Gli scritti di Antonio Pezzullo
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Corsi e ricorsi storici: 13 gennaio 2023, Napoli 5 – Juventus 1
Era dal 2019 che non ritornavo a Napoli per vedere una partita di calcio: l’ultima volta lo stadio si chiamava ancora “San Paolo” mentre oggi si chiama “Diego Armando Maradona”, in onore del più grande calciatore di sempre che, scomparso nel 2020 proprio durante la Pandemia, ha cambiato la storia della SSC Napoli e del calcio mondiale.
Mi alzo presto questa mattina, poche ore di sonno, una frugale colazione e poi subito in nave, dove mi attendono i miei “fratelli di fede azzurra” Angelo e Massimo. Dopo la traversata, il viaggio in auto procede bene, siamo riusciti ad evitare il tappo autostradale del raccordo anulare di Roma e nel primo pomeriggio arriviamo alle porte di Napoli. Dato che è presto, ci fermiamo qualche ora al centro commerciale Campania, visto che, quella che i napoletani considerano da sempre “la madre di tutte le partite”, si giocherà alle 20.45. Ricordo che prima della venuta di Diego a Napoli, vincere una partita con la vecchia signora era talmente difficile che, quelle poche volte che ci si riusciva, veniva considerato un punto di arrivo ma Diego c’insegnò che la vittoria sulla Juve era solo un punto di partenza per poter ambire a ben altri traguardi, che poi lui stesso concretizzò con un ciclo di vittorie considerate ancora oggi una vera e propria “rivoluzione” nella storia del campionato italiano.
Si riparte e, per evitare il traffico già intasato della tangenziale di Napoli, scegliamo di fare la strada alternativa dell’asse mediano, passando per Frattamaggiore e andando verso il Lago Patria (che Scipio, col suo glorioso elmo, scelse come propria terra grata per far riposare le sue ossa), per poi dirigerci verso l’uscita di Agnano: evitiamo così di uscire a Fuorigrotta dove il traffico ha raggiunto la punta massima già tre ore prima della partita! Parcheggiamo l’auto lontano dallo Stadio e lo raggiungiamo a piedi. Qui iniziano i primi riti scaramantici: c’è chi acquista la sciarpa “Di padre in figlio” e chi una felpa scudettata con quel mitico n. 10. Non è cambiato niente, come ai tempi di D10S, sono sempre le tradizionali bancarelle degli ambulanti a farla da padrone. Fuori lo stadio c’è pure un amico che mi sta aspettando: Giacomo da Fuorigrotta. Se pensiamo che lui abita vicino allo Stadio ma non è riuscito a trovare il biglietto, ci riteniamo davvero fortunati ad avere il prezioso tagliando. Si entra in un grande bar e naturalmente caffè offerto da Giacomo a tutta la nostra compagnia “elbana” e guai a contraddirlo: che tipi questi napoletani!
Ormai manca poco più di un’ora e mezza ed è arrivato il tempo di entrare nel “tempio” azzurro. Man mano che ci avviciniamo, quello che mi colpisce è la gioiosa atmosfera “internazionale” che si respira: non sventolano solo bandiere azzurre, ci sono tante nuove bandiere che l’affiancano: in primis quelle rosso-crociate della Georgia, che sono ormai onnipresenti da quando è arrivato a Napoli il giovanissimo fenomeno dell’attacco azzurro: Kvaratskhelia. Seguono quelle della Corea del Sud, ossia della nazionalità del difensore Kim Min-Jae. Seppure meno numerose, non mancano nemmeno le bandiere Slovacche (Lobotka), Polacche (Zielinski), Nigeriane (del bomber “Superman” Osimhen), Macedoni (Elmas) e naturalmente quelle Argentine, in onore di Diego e dell’attuale calciatore sudamericano Simeone! La cosa più divertente è che i tifosi napoletani, ogni volta che vedono questi gruppi di tifosi, si avvicinano, pacche sulle spalle, un bel “Forza Napoli” con l’immancabile foto ricordo! I più spassosi sono sicuramente i coreani, simpatici e disponibili, sempre sorridenti e pronti a fare mille foto su qualsiasi cosa: uno spettacolo! E’ bello vedere persone così diverse tra loro eppure così unite nel nome del tifo azzurro, sembra di stare in un mondo ideale di gioia e fratellanza universale.
Dopo una lunga coda finalmente raggiungiamo i nostri posti nei Distinti superiori. Manca ancora un’ora ma lo stadio è quasi pieno.
Dopo essere partiti ad agosto senza nessun favore dei pronostici, il Napoli ha stupito tutti, anche i propri tifosi, disputando una prima parte di stagione strepitosa: siamo già Campioni d’inverno (titolo platonico) molto prima della fine del girone d’andata, con ben 7 punti di vantaggio proprio sulla Juventus che viene però da una striscia di 8 vittorie consecutive. La partita è dunque fondamentale sul lungo cammino per raggiungere quell’obiettivo che i partenopei aspettano da ormai 33 anni! Nonostante l’iniziale scetticismo estivo motivato dalle tante cessioni eccellenti (giocatori affermati come Insigne, Mertens, Koulibaly, Fabian Ruiz, Ospina), i nuovi arrivati si sono subito integrati. L’estate scorsa il Presidente De Laurentis ha azzeccato il mercato, grazie anche alla competenza del Direttore sportivo Giuntoli, comprando non nomi altisonanti ma calciatori funzionali. Due “colpi" si sono dimostrati eccezionali: il coreano Kim Min-Jae, detto “il mostro” per la sua capacità di bloccare tutti gli attaccanti avversari ed il fenomenale ragazzo georgiano, dal nome impronunciabile, che ha avuto un impatto devastante sul campionato con gol ed assist a ripetizione, al punto che i tifosi azzurri si sono sbizzarriti, affibbiandogli diversi nomi come Kvaravaggio, Kvaraviglia o addirittura Kvaradona! Il tutto certificato da una gestione economica competente ed oculata della società: a differenza di molte squadre italiane, la SSC Napoli non ha accumulato debiti ed è diventata dunque anche un esempio di eccellenza!
Ecco che finalmente scendono i calciatori in campo. La formazione del Napoli è la seguente: Meret, Di Lorenzo, Mario Rui, Anguissa, Rahmani, Kim, Lobotka, Politano, Zielinski, Osimhen, Kvaratskhelia. Allenatore: Spalletti.
La Juve allenata da Allegri è scesa in campo con tutti big, in particolare con un attacco formato dal tridente Di Maria, Milik, Chiesa.
Leggendo le formazioni però resto colpito da una cosa: i nomi che il Napoli ha “in panchina” sono di una qualità assoluta che mai aveva avuto in passato, nemmeno ai tempi di Diego. Infatti, in panchina ci sono: Elmas (il diamante grezzo macedone), Raspadori (attaccante della nazionale italiana), Simeone (detto Cholito - bomber argentino), Lozano (detto Chucky il miglior calciatore messicano), Olivera (promettente terzino uruguaiano), Dombelé (roccioso centrocampista franco-congolese). Credo che sia la prima volta nella storia del calcio italiano che la “panchina” del Napoli è nettamente superiore a quella della Juve!
Nei primi minuti la partita è molto tattica, le squadre si studiano ma in campo già si vede che è il Napoli a fare la partita, tiene maggiormente palla e col suo fraseggio veloce cerca di creare il gioco secondo lo stile di Spalletti, mentre la Juve è più attendista, difesa e contropiede tipico dello stile di Allegri.
Il Napoli preme e la sblocca subito al 14’ con un’azione magistrale: tocco in profondità sulla destra del capitano Di Lorenzo per Politano che crossa in area, Osimhen non ci arriva di testa ma subito dietro Kvara si coordina e con una sforbiciata tira una fucilata in porta, il portiere della Juve non riesce a bloccarla ed a rimorchio Osimhen piomba come un falco di testa sul pallone anticipando tutti e la mette nel sacco! Il pubblico del Maradona esplode!
Il Napoli controlla la partita ma al 20’ un errore d’appoggio di Rahmani crea la prima occasione per la Juve. Il difensore azzurro sbaglia un disimpegno difensivo passando letteralmente la palla a Di Maria che, tutto solo dal limite dell’area, fa partire un diagonale che scheggia la parte superiore della trasversa.
Scampato il pericolo, il Napoli spinge di nuovo ed al 38’ raddoppia: lancio di prima di Politano per Osihmen che, vincendo un rimpallo in area, è lesto a servire un assist delizioso a Kvara che con un destro chirurgico trafigge la Juve. Altro boato assordante, col pubblico in piedi ad invocare il nome del ragazzo georgiano, ormai un beniamino azzurro!
La Juve non demorde: al 42’ l’argentino Di Maria al limite dell’area fa uno scambio stretto con un compagno, dopo un rimpallo favorevole si trova aperto lo specchio della porta e con un preciso piatto sinistro non sbaglia, accorciando le distanze.
Il Napoli accusa un po' il colpo inaspettato e nell’ultima azione del primo tempo, su un tocco deviato dal solito Rahmani (stasera non sembra in serata di grazia) il nostro Meret è costretto a fare una grande parata d’istinto, evitando così l’autorete.
Finisce così il primo tempo. I commenti degli spettatori sono unanimi: il Napoli ha dominato sul piano del gioco ma la partita è ancora in bilico perché il minimo vantaggio di 2-1 non può far dormire sonni tranquilli. Tuttavia, c’è la consapevolezza che la squadra azzurra è davvero forte, perciò i tifosi sono fiduciosi!
Inizia il secondo tempo ed il Napoli assedia subito la porta della Juve. Kvara batte un calcio d’angolo verso Anguissa che con una finta lascia scorrere la palla dietro dove è appostato Rahmani che, di collo pieno in contro balzo, lascia partire una saetta imprendibile per il portiere! Il difensore centrale si è riscattato alla grande dall’incerto primo tempo. 3-1 per il Napoli! Il boato è ancora più fragoroso di quelli precedenti perché questo gol ci distanzia di nuovo dalla vecchia signora.
Al 58’ “Supeman” Osimhen ruba palla a centrocampo e, grazie alla forza abbinata alla sua devastante velocità, s’invola verso la porta juventina ma, a tu per tu col portiere, sbaglia incredibilmente un gol che sembrava fatto!
Al 64’ il terzino Mario Rui fa un pressing incredibile (e qui c’è la “mano” di Spalletti) vicino alla bandierina dell’area della Juve e riesce a conquistare una palla al limite dell’area dove Kvara, con una naturalezza incredibile, mette la palla in testa ad Osimhen che non deve far altro che spingere in rete! E’ doppietta favolosa per il bomber nigeriano mentre sugli spalti si raggiunge l’apoteosi, quasi non ci si crede ai propri occhi: il Napoli sta letteralmente dominando la Juve!
Al 71’ il capitano Di Lorenzo lancia sulla destra il subentrato Elmas che, con una finta a rientrare in area, disorienta i difensori juventini e col sinistro mette la palla in rete. Napoli 5 – Juve 1. Il Pubblico impazzisce di gioia, è un vero e proprio delirio, come ai tempi di D10S!
Subito dopo, accade una cosa bellissima: ad un quarto d’ora dalla fine, con la partita ancora in corso, gli spalti s’illuminano completamente con la luce dei nostri telefonini, sessantamila lucette stanno salutando quest’impresa memorabile, che ci consente di andare a + 10 punti sulla seconda classificata. La colonna sonora è univoca: “Sarò con te ma tu non devi mollare, abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione!”
Un’emozione con brividi, difficile da trascrivere. Mi sembra di stare dentro ad un sogno ma è tutto vero, è una sensazione che avevo già provato da ragazzo in quella magica stagione del 1987. Inizio a pensare che forse in primavera qualcosa di sensazionale potrebbe succedere. Oggi, ancora non siamo pronti ma già m’immagino l'ansia dei tifosi la notte prima oppure il loro stato d’animo al mattino di quella partita storica. E penso ai miei indimenticabili mentori di quella “Grande Avventura”, Benito ed Attilio, che da lassù staranno sicuramente trepidando: quanto mi piacerebbe stare di nuovo insieme a loro in Curva A, in quel fatidico giorno, salutando i nostri Campioni, come facemmo in quel leggendario 10 maggio 1987...
L’arbitro fischia la fine della partita! Angelo e Massimo esultano e mi destano, stavo proprio sognando ad occhi aperti!
Ma la storica vittoria per 5-1 è invece una stupenda realtà, una notte memorabile da festeggiare appena usciti dallo stadio in una pizzeria di Fuorigrotta, con un’autentica pizza napoletana, come da tradizione.
Forza Napoli Sempre!
Antonio Pezzullo
PS I tifosi azzurri considerano da sempre il giorno della punizione impossibile di Diego, che consentì al Napoli di vincere una storica partita sulla Juve (che ho raccontato nel libro autobiografico "Storia di una Grande Avventura"), l'evento da cui tutto iniziò, ossia la nuova era che cambiò il destino della SSC Napoli.
E grazie ai corsi e ricorsi storici, questa grande vittoria potrebbe essere l'inizio della nuova era del Napoli del Presidente De Laurentis...
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