puoi - Una faccia pulita - Mia libertà - A modo mio - Ragazza di campagna - W l'Inghilterra - Chissà se mi pensi - Giorni di neve - Con te - Porta Portese. Qui c’è tanto repertorio del Baglioni giovanile. Tra tutte spicca Ragazza di Campagna, una delle più amate dal pubblico femminile, e la popolare Porta Portese.

Il lato C si apre con la sequenza di tre brani tratti da Strada Facendo: prima "Notti", poi "I Vecchi", una delicata ballata dedicata ai problemi della terza età e la briosa "Via", una bella canzone Rock dal ritmo travolgente.
Si chiude con un altro classico medley, che comprende 3 tra le sue più note canzoni d’amore: "Amore Bello" - "Solo" - "Sabato Pomeriggio". Sono delle “evergreen” che non passano mai di moda. La sequenza termina col brano "Buona Fortuna". E' il cosiddetto medley "dell’amore perduto", perché tutte le canzoni hanno come comune denominatore la fine di una storia d’amore.

Il lato D si apre con il brano "Quanto Ti Voglio", diventato un classico amatissimo dal pubblico, tratto dall’album “Questo Piccolo Grande Amore” del 1972. Anche questa versione è più movimentava rispetto a quella in studio, con la calda voce di Claudio che la rende ancora più emozionante.
"Avrai" è tratta dal 45 giri che scrisse nel maggio del 1982, in occasione della nascita del figlio Giovanni ed è a lui dedicata. E’ un inno alla vita ed al patto generazionale tra genitori e figli. La canzone fu registrata a Londra in pochissimo tempo, in soli due giorni, nei leggendari studi di Abbey Road. Lo stesso Baglioni ricordò in un’intervista: "Quasi sempre i dischi si finiscono in maniera disperata. “Avrai” l'ho fatta in una pausa di Paul McCartney, che registrava tutti i giorni tranne il mercoledì: m’infilai nello studio mentre lui giocava a Space Invaders".
Seguono due brani accompagnati solo dal suo pianoforte.
"Questo Piccolo Grande Amore", pubblicato nel 1972, non ha bisogno di presentazioni: è il suo brano più celebre e ha sempre conteso a “Pensieri e Parole” di Lucio Battisti il titolo ideale di canzone italiana più amata dal pubblico. Nel 1985, in occasione del Festival di Sanremo, il brano ha ricevuto il premio di "canzone del secolo". In questa versione live, Claudio gioca col pubblico che praticamente la canta dall’inizio alla fine.
Anche l’altro grande classico non è da meno: "Con Tutto l'Amore che Posso", dalla geografica frase introduttiva (E lungo il Tevere che andava lento lento), presenta un’intensa interpretazione di Baglioni, col pubblico che non lo molla un istante!
La versione jazz-rock di "Un Po' di Più" permette a Claudio di giocare nuovamente coi “cori” insieme al pubblico, che non aspetta altro.
"Signora Lia", brano dalla protagonista pentita di un tradimento causato dall’illusione di un falso amore, è eseguita in chiave soft rock, uno stile che caratterizza molti brani del concerto.
"Strada Facendo" è uno dei brani più significativi della sua prima parte di carriera. La canzone parla delle difficoltà che si possono incontrare lungo il cammino della propria vita, che può essere caratterizzata da tanti sogni e speranze, ma anche da illusioni, disillusioni e delusioni. Il brano si chiude con un messaggio di incoraggiamento e di speranza. La canzone, come tutto il live, è caratterizzata da una perenne voce corale di fondo, che accompagna l’artista in tutta la sua esibizione.
Il disco si chiude con il canto del coro di "Alè-oo", eseguito insieme al pubblico.

Col senno del poi, oggi il disco può apparire un po' datato ma ha ancora conservato un suo fascino romantico. In ogni caso, resta una testimonianza fondamentale della prima parte della carriera di Baglioni, fatta di grandi successi popolari e di concerti che riempivano stadi e piazze italiane.

Di recente l'artista, dopo aver tagliato il traguardo di 60 anni di carriera, ha annunciato che terminerà la sua attività entro il 2026. «Mi ricordo ciò che diceva mio padre: dal ring si scende quando si è vincenti. Chiamo il mio giro d'onore, vorrei cantare e suonare per 1000 giorni ancora e concedermi quello che fanno gli sportivi» ha detto in conferenza stampa a Milano aggiungendo: «Terminerò la mia attività entro il 2026, facendo una serie di progetti e mettendoli in atto, ma saranno tutti ultimi giri».
Comunque vada, non ci resta che ringraziare un'artista unico che, con le sue canzoni, ha fatto sognare tante generazioni di ragazzi e ragazze dalle grandi speranze!

Antonio Pezzullo