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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo








La sorprendente scoperta

(tratto dal libro "Storia di una Grande Avventura" di Antonio Pezzullo)



      Questa storia - nota solo ai "vecchi" tifosi del Napoli - nel corso degli anni è stata raccontata più volte dall'ex allenatore Gianni Di Marzio in varie interviste. Ma è stato suo figlio, il giornalista Gianluca di Marzio che, in un articolo pubblicato sul suo sito ufficiale, ne ha svelato i retroscena più interessanti della vicenda.

      Tutto succede nel 1978 in Argentina dove sono in corso i mondiali di calcio e dove Gianni Di Marzio, allora allenatore del Napoli, insieme ad altri tecnici della Serie A arriva a Buenos Aires per seguire dal vivo il torneo iridato e magari per scoprire qualche talento locale. Nel corso del suo soggiorno a Buenos Aires riceve tante telefonate da un certo Aloisio, un emigrato calabrese che lavora nella squadra locale dell'Argentinos juniors, che gli vuole far vedere a tutti i costi un giovane calciatore. Di Marzio prende tempo perchè crede che si tratti del solito papà che gli vuole far "vedere" il proprio figlio calciatore. Aloisio non demorde ed un giorno si presenta in hotel riuscendo a parlare direttamente con Di Marzio: vuole che lo segua senza indugio in un campetto di periferia dove c'è un ragazzo che promette benissimo, non è uno dei tanti ma un vero e proprio fenomeno! Alla fine lo convince e si organizza un provino. Ma nel giorno e all'ora prestabilita, sul campo il ragazzo non si presenta perchè è arrabbiato a morte con il CT dell'Argentina Menotti che, pur avendolo inserito nella lista dei pre-convocati del mondiale, alla fine l'ha escluso dalla lista definitiva dei 22 convocati, ufficialmente per essere stato troppo giovane (17 anni). Ma Aloisio, nonostante l'assenza, accompagna Di Marzio a Villa Fiorito, direttamente a casa del ragazzo, per convincerlo a fare il provino. L'impressione che ne ha Gianni Di Marzio al primo impatto non è delle migliori dato che vede un ragazzo basso con lunghi capelli ricci ed in pantaloncini. Comunque alla fine riescono a convincerlo e scende in campo. Gli bastano 15 minuti per stupire i presenti, facendo tre gol diversi! Il primo subito dopo il calcio d'inizio, con un dribbling su 3-4 giocatori e tiro-bomba nel sette. Il secondo con una perfetta sforbiciata di sinistro su palla ricevuta da calcio d'angolo, il terzo con una precisa punizione dal limite. L'allenatore del Napoli non vuole più vedere altro, alla prima occasione gli presenta subito un foglio di carta per raccogliere una firma, un impegno, di quel ragazzo che si chiama.........! Gianni Di Marzio quel pomeriggio scopre un talento incredibile (costa solo 220mila dollari) e fa promettere ad Aloisio d'impegnarsi a venderlo esclusivamente al Napoli.

      In Italia però le frontiere per i calciatori stranieri sono chiuse e riapriranno solo due anni dopo. La soluzione potrebbe essere quella d'acquistarlo comunque per poi "parcheggiarlo" altrove, ma il presidente Ferlaino tentenna e non si decide.

      Nel frattempo, in quei giorni argentini, Gianni ed il ragazzo stanno spesso insieme al punto che Di Marzio - da incallito fumatore - gli chiede persino d'aiutarlo a comprargli le sigarette, così come si chiede ad un figlio! L'allenatore gli parla tutti i giorni di Napoli e dei napoletani: il ragazzo quasi si sente tale e chiede così la maglia del Napoli, che gli viene spedita assieme ad altro abbigliamento tecnico.

      A Napoli, la notizia finisce sui giornali, così come si vede in questo storico titolo del quotidiano sportivo Sportsud, ma molti - tra cui un noto giornalista sportivo che ironicamente definisce lo sconosciuto "Mariconda" - non credono che Di Marzio abbia scoperto davvero un fenomeno, il cosiddetto nuovo Sivori. Ferlaino alla fine purtroppo non autorizza l'operazione. Anni dopo quello stesso giornalista, divenuto un maestro di cronache sportive, ammetterà di essersi clamorosamente sbagliato e farà pubblica ammenda allo stesso Gianni Di Marzio.

      Ma il rimpianto più grande sarà del Presidente Ferlaino, perchè quel talento scoperto da Di Marzio si chiama... Diego Armando Maradona! Fortunatamente, sei anni dopo si rifarà riuscendo finalmente a portarlo a Napoli, grazie anche alla forte determinazione del direttore sportivo Antonio Juliano. Quest'ultimo infatti crede fortemente in Maradona, influenzato anche dal fatto che nel 1978 era il capitano di quel Napoli allenato da Di Marzio, il quale al rientro dall'Argentina gliene aveva sempre parlato con grande entusiasmo. Il trasferimento definitivo avviene così solo nel giugno del 1984, anche se al "prezzo record" di tredici miliardi di lire!

      E proprio nella sua prima intervista italiana, direttamente sull'aereo che lo sta portando a Napoli, Diego emozionato ricorderà testualmente: "Il primo a parlarmi di Napoli e a volermi portare nel vostro campionato fu Gianni Di Marzio, forse era destino."
Onore dunque al grande Gianni Di Marzio, cuore napoletano ed ex allenatore del Napoli, che fu il primo a voler portare Maradona a Napoli e l'unico che riuscì in una missione impossibile: mandarlo per strada a comprargli le sigarette!


Antonio Pezzullo