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Massimo Di Quirico

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Gli scritti di Antonio Pezzullo








EDUARDO DE CRESCENZO: il cantautore quasi dimenticato.



      La pillola di oggi è dedicata al cantautore Eduardo De Crescenzo e ad una sua bella canzone "C'è il sole", un brano di struggente melodia e malinconia, che ha un messaggio d'amore e di speranza. Il testo di questa canzone è scritta da un altro grande artista, Eugenio Bennato, ed è musicato dallo stesso Eduardo insieme a Gigi De Rienzo, un altro musicista napoletano.

      Il cantautore Eduardo De Crescenzo è nato a Napoli nel 1951 in una famiglia di musicisti dove il padre era un appassionato di pianoforte, lo zio poeta ed il cugino cantante. Una curiosità: suo cugino si chiama proprio come lui Eduardo De Crescenzo ma al grande pubblico è noto con il nome d'arte di Eddy Napoli, lo storico cantante dell'Orchestra italiana di Renzo Arbore.

      Sin da piccolo ebbe uno spiccato interesse per la musica ricevendo la sua prima fisarmonica a soli 3 anni. Si diplomò fisarmonicista al prestigioso conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli, diventando col tempo uno dei maestri più apprezzati di questo antico strumento. Dopo una lunghissima gavetta locale, solo dopo essere cresciuto professionalmente, firmò il suo primo contratto discografico, dove iniziò a comporre e cantare brani propri ma nei primi tempi la sua notorietà non usciva fuori dai confini napoletani.

      La sua grande occasione l'ebbe nel 1981 quando si presentò a sorpresa al festival di Sanremo, da artista sconosciuto, con il brano "Ancora" che conquistò critica e pubblico e lo fece conoscere al grande pubblico. La canzone sarebbe diventata un classico della musica italiana e sarebbe stata poi riproposta da altri grandi artisti come Mina e Vanoni.

      Eduardo esordisce dunque nel 1981 subito col botto, componendo un LP d'esordio bellissimo denominato "Ancora", come il celebre singolo portato a San Remo. In questo LP ci sono altri brani importanti come la frizzante Al piano bar di Susy, la struggente Quando l'amore se ne va, Il treno ed un altro gioiello compositivo: Uomini semplici. In questo fortunato disco d'esordio già si nota la sua straordinaria voce sorretta dalla sua formazione musicale classica, che saranno il suo marchio di fabbrica.

      Il secondo album è "Amico che voli" del 1982 che contiene l'omonimo brano oltre ad un altro successo come Mani, una bella ballata diventata un altro classico del suo repertorio. Tuttavia, il disco non raggiunge lo strepitoso successo di vendite del precedente.

      Un altro notevole lavoro è invece "De Crescenzo" del 1983, l'unico LP contenente sue composizioni interamente in napoletano, tra cui spiccano Io ce credo e Quanto tiempo ce vo'. E' un disco dove i testi sono decisamente d'impegno, conditi da varie denunce sociali. In questo disco partecipano alcuni musicisti di talento come Rosario Jermano alle percussioni ed Agostino Marangolo alla batteria, oltre alla nota cantante Teresa De Sio ai cori.

      Nel 1985 partecipa a San Remo con il brano "Dove c'è il mare" che ha ottimi riscontri. Nasce così l'omonimo LP che contiene non solo questo brano ma anche Via con me, Canterò, La strada mia, Giorni difficili, ecc. brani che presentano nei testi molte tematiche intimistiche. E' forse il suo disco più intimo.

      "Nudi" è il disco uscito nel 1987 che ha il brano L'odore del mare con cui partecipa ancora al festival di Sanremo di quell'anno. Un altro bel brano è Foglia di thè. L'album nel suo complesso è forse un episodio discografico minore.

      Nel 1989 invece produce l'ottimo "C'è il sole" con l'aiuto di due guest star ai testi. De Crescenzo scrive come al solito le musiche mentre Eugenio Bennato scrive come detto la title-track ed un altro bellissimo brano del disco: Il racconto della sera. Un altro brano molto intenso è Come mi Vuoi, scritto da Mariella Nava.

      Il capolavoro della maturità è però il successivo "Cante Jondo" del 1991, un disco impregnato di "world music", a cui partecipano alcuni noti musicisti del noto movimento musicale detto "Neapolitan power", come il batterista Franco Del Prete (The Showmen e Napoli Centrale) che gli scrive tutti i testi, i tastieristi Ernesto Vitolo e Joe Amoruso, il percussionista Nanà Vasconcelos. Il brano di punta "E la Musica va" trascina tutto il disco ottenendo un grande successo di pubblico a Sanremo nel 1991 e contribuisce al grande rilancio dell'artista negli anni novanta. Altri notevoli brani sono la tittle-track Cante Jondo e Van Gogh, che riscuotono il consenso anche della critica grazie ai raffinati testi di Franco Del Prete.

      Il successivo "Danza Danza" del 1993 prosegue musicalmente sulla scia della "world music". Oltre alla title-track, altri ottimi brani sono Cuore e Che senso ha.

      Nel 1995 esce "Live", il suo miglior disco dal vivo dove il maestro arricchisce i suoi brani con le sonorità uniche della sua magica fisarmonica, oltre che con la sua eccezionale interpretazione vocale.

      Da questo momento inizierà la sua lunga pausa artistica, molto simile ad un ritiro. Ritornerà sulle scene con qualche successivo disco poco fortunato.

      Eduardo De Crescenzo ha partecipato a ben cinque edizioni del Festival di Sanremo ed ogni volta non ha mai deluso il suo pubblico. Oltre alla celebre "Ancora", ha partecipato con i brani "Come mi vuoi", "Dove c'è il mare", "L'odore del mare" e "E la musica va", che sono diventati dei classici della musica italiana.

      Nel corso della sua carriera ha realizzato diversi tour, spaziando nei vari generi, dalla canzone classica napoletana al jazz, dal blues e al pop. Eduardo De Crescenzo è stato sempre molto riservato su tutto ciò che riguarda la sua vita privata. Il cantautore ha dato prova anche di un notevole impegno sociale sul campo, partecipando tra l'altro ad un'edizione del Columbus Day come testimonial per la comunità italiana negli Stati Uniti, esibendosi per l'Associazione Italiana Sclerosi Multipla e contribuendo ad aprire uno sportello di ascolto e orientamento per le persone in difficoltà a Napoli.

Antonio Pezzullo